25. Era decisamente arrivato il momento

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Le due ultime settimane estive, prima dell'inizio dell'ultimo anno di liceo, volarono.

Quel giorno Taylor fece le valigie e se ne andò. Poco dopo anche Luke se ne ritornò a casa. Nessuno dei due aveva una bella cera, ma nessuno li trattene più del dovuto.

Avevano tutti capito che tra di loro era finita.

"Come stai?" "Bene dai, mi sto sentendo meglio" rispose Luke dall'altra parte del telefono. Negli ultimi giorni aveva pensato molto e aveva preso una decisione "Rina...tu mi piaci" la mano di Erina si bloccò a mezz'aria. Posò il cucchiaio con i cereali e aspettò che il ragazzo continuasse.

"Mi piaci fin da quando eravamo piccoli e mi hai difeso davanti a tutti. Eri l'unica che era disposta a giocare con me e grazie a te la mia infanzia non è stato un completo trauma. Eri come un raggio di luce che illuminava il mio mondo...So che è solo una cosa mia, ma dopo la vicenda con Taylor ho capito che te lo dovevo dire. Ti dovevo far presente i miei sentimenti prima di lasciare tutto alle spalle" Erina fece un sorriso "Grazie Luke per i tuoi sentimenti e grazie per avermelo detto. Spero tu possa riprenderti al più presto".

Dopo un breve saluto, la bionda appoggiò il telefono. Tutti la stavano guardando. Soprattutto Ian.

"La lampada ha preso coraggio e ti ha detto tutto?" chiese lui bevendo un sorso di latte freddo. Lei annuì.

"Beh, era pure ora" si limitò a dire il moro. Erina non rispose.

Gli altri rimasero in silenzio. Non sapevano assolutamente cosa dire in quella situazione.

"Buongiorno tesori" disse Anastasia stiracchiandosi la schiena seguita da un Alex mezzo addormentato, interrompendo l'imbarazzo generale che si era creato.

"A che ora partiamo oggi?" prese parola Sasha cercando di cambiare argomento.

"Alle 15.00 dopo pranzo" rispose il suo ragazzo dandole un bacio sulla guancia.

"Dove andiamo a mangiare?" chiese John con l'acquolina in bocca. Lui odiava l'estate. Questo perché il troppo caldo gli faceva perdere l'appetito. Il fatto di essere scappati tra le montagne per lui era stata una vera salvezza.

"Ho visto che c'è un'osteria che fa della carne fantastica, andiamo là?" chiese in quel momento Ian, ritornando il solito lui e facendo fare un sospiro di sollievo generale.

***

Erina osservò la grande mano di Ian mentre stava giocando con il tovagliolo, poi le sue labbra carnose. Arrossì.

"Riri, il bacino della buonanotte" si lamentò il moro avvicinandosi alla faccia della bionda.

Erano da due settimane che dormivano sullo stesso letto. Andavano sempre a dormire con due coperte diverse per separarli, ma si svegliavano sempre abbracciati insieme e sotto una sola coperta.

Ogni sera, prima di andare a dormire, Ian insisteva per avere un bacio da parte della bionda, che prontamente cedeva sempre. Non era più capace di dirgli di 'no'. Era come se Ian avesse fatto una magia su di lei.

Erina alzò gli occhi al cielo e gli si avvicinò per dargli il bacio, ma il moro si girò e le rubò un bacio a stampo. Erina si allontanò subito e arrossì immediatamente. "Ma che fai?!" esclamò lei tutta rossa.

Non si baciavano da quella volta che entrambi si erano presi la febbre. Durante quelle due settimane non erano stati soli per molto tempo. Nonostante dormissero nella stessa stanza, la sera erano sempre stanchi morti, quindi si addormentavano subito e durante il giorno facevano una marea di attività, come escursioni, picnic, arrampicate, spa...talmente tanti che nello chalet ci ritornavano solo per dormire. Inoltre, erano sempre in gruppo, quindi le possibilità per  rimanere soli erano state davvero poche.

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