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Percorriamo il vialetto che conduce alla porta di casa sua, mano nella mano.

Lo guardo attentamente mentre impreca perché non riesce a trovare la chiave adeguata.

Riusciamo solo qualche minuto più tardi ad entrare.

Mi apre la porta da vero principe, e mi fa entrare per prima mentre lui la richiude. Sono già stata a casa sua, ma ogni volta che ci ritorno, mi pare sempre più bella e luminosa.

"So che ci tieni, quindi vai pure a rifare il giro, per la centesima volta, della casa." Ridacchia.

Esulto e lo bacio.

Dalla porta si può accedere subito al salotto. Le pareti sono bianche, con al centro un divano anch'esso bianco, enorme, con tantissimi cuscini. Sul muro vi sono attaccati dei quadri. Al centro della parte opposta al divano, c'è un fantastico caminetto e un paio di poltrone. La vista è magnifica. Si affaccia sul giardino enorme e la piscina della medesima grandezza.

La camera padronale è semplice ma con effetto stupendo. Il piumone, tende e comodini, sopra i quali vi sono due abat jour, sono intonati tra di loro con un bellissimo colore che non so descrivere. Le pareti sono rivestite con carta da prati a righe di un rosa pallido e bianco.

Il bagno mi fa effetto ogni volta che ci entro. Tutti i mobili neri, il che gli da un'aria molto seria.

Lo studio è la stanza attaccata alla camera di Luigi. Vi si può accedere direttamente da camera sua. Un'immensa libreria, delle comode poltrone bianche, una scrivania del medesimo colore, qualche piantina è un divano-letto con molti cuscini, la fanno diventare ancora più accogliente.

Infine la sua camera. La prima volta che rimasi a casa sua, non mi sarei mai aspettata una stanza così bella e ordinata per un ragazzo. Una parte dei mobili era color carta da zucchero. Ci sono inoltre dei tappeti stesi a terra, dotata anche di televisore.

Qualcuno mi afferra da dietro e mi fa volare in aria, facendomi emettere un gridolino. Rido e urlo contemporaneamente. Alla fine Luigi mi mette giù e mi spinge sul letto dove inizia a farmi il solletico e a darmi tanti piccoli baci sul collo.

Smette ed iniziamo a fissarci. È davvero perfetto; non capisco come lui voglia una ciorra come me.

Mi piace tutto di lui, a partire dalle sue bellissime e lunghissime ciglia.

Amo il modo in cui si sposta il ciuffo, il modo in cui è perfetto in qualsiasi cosa lui faccia.

Avvicina cautamente le sue labbra alle mie, non resisto e annullo le distanze tra noi, facendo scontrare dolcemente le nostre rispettive bocche.

Girato sul fianco com'è, cerca, senza interrompere il bacio, di mettersi a cavalcioni su di me.

Ci baciamo per qualche minuto poi inizia a far scorrere la mano, appoggiata sul mio collo, fino al mio petto.

Squilla il mio cellulare.

Faccio un volo di tre metri e cado dal letto facendomi un male cane.

Guardo il display e noto il nome di mia madre sopra. Rispondo.

"Pronto?"

"Torna a casa."

"Arrivo."

E attacco. Ma non può mandarmi un messaggio?

Dio, è monca?

Alzo il mio sedere dolorante da terra.

"Scusa, ma devo tornare a casa, mi aspettano." Dico mentre mi infilo la giacca.

"Certo. Poi ti scrivo stasera. Ciao."

Mi apre la porta, gli sorrido, e mi dirigo verso la stazione.

Non so perché, ma ho un bruttissimo presentimento.

Spazio me
Hi! Come vedete non vi siete liberati di me! Ecco un nuovo capitolo. Non vi avevo detto che alcune scene o personaggi sono realmente miei amici. Come tutti i personaggi che avete visto fino ad ora, sono tutti miei conoscenti. Una scena veritiera è il fatto che anche io sono già stata a Londra. Niente di che, ma volevo informarvi di questa cosa. Ah sabato prossimo sarò al firmacopie di Milano di Benji & Fede. Non vedo l'ora, sono emozionantissima, spero possiate venire anche voi (se siete loro fan). Detto questo me ne vado. Baci!

All the love. A

PERFECT|BROOKLYN BECKHAM|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora