13. Un buon dottore

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"Riri, sono triste- si lamentò Ian cercando di abbracciare da dietro la ragazza, che si scansò in tempo, facendolo cadere a terra, vicino alla scrivania -Uffa, certo che sei cattiva!" Esclamò lui mettendosi a sedere per terra con le gambe incrociate.

Erina lo ignorò completamente, continuando a fare i suoi compiti, mentre Sasha era ritornata a casa appena si erano fatte le sei, visto che aveva un appuntamento con Peter.

Durante il pomeriggio non avevano fatto altro che chiacchierare, o meglio, lei non aveva fatto altro che chiacchierare, perché Erina era rimasta in silenzio tutto il tempo, limitandosi a rispondere solo quando interpellata.

Non ne fu infastidita. Solitamente odiava essere interrotta durante lo studio o le ricerche, ma Sasha era davvero brava a coinvolgere le persone. Per quanto Erina non fosse la persona migliore con cui parlare di trucco, vestiti e ragazzi, non aveva schifato quegli argomenti. Forse perchè uscivano dalla bocca di quella ragazza così vivace.

Sasha le stava piacendo. Le piaceva il suo modo di fare, le piaceva il suo modo di essere sincera, ma sopratutto le piaceva il fatto che fosse sempre se stessa, senza nascondere nessuna emozione.

"Sei stata tutto il tempo con Shishina, mi hai completamente ignorato! Non sei venuta neanche a giocare con me!" Brontolò Ian in modo infantile, facendo scappare un leggero sorriso alla ragazza, che però non passò inosservata al moro, che scattò in piedi, girò la poltrona di Erina e la fissò serio, ma con un gran sorriso.

La bionda si sentì leggermente a disagio, Ian continuava a fissarla e tutto attorno a loro era diventato completamente muto, c'era solo il rumore dei loro respiri e del battito del cuore di Erina. Avvampò.

"Stai cominciando a sorridere di più- sussurrò felice Ian -Sei davvero bellissima" Ian stava per avvicinarsi e ogniqualvolta la distanza tra di loro diminuiva, il battito del cuore della bionda accelerava. 

Sbattè gli occhi più volte, quando le morbide labbra del moro si posarono sulle sue.

Dopo neanche due secondi, Erina si staccò imbarazzata dal ragazzo, non riuscì più a reggere il suo sguardo, le sue guance diventarono paonazze, l'atmosfera diventò improvvisamente calda e si morse il labbro inferiore non sapendo più che fare.

Poggiò una mano davanti a sè, cercando di nascondersi in qualche modo dalla vista di Ian, che sbarrò leggermente gli occhi per la bellezza innocente della ragazza.

"Non mi puoi fare una cosa del genere" sussurrò piano un secondo prima di scaraventarsi di nuovo tra le labbra di Erina, che imbarazzata e confusa dalle proprie emozioni, le quali non riusciva più a controllare, si alzò di scatto dalla poltrona e scappò nel bagno della propria camera.

Ian sorrise. Era così bella quando arrossiva, non risuciva proprio a starle lontano. Ripensando a ciò che gli disse Sasha, decise di lasciarle delle spazio da sola, così uscì dalla stanza, mentre si toccava le labbra, arrossendo leggermente. Anche il cuore di Ian stava battendo all'impazzata.

Quando Erina uscì dal bagno erano ormai le otto di sera ed era ora di andare a mangiare, ma Rin non aveva la minima voglia di scendere le scale e affrontare Ian. Era rimasta accovacciata su se stessa tutto il tempo, meditando su cosa ci fosse di sbagliato in lei. Perché non riusciva più a opporre un minimo di resistenza ai baci di Ian? Anzi, addirittura ora quasi li desiderava.

Ripensando a tutti i baci, il rossore che era appena sceso, ritornò.

Forse doveva seriamente andare da un buon dottore e curare il suo cuore, che ultimamente era diventato anomalo, visto che batteva all'impazzata nei momenti più inopportuni. Non era possibile che ogni santa volta che Ian le si avvicinava, il battito cardiaco accelerava senza neanche un motivo. O forse c'era.

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