Arriviamo in classe e ci sediamo accanto e iniziamo a parlare mentre aspettiamo l'arrivo del professore.
"Qual'è la tua prima impressione su questa scuola?" chiedo.
"Come struttura, è meglio della mia. Però anche per quanto riguarda le persone. Non attacco bottone così facilmente con una persona che conosco da mezz'ora. Nella classe dov'ero prima avevo pochissimi amici, ma non ero affatto triste per questo. Spesso mi piace stare da sola, invece che stare con persone che possibilmente non capirebbero i miei interessi e le mie passioni. Non amo essere giudicata e questo forse succede perché in passato ero diversa. Ma adesso non mi importa."Dice, abbassando la testa. In effetti non è una di quelle persone che sei attratta dal conoscere, forse per questo suo fare molto distante.
"E io cosa ho di diverso?" domando, ridacchiando.
"Sinceramente non lo so. Sei arrivata da me con tutte le buone intenzioni e io ti ho risposto male, ma tu mi hai tenuto testa, non ti sei allontanata come se non fosse successo niente. Mi hai fatto sentire come se conoscermi era una cosa a cui tenevi." Queste parole mi hanno davvero scosso. Questa ragazza dentro ha delle emozioni che sicuramente solo con pochi riesce a tirar fuori e essere una di quelle poche persone mi fa sentire importante. Mi verrebbe di abbracciarla, ma non so come reagirebbe quindi preferisco non farlo.
Parliamo anche di me finché non arriva il professore.
Nel corso delle lezioni ridiamo e scherziamo su alcuni comportamenti del professore e scopro anche che Diana ha una bellissima risata. Ci siamo fatte beccare anche qualche volta, ma anche quello è stato motivo di risata. In una sola giornata ho scoperto tanti lati diversi di questa ragazza.
Suonata la campanella, ci dirigiamo verso la mensa, commentando le battute delle lezioni e ridendo ancora più forte. Tutti ci fissano ma a me non interessa. Abbiamo trovato tanti punti in comune tra di noi e sembra che ci conoscessimo da tempo. Cose che, purtroppo, con Miranda non ho mai provato. Siamo così profondamente diverse che non riusciamo ancora a trovare un punto d'incontro.
"Il cibo della mensa fa così profondamente schifo. Odio tutte le volte che dimentico di mettere qualcosa di buono in borsa, invece di mangiare questa cibo." Commenta, imitando un conato di vomito dopo aver odorato il purè di patate. Ci siamo sedute in un tavolo in fondo alla stanza dove ci sono anche Peter, Brian, Bruce e tutti gli altri.
"Hei, bellezza. Pensavi che mi fossi dimenticato di te?" Dice Peter, stampandomi un bacio sulle labbra prima di iniziare a mangiare. In effetti siamo seduti un po' lontani e la cosa mi dispiace, ma io e Diana siamo arrivate in ritardo perché abbiamo perso troppo tempo agli armadietti.
"Se lo pensassi, non staremmo insieme." rispondo, con un sorrisino.
"Vado a mangiare perché ho una gran fame. Dopo vengo a dirti una cosa." Dice allontanandosi, camminando all'indietro.
"Bella o brutta?" chiedo quasi urlando.
"Bellissima come la mia ragazza!" dicendo queste parole, inciampa in una sedia che sta proprio dietro di lui e cade. io scoppio in una fragorosa risata, come un po' tutte le persone di questa mensa che hanno assistito allo spettacolo.
"Vedi? Mi hai fatto letteralmente perdere la testa!!" dice alzandosi e ridendo anche.
"Non cambierà mai." Dico a Diana, trasportando la risata.
Girandomi verso di lei, mi accorgo che ha gli occhi sgranati.
"Voi due state insieme?" Chiede, stupita.
"Si, ma come mai quella faccia?" In effetti non ne avevamo parlato.
"Niente di importante, solo che non mi aspettavo che una ragazza intelligente come te stesse con uno stupido come Parker."
"Io non lo ritengo stupido. Forse certe volte è un po' sbadato, ma penso che i suoi sentimenti siano sinceri. Credo fermamente che potremmo stare bene insieme e mi fa stare bene, sono felice quando sono con lui e questo è quello che mi basta, ciò che cerco davvero in un ragazzo." Rispondo.
"Forse non lo sai, ma lui e mio fratello in passato, hanno avuto parecchie discussioni e forse è anche per questo che io gli dico queste cose, ma non mi fiderei troppo di uno come lui." Forse era proprio questa la cosa che voleva dirmi Peter l'altro giorno.
Il resto del pranzo trascorre bene e dopo Peter mi porta in corridoio.
"Vedo che hai fatto amicizia con Wayne." dice, tenendo la mia mano.
"Già. La trovo molto simpatica." preferisco non dirgli subito di Bruce.
"Mi fa piacere. Stasera da me. Alle 8:00 e senza cenare. Ti preparerò una cenetta deliziosa." Dice sorridendo.
"Immagino che schifezza farai trovarmi!" Dico, con una faccia scherzosamente schifata.
"Io cucino benissimo!" Dice.
"Ma certo! Infatti proprio perché è così meravigliosamente buona che preferirei cenare a casa."
"Permettiti a fare una cosa del genere che ti vengo a prendere a casa e ti rapisco per il resto dei tuoi giorni." Dice, prendendomi in braccio.
Urlo come una matta per farmi rimettere giù, quando squilla il telefono di Peter.
Mi sbrigo a scendere e a scappare più lontano che posso e, appena arrivata abbastanza lontano, scorgo la sua faccia dispiaciuta dal muro e mi rivolge il dito medio. Io scoppio a ridere e corro a casa.
Nel tragitto verso il cortile, mi arriva un messaggio. Peter.P: Tu stasera rimani da me senza discussioni.
D: Cosaa??
P: Cosa non capisci di senza discussioni?!
D: Ma Pet, non so se è il caso. E se mi sento male? Sveglierei tutta la casa facendo un frastuono pazzesco e mi dispiacerebbe troppo.
P: Cosa preferisci, boxer e maglietta o pigiama?
D: Io ti odio.
P: E io ti amo, bel problema. A dopo.Ma perché fa sempre così? Anzi devo fare presto se voglio preparare tutto in tempo.
AGGIORNAMENTI NOTTURNI!! QUELLI CHE PREFERISCO😍
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Superheroes
Teen FictionDafne ha una vita complicata: ha perso sua madre quando aveva dieci anni e vive con suo padre. dopo questa grossa perdita non si è mai sentita davvero felice, ma le cose cambieranno grazie a nuove amicizie e un grande, nuovo, importante e complicato...