23. Febbre e confessioni

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"Atchu!" Starnutì Erina distesa sopra il divano.

Ian le passò un fazzoletto. Aveva il naso tutto rosso e non sembrava stare bene affatto.

"Ian....- biascicò lei stretta in una coperta -Mi abbracci?" Delirò lei tirando fuori le mani facendo spalancare gli occhi a tutti i presenti.

"La situazione è più grave di quello che sembra" commentò Sasha stretta tra le braccia di Peter.

"La febbre le ha fritto il cervello" ribattè questo guardandola con una faccia stralunata.

"Raga, voi andate, penso che non si farà più nessuna festicciola" disse Ian indicando Erina che era ancora a braccia tese aspettando un abbraccio da parte del moro.

"Ok, adesso informo anche gli altri" rispose Peter iniziando subito a messaggiare. Era sabato e come tale, a casa Cox si faceva sempre una festicciola, ma i 37 °C di Erina si erano trasformati in 40 °C dopo una giornata al mare.

"Abbraccio!!!" Piagnucolò Erina, facendo fare un sospiro a Ian.

***

"Cazzo, Riri! Lascia quella cazzo di pentola!" Urlò il moro cercando di fermare la ragazza che ora stava andando in giro per tutta la cucina con una pentola in mano pensando di essere Rapunzel.

"Dov'è il mio amato camaleonte? E tu!- esclamò all'improvviso indicando Ian -Essere mai visto prima! Cosa ci fai nella mia torre! Non avrai mai i miei capelli!" Disse lei puntando contro al povero Ian la grande pentola, mentre con l'altra mano prese gelosamente i propri capelli.

Ian rise divertito e alzò le mani in difesa.

"Non voglio i tuoi capelli, voglio solo che lasci stare quella benedetta padella e te ne ritorni in camera" quando Ian finì di parlare si rese conto troppo tardi che Erina era proprio dietro di lui con la padella alzata a mezz'aria.

"Non lo fa..." Perse i sensi.

"Così impari a voler rubare i miei capelli!" Esclamò quella mettendo la padella a terra per poi trascinare il ragazzo per i piedi.

***

"Ahi!" Esclamò Ian sentendo un dolore insopportabile provenire dalla testa. Era tutto dolorante, ma la cosa peggiore era che non poteva neanche muoversi.

Era legato al letto.

"Riri!!! Slegami!" A quell'urlo Erina entrò nella visuale del ragazzo. Con la padella.

"No, ruba capelli altrui di pessimo gusto!" Ian alzò gli occhi al cielo.

"Se lo farai, ti darò del sushi" gli occhi della ragazza si iluminarono e subito saltò sull' addome del moro, aggravando il dolore alla schiena.

"Serio?!" Ian annuì "Ma mi devi dire prima una cosa" La bionda lo guardò con sospetto ma alla fine acconsentì "Cosa mi hai fatto?"

Erina sbattè gli occhi falsamente "Non so di cosa tu stia parlando" Ian la guardò con un sopracciglio alzato "Niente sushi allora" la bionda fece una faccia scandalizzata sentendo quelle parole.

"E va bene! Ti ho trascinato per i piedi fino alla tua camera, ma visto che pesavi e non avevo le forze per portarti in braccio molto probabilmente hai leggermente sbattuto sugli angoli della casa e sulle scale..."

"Tu mi hai trascinato per le gambe sulle scale?! Ma ci sei con la testa!?" Erina fece il broncio.

"Uffa, mica ci ho fatto apposta!- si difese la ragazza gonfiando le guance e incrociando le braccia al petto, ma guardando la faccia di Ian, sbuffò pesantemente -E va bene! Ti slegherò per farmi perdonare" Ian fu libero e Erina era ancora del tutto appollaiata sul moro e ora lo stava guardando con una faccia da cane bastonato, tirando fuori il labbruccio.

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