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E ora? Che succederà?
Paolo sapeva tutto, lei le aveva raccontato tutto, forse era il caso di dirlo anche ad Elena. Forse i suoi amici erano gli unici che avrebbero creduto alla sua storia, alla sua nuova vita pazzesca e fantastica che stava vivendo. Sara era seduta sopra un albero e contemplava l'orrizonte. Da li si vedeva tutta la campagna: i boschi, le case, un sentiero sterrato che portava a un grande lago. Sara fissó intensamente il lago e le venne in mente quel ricordo. Lei da piccola che giocava con suo padre nel prato, a un certo punto si avvicina all'acqua. Guarda i pesci e i girini, li vorrebbe prendere. Si sporge e casca nell'acqua, non sa ancora nuotare comincia a urlare e dimenarsi ma più si sforza e più gli sembra di andare giù. Dopo un po di tempo l'acqua la inghiotte e lei sprofonda nel buio eterno; vuole risalire ma non c'è la fa, ad un tratto due mani la prendono dalla vita e la portano su. Suo padre la tiene stretta a se e si gira, in quel momento Sara riesce a scorgere delle figure: degli uomini vestiti di rosso, un ambulanza e una macchina. Le immagini diventano sempre più sfocate e alla fine chiude gli occhi. Da quel giorno in poi Sara a sempre avuto paura dell'acqua e di quel senso di sprofondare nel buio eterno.

<< Sara! >>
Sara fece un balzo e la sua testa andò a sbattere contro un ramo, si guardò attorno e vide Elena
<< Elena sei impazzita! Per colpa tua mi sono fatta male! >>
Elena alzò gli occhi al cielo << Sei sempre la solita, sarà la millessima volta che ti chiamo e te ovviamente non rispondi >>

Sara scese dal l'abero con grande facilità e fece per avviarsi. Ma fu interrotta da Elena.
<< Che stai facendo? >>
<< Torno a casa, vieni con me ti offro un tè >>
Elena la seguì, appena entrate Sara andò in cucina e preparò due tazze di tè e un piatto con i biscotti.
<< Allora come mai questa visita? >> chiese Sara mentre versava il tè
Elena emise una risatina << bhe... ho una notizia bomba per te >>
Sara non l'aveva mai vista così felice
Chissà cosa mi vorrà dire...
<< Bhe allora che aspetti, dimmela! >> << Domani sera c'è una festa! >> quasi urlò mentre aveva le braccia aperte.
<< Hem... bene >>
Elena la guardò << Ma come... Non sei contenta? >>
<< Bhe... Si, cioè non lo so. Ma tu vuoi che ci venga giusto? >>
Elena gli mise il braccio intorno alle spalle << È ovvio che ci vieni, devi venire >>
Sara allontanò il braccio << No no no. Io non ci vengo, te lo puoi scordare >> << No ti prego, te lo chiedo perfavore >>
<< Ho detto di no. Non se ne parla >>
Elena si mise in ginocchio con le mani in segno di preghiera << Perfavore, ci divertiremo insieme. Sarà tutto perfetto, te lo chiedo perfavore >>
Sara sospirò << Va bene! Hai vinto, contenta? >>
Elena cominciò a saltare e danzare freneticamente << Siii! Grazie, grazie, grazie! >>
Sara la prese per i polsi cercando di calmare la sua amica << Ok, calmati adesso. Verrò a questa stupida festa >> Elena la abbracciò, sara non esitò un attimo e ricambió l'abbraccio.

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