"Cosa ci fai qui?" Dico incazzata.
"Hei, hei calma. Ti stavo aspettando." Risponde.
"Non avevi motivo di aspettarmi. Noi due non dobbiamo avere niente a che fare l'uno con l'altro per ora. Lasciami in pace. Ti ho sempre chiesto questo, ma tu evidentemente non capisci." Ho voglia di dirgli tutto quello che sento.
"Io non sono venuto qui per chissà quale motivo. Mi ha chiamato Miranda perché non aveva idea di dove fossi e si è preoccupata."
È vero. Non ho avvisato Miranda e le avevo detto che sarei tornata per il pomeriggio o che l'avrei avvisata di quello che avrei fatto. Mi sento una stupida e non so cosa rispondere.
"Ah..." Mi limito a dire.
"Adesso che sei tornata, posso anche andare. Ci vediamo domani Dafne." Dice avviandosi verso la sua macchina.
Non lo saluto neanche e vado subito a casa. Non capisco perché Miranda abbia dovuto chiamare proprio Peter. Conosce benissimo la nostra situazione e poteva fare affidamento su Bryan. Appena arrivo, la trovo seduta nel divano con in una mano il telefono e con l'altra si tiene la fronte.
"Finalmente sei tornata! Mi stavi facendo preoccupare. Non sapevo dove ti fossi cacciata con quel ragazzo nuovo." Dice, alzandosi dal divano e avvicinandosi a me.
"Perché hai chiamato Peter? Conosci bene la nostra situazione e sai che per adesso non voglio vederlo spesso e se eri preoccupata potevi chiamare Bryan." Domando, indietreggiando.
"Non l'ho proprio chiamato..." Risponde, incerta.
"Cosa?!? Giuro che se mi ha mentito..." Non può avermi mentito!! Perché avrebbe dovuto farlo?!
"Non ti ha mentito. È vero, l'ho chiamato, ma per sapere se era con Bryan. Appena gli ho spiegato il motivo del perché lo cercavo, ha detto che sarebbe venuto lui."
Sembra sincera, ma non capisco perché non poteva semplicemente avvertire Bryan. In fondo, non ero morta. Non avevo avvertito Miranda che stavo fino a sera fuori.
"Ok, scusami di averti risposto male ma mi ha fatto parecchio innervosire il fatto di vederlo davanti alla porta al mio arrivo. E ancora di più il fatto che fossi stata tu a chiamarlo. E mi dispiace non averti avvertito, ma siamo stati così bene che non ho pensato a niente." Dico, abbracciandola.
"Tranquilla, non preoccuparti." E, staccandosi dal mio abbraccio, aggiunge " a proposito, com'è andata con quel ragazzo nuovo" dice, ammiccando.
"Intanto si chiama Bruce ed è molto carino, simpatico, dolce e attraente. Abbiamo parlato tutto il pomeriggio in un locale molto carino. Alla fine voleva anche portarmi a cena fuori ma, a giudicare da come sono vestita e anche il fatto che non avevo avvertito nessuno, ho preferito ritornare qui."
"Mm... Capisco. Ma ti piace?"
"Si, è carino ma lo conosco da un pomeriggio e voglio conoscerlo meglio." Mi sembrano le parole migliori da dire, dato che quando mi piace qualcuno, l'ultima persona a cui dovrei dirlo è Miranda perché non riesce mai a stare con la bocca chiusa.
Vado in camera mia per stare un po' per i fatti miei a rilassarmi. In questi giorni non ho chiuso molto occhio a causa di forti mal di testa notturni e non capisco da cosa derivino.

"Hei Daf ma che piacere vederti!" Dice Bruce.
Siamo al parco. Lui è molto vicino a me e io lo saluto. Ha un'aria strana e non so cosa gli prende.
Senza accorgermene neanche, mi bacia con foga e mi stringe forte a lui. Non è un bacio dolce e romantico ma tutto il contrario. È un bacio possessivo e aggressivo. Cerco di staccarmi ma la sua forza è nettamente superiore alla mia.
Mi sveglio subito. Era più che un incubo, quello. Non capisco proprio perché faccio sogni del genere, a volte.
Bussano alla porta. È Brian. Ho proprio bisogno di lui in questo momento.
"Daf, la cena è pronta! Hei, ma che hai? Sei tutta sudata e hai dormito solo una mezz'oretta!" Dice venendo verso di me e sedendosi nel letto.
Non mi ero accorta di essere grondante di sudore dalla testa ai piedi. Ma cosa mi succede?
Brian prende un fazzoletto e cerca di asciugarmi il sudore dalla fronte.
"Hei Bry, grazie. Non so cosa mi succede. Tutte le notti ho forti mal di testa e adesso sono tutta sudata. Ho paura, ma non dirlo a Miranda perché ne farebbe una strage. È non penso sia qualcosa di grave. Solo che sono un po' preoccupata." Dico cercando di sollevarmi e appoggiando la schiena nel cuscino che Brian, aiutandomi, ha posizionato nella spalliera del letto.
"Daf...tu non..." Balbetta Brian preoccupato.
"Ma che ti salta in mente! E poi ovviamente capirei se fossi incinta, idiota!" Ma come gli vengono certe idee in testa.
"Oh, signore. Mi stava prendendo un colpo." Dice, emettendo un sospiro di sollievo.
"Comunque ero venuto per dirti che la cena è pronta. Se te la senti, vieni." Aggiunge alzandosi dal letto.
"Si sì vengo. Non voglio far preoccupare Miranda." Rispondo cercando di alzarmi. Le gambe sembrano crollarmi dal corpo e appena mi alzo in piedi caso quasi a terra. Fortunatamente Brian mi prende in tempo.
"Non preoccuparti per Miranda. Se non te la senti, mi inventerò io qualcosa."
"Non è necessario, ce la faccio."
"Va bene, come preferisci."
Usciamo dalla stanza e arriviamo in cucina. Cerco di mangiare qualcosa e fortunatamente Miranda è assorta a chattato con qualcuno da non accorgersi della mia situazione. Appena finisco di mangiare, raggiungo il bagno per farmi una doccia. L'acqua scorre limpida nel mio corpo e mi rilasso completamente. Appena esco dalla doccia, mi asciugo i capelli, metto il pigiama e raggiungo il letto, cercando di prendere sonno. Mi sento terribilmente stanca e spossata e considerati i miei 17 anni la cosa mi sembra abbastanza strana.
La testa non mi fa ancora male e questo mi tranquillizza.

Sono in un parco che non conosco. In lontananza vedo Peter che viene verso di me. Ma cosa vuole ancora? Non lo sopporto. A un certo punto spunta Bruce che lo spintona per cercare di arrivare prima di lui a me. Iniziano a picchiarsi. Cerco di raggiungerli ma è come se fossi bloccata. Le mie gambe sono saldate al terreno e non si muovono. Loro continuano a picchiarsi violentemente e io scoppio a piangere e urlo per cercare di farli smettere.
Mi sveglio di soprassalto ancora una volta. Sono terribilmente sudata e la testa mi sta scoppiando. Cerco di alzarmi dal letto per andare in camera di Brian, ma appena appoggio un piede a terra tocco qualcosa di morbido. È la sua mano.
"Bry..." Sussurro. Non ho neanche la forza di parlare. Mi scende una lacrima. Sto malissimo.
"Hei, hei calma tranquilla." Mi abbraccia forte. Le sue braccia muscolose avvolgono il mio corpicino esile e mi fanno sentire a casa. Continuo a piangere a dirotto e lui continua a consolarmi.
"Per favore, prendi qualcosa per il mal di testa, non ce la faccio." Riesco a dire alla fine.
Mi fa un cenno con la testa ed esce dalla stanza.
Torna con un bicchiere con dell'acqua  e una sostanza biancastra. Penso sia una di quelle bustine per il mal di testa.
"Bevila tutta. Ho messo un'aspirina. Vedi che ti sentirai meglio." Dice, dandomi un bacio in fronte e stendendosi di nuovo a terra.
"Bry.."
"Vuoi che torni nella mia stanza? Lì c'è un letto comodo ma preferirei stare qui accanto a te per vedere se ti serve altro." Risponde lui.
"Non voglio che torni nella tua stanza. Voglio che stai nel mio letto e mi abbracci per tutta la notte."
"Era quello che speravo mi dicessi. Odio vederti così." Dice abbracciandomi di nuovo e sistemandosi sotto le coperte. È così gentile e protettivo. Lo è sempre stato ed è per questo che gli voglio un bene innato. È una delle poche persone a cui perdonerei cose che possibilmente ad altri non perdonerei mai. Perché Brian è Brian. E senza di lui non sono niente.

Buonasera ragazzi!! Scusate l'assenza ma ho aggiornato il prima possibile! Spero che la storia vi piaccia anche se siamo ancora all'inizio. Vi voglio bene.❤️
Un bacio. :*

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