Dale

48 6 0
                                    

Quando raggiungemmo le rive di Dale, era l'alba. Per fortuna erano tutti ancora troppo fuori fase per badare a me, ma per buona misura mi tenni appiccicato a Tauriel. Appena trascinammo la barca in secca, ci guardammo, emettemmo all'unisono un sospiro di sollievo e ci lasciammo cadere contro la sua fiancata.

-Quanto pensi ci metteranno a notarmi e a prendere le torce e i forconi? – chiesi oziosamente.

-Non molto – disse Tauriel, stanca – ma non affrettiamo le cose, eh?

In quel momento la bambina si staccò dal fratello e si avvicinò a noi. Cioè, a me. Mi irrigidii e la guardai con diffidenza. Lei, invece, non era più diffidente. Era confusa.

-Credevo che gli orchi fossero cattivi – disse.

-Sì, Tilda – disse Tauriel, gentile – ma Narzug non è cattivo. Non devi avere paura di lui.

Incrociai le braccia e scivolai ancora di più contro la barca. Tilda mi guardò con la testa inclinata di lato, pensierosa. Poi fece un altro passo verso di me e mi mise una mano su un ginocchio. Mi fece una strana sensazione. – Grazie – disse con solennità. – Scusa se ho urlato, ma avevo paura.

-Lo so – dissi, brusco.

– Perché non sei uscita con i tuoi fratelli? – chiese Tauriel.

- Mio padre mi aveva detto di restare in casa – fu la risposta.

Mi ricordò assurdamente Bolg. Se Azog gli dicesse di buttarsi in un rogo, è probabile che lo farebbe.

Oh cavolo, Bolg!

Mi rialzai di scatto. – Devo andare – dissi.

-Dove? – chiese Tauriel, stupita.

-Devo tornare da Azog e Bolg, prima che pensino di nuovo che sono morto e se ne vadano senza di me.

-Se ne vadano dove? -. Tauriel si accigliò.

Esitai. Potevo dirglielo?

No. – Non posso dirtelo.

-Narzug -. Anche Tauriel si alzò. – Credo che tu debba scegliere da che parte stare.

-Come sarebbe a dire?

-Dalla parte del bene o da quella degli orchi.

-Ma Narzug è un orco, eppure non è cattivo , l'hai appena detto – si stupì Tilda, che seguiva il dialogo con interesse.

-Ecco – dissi. – Sentito la voce dell'innocenza?

-Tilda, va' da tuo fratello.

Tilda si allontanò controvoglia.

-Narzug, dico sul serio. Non far finta di non capire.

-Tauriel, ti prego, non chiedermi di scegliere. Non posso.

-Si può sempre scegliere.

-Non se sei un orco. Stai con i tuoi simili o stai da solo. Non ho scelta. Per favore. Cerca di capire.

Mi guardò accigliata ancora per un po', poi il suo sguardo si addolcì. – Va bene, ho capito.

Seguì un attimo di silenzio.

-Questo è un addio? – chiese Tauriel.

Va bene, forse non potevo dirle tutto, ma...- No – dissi, guardandola in modo più eloquente che potevo, poi mi allontanai.

a���+H"&

NarzugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora