Narzug

Con le mani nel sacco

Azog mi trascinò su un'altura dove aveva lasciato due orchi in compagnia di alti pali di legno, su cui erano affissi gli stendardi e le insegne per dare gli ordini. La metà dell'esercito che stava sotto la montagna vedeva i loro movimenti e sapeva cosa fare.

La battaglia stava iniziando. Gli orchi avevano attaccato l'esercito di Thranduil, che si era coalizzato con un esercito di nani, ma il loro capo non mi sembrava Scudodiquercia. Lui dov'era?

-Narzug.

Va bene, in quel momento non era la priorità.

Azog mi afferrò per il collo e strinse la presa. – Spiegati – disse in tono gelido. Non urlò, ma avrei preferito che strillasse e mi tirasse addosso qualcosa. Mi avrebbe fatto meno paura.

-Io... - annaspai – io...Azog...mi stai strangolando...

-Dovevi pensarci prima. Spiegati!

-Padre, dai, lascialo and...

-Sta' zitto, Bolg, non t'immischiare. Allora, Narzug? Allora?

– Lei...mi ha fatto evadere da Bosco Atro...

-Perché?

Non risposi. Azog mi spinse via e sguainò la spada. – Dimmi perché – sibilò.

-L-lei aveva bisogno di raggiungere Ponte Lagolungo – dissi.- Uno dei nani...è suo amico...stava male...voleva salvarlo...

-E voleva anche aiutare Scudodiquercia, vero? E tu l'hai portata qui.

-Io...

-L'hai portata ai piedi di Erebor. E lei si è tirata dietro Thranduil con tutto il suo esercito.

-No, lui...è arrivato quando il drago è morto...-.E mentre lo dicevo mi resi conto che non faceva alcuna differenza, che se adesso Thranduil e i nani erano coalizzati contro gli orchi, probabilmente era perché Tauriel e Kili avevano mediato, e avevano potuto farlo perché io avevo portato Tauriel a Ponte Lagolungo.

Lo stava evidentemente pensando anche Azog, perché ruggì e mi si scagliò contro. Sobbalzai e cercai la spada, ma non dovetti usarla, perché Bolg si mise in mezzo.

-Levati – gli intimò Azog, cercando di aggirarlo per arrivare a me.

-Senti, padre, calmati...Non puoi ragionare in queste condizioni...

-Bolg, spostati o ti ammazzo – ringhiò Azog.

-Non aveva scelta, padre, sarebbe morto se non avesse accettato di aiutare Ta...la golgi!

Si corresse in tempo, ma Azog si bloccò e lo fissò. Calò un silenzio di tomba. Dopo quella che parve un'infinità, Azog disse: - Stavi per chiamarla per nome.

Bolg deglutì e mi lanciò un'occhiata nervosa.

-Tu...tu lo sapevi – disse Azog, furioso e indignato, con l'aria di uno che si sente pugnalato alle spalle. – Tu lo sapevi e non hai fatto niente. E mi hai detto che gli elfi erano arrivati perché ti avevano seguito. Mi hai mentito. Perché?

Bolg fece un passo indietro. - Non lo so – disse, a disagio. – Narzug è mio amico, e...

-Siete ridicoli – disse Azog gelido. – Tutti e due. Soprattutto tu –puntò l'uncino che aveva al posto del braccio nella mia direzione – per aver creduto che un elfo potesse provare qualcosa di diverso dal disgusto per te.

-Io...

-No, Narzug, ho visto come la guardi, ho sentito come le parli. Lei ti ha solo usato per arrivare qui, ma è un elfo, e tu sei un orco. Gli orchi non hanno amici, gli orchi non hanno niente. Vale anche per te, Bolg. Io sono l'unica cosa che hai, sono tuo padre. E tu mi hai messo in secondo piano perché pensi di poter avere qualcos'altro, ma non ce l'hai e non potrai mai averlo.

-Padre...

-Stai zitto, Bolg, non peggiorare la situazione. Sarà meglio per te che d'ora in poi mi dimostri la tua lealtà meglio di così. E in quanto a te...-. Avanzò verso di me con aria minacciosa. Bolg si mise di nuovo in mezzo.

-BOLG!

- Mi dispiace, ma non ti lascerò uccidere Narzug.

-Tu...Come osi...

-Ascolta. Lascialo andare. Lascialo andare, e d'ora in avanti farò tutto quello che vuoi, qualunque cosa, senza discutere, te lo prometto. Non ti mentirò mai più e non farò mai più niente che possa crearti problemi.

Azog lo fissò per qualche attimo, imbufalito, con i denti scoperti, ringhiando piano. Poi disse: - La tua stessa esistenza mi crea problemi.

Bolg sussultò come se avesse ricevuto uno schiaffo e abbassò lo sguardo.

Azog disse: - Narzug, sparisci.

Non mi mossi. – Azog...

-Sparisci e non farti più vedere, o ti faccio a pezzi! Muoviti, prima che cambi idea!

Guardai Bolg. Lui continuò a contemplare il terreno con aria vacua.

Il ringhio di Azog aumentò di intensità. Mi voltai e me ne andai dall'altura.

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