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Sara aprì gli occhi, sentiva il corpo debole e la testa gli girava. Rimase distesa per un po di tempo, necessario per riprendere le forze. Quando si sentì del tutto in se si alzò e si guardò attorno. Era tutto bianco, come nel sogno che aveva fatto tre sere fa
Dove sono?... disse fra se e se
Poi quel bianco cominciò a sgretolarsi piano piano. Sara vide un bosco immenso e dietro delle montagne innevate. C'era una creatura che volava nel cielo azzuro, non sembrava propio un uccello o qualche altro animale. La creatura venne giù in picchiata e si fermò davanti a lei. Era un drago con le squame color zaffiro e gli occhi color ghiaccio. Aveva delle ali immense e le zampe possenti.
Sara aveva paura ma allo stesso tempo ammirata da quella bestia. Il drago e lei rimasero a fissarsi per un po di tempo poi Sara allungò la mano, il drago si ritrasse. Sara posò gli occhi sul terreno e rimase immobile con il braccio allungato e la mano aperta. Sentì il respiro pesante della bestia sempre più vicino finché le squame non gli toccarono la pelle.
Sara guardò il drago
<< Ciao, finalmente ho conquistato la tua fiducia. Hai un nome? >>
Il drago la fissò Si
Sara sentì rimbombare quel "Si" così forte nella testa che dovette premere le tempie.
Scusa, non volevo.
Sara rimase immobile contó fino a 3 e se la dette a gambe.
<< Aiuto!!! Ahhh >> urlava mentre correva, non aveva più fiato; voleva fermarsi ma resistette.
Il drago la raggiunse al volo
Vuoi calmarti! Non ti mangio!
Sentì le parole della bestia nella testa era inquitante.
<< Smettila di parlarmi nella testa! Basta! Va via! >>
Smettila di urlare sennò ti prendo e ti faccio fare un giro
<< Non oserai... >>
Staremo a vedere...
Sara acceleró, non si sentiva più le gambe ma il terrore di farsi acciuffare da quell'essere la spaventava a morte. Si fermò, non ce la faceva più. Si guardò attorno, miracolosamente la bestia se ne era andata. Riprese fiato e cominciò e prese a camminare. Dopo un paio di metri delle zampe la presero sotto le braccia e la portarono su nel cielo. Sara vide il terreno sempre più lontano e gli alberi farsi piccoli, un vento gelido le fece venire i brividi. Guardò su.
Bhe... che succede ora? Non urli più. Non hai paura?
<< Non ho paura di volare, ma se mi mettesi in groppa starei più comoda >> replicò.
Il drago dette uno slancio con le zampe, per quel mezzo secondo che era in aria Sara urlò a squarciagola e emise un gemito quando atterró sulla schiena della bestia. Quella sensazione di volare sopra un animale l'aveva già provata. Ma quando?
Sara mise da parte quella domanda e si godette il panorama.


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