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Buio. Sara vedeva solo buio intorno a se. Non sapeva dove si trovava. Poi in lontananza una lampadina si accesse. La luce era debole ma bastava per illuminare una piccola area in quel buio eterno. Sara si diresse verso la luce, si fermò e allungò il braccio. Appena le sue dita toccarono la lampadina essa scoppió creando un esplosione. Sara venne scaraventata a terra. Dopo un po di miniti aprì gli occhi, dovette strizzarli per vedere meglio. Si guardò attorno, rimase sbalordita. Si trovava nello stesso posto, solo che ora era tutto bianco.
Sara si alzò di scatto con il fiatone. Era nella sua camera. Guardò la sveglia, i piccoli numeri verdi segnavano le 4:30 di notte. Era un sogno, solo un sogno. Si tranquillizzó e si distese. Cercò di rilassarsi e lentamente chiuse gli occhi.
La mattina seguente non fece altro che pensare a quel sogno. Il richiamo della prof la fece tornare alla realtà.
<< Sara! Dove hai la testa oggi? Ti ho fatto una domanda >>
<< Mi scusi prof, stanotte non ho dormito molto >> rispose
la prof annuì << Daccordo ma la prossima volta devi venire interrogata >>
Sara fece cenno si con la testa. Quando tornó a casa si mise subito a studiare. << Amore! siamo a casa >> disse la mamma
Sara rispose sgarbata << Lo so >>
e subito partì la discussione tra mamma e figlia. Più Sara alzava la voce più la mamma si arrabbiava, andò a letto arrabbiata e triste. Chiuse gli occhi e sprofondó in un sogno.

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