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Ma che cavolo stava succedendo? pensò Sara. Era tutto assurdo. A volte pensava di essere malata ma sapeva che non era così. Per quando fosse impossibile tutto quello che gli stava accadendo in quei giorni era reale. I suoi sogni, il suo incubo, le voci, ogni cosa. Doveva parlarne con qualcuno, ma con chi?
I suoi genitori gli avrebbero detto " Sara ma quando crescerai, devi pensare alla scuola e ai compiti. Quindi basta sognare ad occhi aperti." Non rimanevano altro che gli amici, forse all'inizio l'avrebbero presa per matta ma se riusciva a convincerli...
Sara aveva una tale confusione in testa, non sapeva cosa fare o come reagire. La sera prima di andare a letto rimase a fissare l'immagine nello specchio. Sara... siamo qui...
No! di nuovo quelle voci!
Sara si premette le orecchie
Andate via! Non voglio sentire! Urlò nella sua mente. Ma presto si accorse che le voci non erano nella sua testa. Appogió l'orecchio sullo specchio
Sara ...
Provenivano dallo specchio. Sara allungò il braccio e avvicinò la mano.
Con l'indice toccò lo specchio e...
Ma che cosa... pensò
il dito era dentro, era dentro lo specchio. Era attraverso lo specchio. Piano piano mise tutta la mano e poi un piede. Alla fine attraversò lo specchio con tutto il corpo.

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