CAPITOLO XX

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"Dopotutto, senza il buio la luce non avrebbe niente da cancellare."
(Shadowhunters, Città Degli Angeli Caduti)

-Fammi capire, non te l'aveva neanche accennato?-

-Per la trecentonovantaquattresima volta, Ron: Hermione non mi aveva detto nulla.-

-Ma com'è possibile?- sbuffò Ronald, buttandosi a capofitto sul letto del suo migliore amico -Così, all'improvviso..-

-In effetti non è propio da lei,- rispose un Harry concentrato -mi ripeti cos'ha detto?-

-Ha detto che mi ama, ma come un fratello e che per questi non poteva più stare con me, Harry. Ora se puoi evita di farmelo ripete di nuovo, perché fa già abbastanza male così!- urlò quasi.

-Scusami.- mormorò in risposta il prescelto -Ma quindi ora cos'hai intenzione di fare?- chiese, apprensivo.

-Riconquistarla. Farle capire che è innamorata di me e che è solo confusa. Inizierò a corteggiarla e cadrà ai miei piedi!- fu l'emozionata risposta del portiere grifondoro.

Harry annuì distrattamente, mentre meditava tristemente sull'accaduto e si accorgeva che era molto, troppo, che non parlava seriamente con la sua migliore amica. Il fatto che avesse lasciato Ron gli aveva fatto capire di essersi perso qualcosa, di averla in qualche modo trascurata.

-Bene, io vado a preparare il baule. Domani si parte!- il commento del rosso cascò a pennello. Infatti, con Ron occupato a fare le valige per le vacanze di Natale, lui avrebbe potuto parlare con Hermione.

Inutile dire che la trovò in biblioteca, la salutò con un bacio sulla giancia e le propose una lunga passeggiata a casa del loro amico Hagrid. Si sarebbero fermati a quel laghetto seminascosto da un'enorme quercia, al limitare della foresta proibita, che era da sempre il loro luogo di ritrovo. Quando avevano bisogno di parlare di cose serie, negl'anni precedenti anche piuttosto spesso, si avviavano a passo lento verso quell'oasi di tranquillità, sovente anche con Ronald.

-Immagino Ron ti abbia parlato..- mormorò Hermione, sedendosi ai piedi della grande quercia.

-Sì.- rispose tranquillo Harry, accomodandosi accanto a lei e passandole un braccio dietro la schiena. Ecco, era questo ciò che Hermione amava tanto del suo rapporto con il prescelto, che si era poi intensificato dopo che aveva cancellato la memoria ai suoi genitori. Era come avere un fratello, qualcuno che ci sarebbe sempre stato e di cui si sarebbe sempre potuta fidare. Il suo migliore amico. Spesso molti confondono l'amicizia stretta con l'amore, per Hermione questo era impossibile. Certo, con Ronald era successo, ma c'era un rapporto totalemente diverso.

-Harry, ti devo delle scuse. Avrei voluto parlatene prima, solo che..-

-No Hermione, non eri tenuta a dirmelo; tranquilla.- la interruppe dolcemente -Ma se ti va, possiamo parlarne ora.- sorrise.

-Non sono sicura che la prenderesti bene.-

-Ti sosterrò qualunque sarà la tua scelta, come sempre.-

Lei si girò dolcemente stringendolo in un abbraccio, un abbraccio che già da sé parlava. Gli stava comunicando che non gli sarebbe affatto piaciuto quello che stava per dirgli, ma che si sarebbe fidata di lui.

-Sapevo da tempo di non amare Ron, o almeno ero convinta che il bene che provo per lui fosse amore.- sussurrò, con la testa ancora appoggiata alla spalla del suo migliore amico che la stringeva a sé.

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