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<< Buongiorno >> disse Sara
Elena emise un mugolio, alzó la testa e la ributto giú.
Sara si mise accanto a lei e aprí il quaderno in attese di qualche spiegazione dalla sua amica. Dopo un paio di minuti domandó << Mi spieghi cosa é successo alla festa? >>
Elena emise un altro mugolio << Non me lo ricordo >>
<< Bugiarda >>
Era nel punto di insistere quando la Professoressa la richiamó << Sara, si sente solo te >> posó gli occhiali sulla cattedra << Perfavore stai attenta alla lezione >>
Sara abbassó lo sguardo << Si, mi scusi >>
A fine scuola Elena si diresse verso casa lasciando indietro la sua amica. Qualcuno le prese il polso in una morsa stretta << Ma si puó sapere che ti prende? >>
Elena cercó di liberarsi << Lasciami! >>
Sara strinse ancora di piú e la guardó dritto negli occhi << Non ti lasceró finché non mi dici che cosa è successo >>
<< Basta! >> Elena rigiró il polso e appena fu libera corse via.
Sara la lasció stare, passarono due giorni e ancora Elena non gli rivolgeva ne una parola ne uno sguardo. Cercava di evitarla il più possibile. Poi un giorno dopo scuola Sara si presentó a casa sua e la madre di Elena la fece accomodare in sala e le offrí il té. Sara non aveva mai visto la madre di Elena, faceva un lavoro impegnativo e rare volte si trovava a casa. Era una donna alta e magra, occhi e capelli scuri. Il viso dolce e delicato, come quello di una bambola.
<< Senti Sara, Elena non è in casa in questo momento. Posso rifergli che sei passata >>
<< Signora... >>
La madre la interruppe subito << Chiamami Giulia >>
Sara riprese << Giulia, so che Elena è in casa e non mi vuole vedere. Siceramente non so cosa gli ho fatto, peró io voglio capire che è successo >>
Giulia assunse un espressione addolorata e in quel momento Sara capí che c'era qualcosa che non andava. << Giulia... >>
Ma ella non alzó lo sguardo << Che cosa è successo >>
La madre inizió a piangere << Elena... Alla festa... Lei ti ha persa e non riusciva a trovarti. Poi ha accettato l'aiuto di un ragazzo e lui... >> le parole di Giulia si spezzarono
Sara provó a incitarla a continuare << Lui cosa... Cosa è successo >>
<< Lui le ha offerto da bere e quando era abbastanza ubriaca l'ha toccata, ti rendi conto, la mia bambina ha osato toccarla quel verme schifoso >>
Sara non capiva, era confusa e non voleva credere a quello che stava pensando << Cioé l'ha stuprata? >>
<< Quasi... Poi è riuscita a scappare e mi ha detto che si era rifugiata vicino a una capanna >>
L'immagine di quello spiazzo, della casa e del bosco intorno si fecero spazio nella mente di Sara e di colpo il desiderio di vendetta crebbe dentro di se.
<< Giulia, bisogna avere giustizia. Troverò questo ragazzo e lo faró denunciare >>
<< No non farlo, è pericoloso. Provvederó io a questo >>
<< Sicuramente é un ragazzo della scuola e riusciró a trovarlo. Dobbiamo avere delle prove e arrestarlo >>
Giulia non disse nulla, Sara ne approfittó per fare un giuramento.
<< Le prometto che lo troveró e insieme a lei lo faremo arrestare, si fidi di me. Voglio molto bene a Elena e non permetteró a nessuno di sfiorarla, la proteggeró da ora in poi >>
Giulia alzó lo sguardo e sorrise.

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Cari lettori vi avviso che domani parto con gli scout a fare il campo estivo e non mi sarà possibile continuare la storia. Quando torno ptovvederó a fare nuovi capitoli.
Baci, Veronica :)

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