Ci mettemmo un giorno ad arrivare ai piedi della montagna. L'esercito si fermò a qualche lega, da dove poteva vedere e sentire il segnale di attacco. Bolg lasciò in carica un sottoufficiale e si allontanò da solo con me, verso l'altura su cui si trovava Azog.
Percorremmo una strada nascosta, da cui potevamo vedere cosa succedeva vicino a Erebor. Sembrava che stesse accadendo qualcosa di interessante: Thorin Scudodiquercia stava urlando come un invasato, cercando di scaraventare il Mezzuomo giù dalle mura. Riconobbi lo stesso Hobbit che avevo visto a Bosco Atro. Era aggrappato alle pietre del parapetto e lottava per liberarsi dalla presa di Scudodiquercia, mentre i suoi compagni tentavano di tirarli indietro. Thranduil e l'arciere di Ponte Lagolungo erano là sotto e guardavano in su con aria attonita. Alla fine arrivò un vecchio con un cappello a punta e un bastone e gridò qualcosa a Scudodiquercia, che lasciò andare il Mezzuomo e prese a inveire contro di lui. Mi chiesi cos'avesse fatto l'Hobbit. Forse aveva starnutito troppo forte. A sentire Azog, Scudodiquercia è un po' come lui.
Improvvisamente sentii un fruscio. Mi voltai e vidi un bagliore rosso dietro un cespuglio. Mmm, forse più castano ramato, che rosso.
-Vai avanti – borbottai a Bolg. – Ti raggiungo.
-Mmm-mmm. Vado da mio padre per ricevere gli ordini – fece distratto; spronò il mannaro e si allontanò. Aspettai che fosse lontano, poi raggiunsi il cespuglio, allungai un braccio e tirai fuori Tauriel, che barcollò.
-La prossima volta – dissi, togliendole una foglia dai capelli – non fare tutto questo baccano. Se Bolg ti avesse sentito...
-Sono inciampata.
-Ma non mi dire.
Sentii un altro fruscio, e arrivò anche Legolas. Mi guardò con aria poco amichevole. Allontanai la mano dai capelli di Tauriel.
-Allora – disse lui, minaccioso – cos'era quell'esercito che veniva da Gundabad?
-Perché non siete corsi a dirlo a Thranduil? – chiesi di rimando.
-Perché Thranduil non vuole avere niente a che fare con me – disse Tauriel. La guardai. Era un po' pallida. – Mi ha bandito.
Lanciai un'occhiata a Legolas. Lui disse: - Ho detto a mio padre che se non c'è posto per Tauriel a Bosco Atro non c'è posto neanche per me, ma non mi aspetto che tu lo capisca, orco.
Chiusi gli occhi e contai fino a dieci per non dargli un pugno. Quando li riaprii, dissi: - Bene, capito. E il nano? – chiesi, a uso e consumo di Legolas, che assunse l'espressione di uno che ha ingoiato un limone intero.
Tauriel arrossì. Si frugò in tasca e mi mostrò una pietra con sopra incisa delle rune. – Mi ha dato questa – disse.
Legolas, in apparenza colpito da sordità improvvisa, si mise a contemplare un albero come se non avesse mai visto niente di così affascinante.
-E' un sasso – dissi in tono piatto.
Tauriel parve indignata. – E' un talismano! La madre di Kili gliel'ha dato perché lui le ha promesso di tornare a casa, e una promessa è memoria, preziosa e pura! Narzug, avete intenzione di attaccare la montagna? Perché Kili è lì dentro, e...
-Tauriel, non posso parlare dei piani di Azog con te.
-Visto? – intervenne Legolas. – Te l'avevo detto, Tauriel, non ci dirà niente, perché è come tutti gli altri. Dammi retta, dobbiamo andare a Dale e dirlo a Mithrandir. Lui saprà cosa fare. Scommetto che saprà perfino i piani di Azog. E tu non potrai fermarci! – mi abbaiò.
-Non ho intenzione di farlo – dissi, secco. – Chiunque sia questo Mithrandir o come si chiama -. Feci per allontanarmi, ma Tauriel mi afferrò per un braccio.
-Tauriel – disse Legolas – non toccarlo...
-Oh, stai zitto – sbottai. – Cosa c'è, Tauriel?
- Quando hai detto che ci saremmo rivisti...- iniziò.
- Stavo cercando di avvertirti dell'esercito.
Tauriel sorrise. – Lo sapevo! L'ho capito quando Legolas mi ha parlato di Gundabad! È per questo che ci siamo andati.
-Sì, vi ho visto – dissi, laconico.
Legolas mi guardò sbigottito. – E non hai detto niente?
Alzai le spalle. – Senti – disse a Tauriel – andate da quel tizio. Penso sia la cosa migliore.
-Narzug, se si arriverà alla battaglia...
-Non ti farò del male – dissi automaticamente. Guardai storto Legolas. – Ma non garantisco per il tuo amico.
Legolas mi guardò con odio.
-Lo so – disse Tauriel, lasciandomi il braccio. – Io mi fido di te.
Mentre mi allontanavo, sentii Legolas protestare: - Nani! Orchi! Ma cos'hai contro gli elfi, si può sapere?
Sorrisi tra me e me...e andrai dritto a sbattere contro un mannaro femmina bianco come la neve.
T#
STAI LEGGENDO
Narzug
Fanfiction[Lo Hobbit] Vi ricordate Narzug, l'orco che nella Desolazione di Smaug viene interrogato e decapitato da Thranduil? E se non fosse morto? E se Tauriel avesse bisogno di aiuto per scappare da Bosco Atro?