4. Sushi

7.2K 310 50
                                    

"Riri!" La voce di Ian fece sobbalzare la ragazza sul posto. Dopo ieri, si aspettava di essersi tolta il ragazzo di torno, ma evidentemente non era così.

Ignorò completamente la voce del ragazzo e proseguì verso la propria classe, ma ancor prima di poter mettere piede nell'aula venne trascinata nella parte opposta.

Una volta fermi, Erina riuscì a liberarsi dalla presa del ragazzo e lo guardò in malomodo.

"Si può sapere cosa vuoi?" Chiese alterata dal comportamento di Ian, il quale incrociò le braccia al petto.

"Ehi! Sono io quello che dovrebbe essere arrabbiato con te visto il trattamento di merda di ieri!" Ribattè lui mettendo su il broncio.

"Ah! Giusto!- la bionda tese una mano verso Ian, che felicemente la prese, ma la ragazza la ritirò subito -Stupido! Rivoglio il mio asciugamano" Ian strabuzzò gli occhi incredulo, non pensava che ieri dicesse sul serio.

Erina rimase ad aspettare ancora per un po' la risposta di Ian, ma quando quella non arrivò, gli si avvicinò. Mise le mani nella tasca dei pantaloni del moro e tirò fuori il suo portafoglio, sotto gli occhi sbarrati del proprietario.

"L'asciugamano mi era costato dieci euro, ma visto che era usato ti dovrei prendere solo cinque euro, ma prendendo in considerazione il fatto che lo hai preso senza permesso, che non lo hai riportato il giorno dopo e che non lo riporterai mai più, in tutto ti prendo venti euro. Grazie" Sfilò i soldi dal portafoglio e se li mise in tasca con nonchalance.

Già, Erina Stevenson, oltre ad essere un ghiacciolo vivente era anche una spilorcia di prima categoria.

"È uno scherzo?" Chiese Ian ancora incredulo, indicando il proprio portafoglio ancora nelle mani della ragazza, che negò con la testa, serissima.

Ian si riprese il portafoglio e se lo rimise in tasca, in totale silenzio. Erina lo osservò in ogni sua mossa, aveva delle mani grandi e sull'indice destro portava un anello nero. Le sue mani erano sempre calde.

Ripresasi dai propri pensieri, decise che era ora di ritornarsene in classe, ma una mano la fermò.

"Cosa c'è ancora?" Chiese lei più tagliente del solito. La campanella sarebbe suonata tra pochi minuti e non voleva arrivare in ritardo.

"Non ti ho trascinata fin qui per farmi fregare venti euro. Ti ho..." "Non te li ho fregati. Tu hai preso una cosa che mi apparteneva ed è lecito che io mi riprenda indietro i soldi. La vita è fatta di scambi. Se prendi, devi dare" "Sì, sì, va bene. Sta di fatto che ti ho portata qui perché da oggi entrerai a far par.." "No" Rispose secca.

"Ma se non sai neanche quello che ti stavo per dire!" "Non mi interessa quello che mi stavi per dire. Tu non sei nessuno per obbligarmi a far parte di un club o farmi affiliare a una setta satanica. Ora, se non ti dispiace, vorrei andare a lezione" disse lei già sulla via verso la propria aula.

"Ma quale setta satanica?" Chiese quello con gli occhi increduli. Ogni tanto la ragazza se ne usciva fuori con delle cose completamente fuori dal mondo.

Lei fece spallucce "Sei un demonio fastidioso, ovvio che fai parte di qualche strana setta. Ora, addio" disse lei girandosi e iniziando ad andarsene.

"Quindi non ti frega nulla se tutti sapranno" ricattò allora Ian, facendo fermare Erina sui propri passi, per poi raggiungerla e metterle due mani sulle spalle.

"Visto che sei ubbidiente quando vuoi?- Rin lo fulminò con lo sguardo, ma Ian non ci badò -Da oggi non farai parte di alcuna setta demoniaca ma farai parte del club di tennis! Sei contenta?" Chiese tutto raggiante il bel moro, ricevendo però in cambio uno sguardo di fuoco.

Let Me Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora