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<< Saphira! >> gridó
Il drago atteró alle sue spalle, le possenti ali alzarono il vento scompigliandole i capelli. Bentornata Sara, è da molto che non tornavi
<< Si, lo so. Sono stata impegnata in questi giorni >>
Qualcosa ti turba. Sara si stupiva sempre di come il drago riuscisse a sentire quello che aveva dentro. C'era davvero un forte legame che le univa. << In effetti si >> si mise a sedere a gambe incrociate, anche Saphira si mise in una posizione comoda pronta ad ascoltarla. << C'é un ragazzo a scuola di nome Andrea. L'ho spiato per qualche giorno e ho scoperto che quando va in bagno e chiude la porta dalla serratura filtra una luce azzura. Io non mi fido, sono sicura che non è un essere umano ma un mostro del mio Incubo ed è stato mandato nel mio mondo. Peró è molto gentile e generoso, sembra ok >>
Non so cosa dirti Sara. Per quanto ne so mi sembra strano che l'Incubo mandi qualcuno a fare il suo lavoro
Sara prese qualche ciocca d'erba e la strappó. Sara
Sentí il suo nome eceggiare nella testa e rivolse lo sguardo a Saphira
Non fidarti di quel ragazzo. Stai attenta, l'Incubo è capace di qualsiasi cosa. Passarono alcuni minuti di eterno silenzio poi Sara si alzó e salutó Saphira avvolgendo le braccia intorno al collo. Ormai non sentiva piú il fastidio delle scaglie da quando portava i guanti.
<< Grazie. Torneró, presto >>
La dragonessa rimase a guardarla mentre spariva nel bosco.

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