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Le prime tre ore passano velocemente, matematica e fisica non sono un problema, mentre storia la trovo un po' più noiosa. Anche l'intervallo passa in fretta, del resto è l'arco di tempo preferito dagli studenti. Durante la lettura di un brano, qualcuno bussa alla porta rivelando poi l'imponente figura del responsabile della scuola.

"Buongiorno ragazzi" esclama l'uomo dai baffi ingrigiti.

"Buongiorno"

"Volevo comunicarvi che da quest'anno anche voi ragazzi di classe prima e seconda potrete usufruire dello stage a Londra"

A quelle parole mi si illuminano gli occhi: Londra è la mia città da sempre. Ci ero già stata l'anno scorso considerandola l'esperienza più bella della mia vita, promettendomi di ritornarci. Quella è la mia città, lo sapevo, ci sarei tornata una volta finite le superiori per trovare un lavoro oppure per frequentare l'università e laurearmi.

"Mi scusi e quanto dovremmo stare a Londra?" Ad interrompere i miei pensieri è Beatrice.

"Due anni. Sarete ospitati da famiglie e andrete nella scuola del paese. Per le camere dividetevi a gruppi di 3/4 persone. Per qualsiasi informazione o dubbio, rivolgetevi a me o alla preside. Arrivederci" si volta e esce dall'aula.

Tutti sono eccitatissimi all'idea di fare questa vacanza-studio in un Paese straniero. È davvero un'idea allettante perché la trovo utile per approfondire le proprie culture.

* * *

Suona la campanella dell'ultima ora e tutti ci dirigiamo verso la fermata del pullman o verso la stazione dato che sono vicine.

Mentre cammino ho di fianco Luigi, il ragazzo più carino che abbia mai incontrato che mi fissa, per qualche strana ragione, durante tutto il tragitto.

Il pullman parte al solito orario ed io, Giorgia, Chiara e Francesca occupammo i soliti posti in fondo che fortunatamente troviamo liberi. Dio ogni tanto fa qualche miracolo, dato che mi nausea il fatto di dover star in piedi tutto il tragitto schiacciata contro adolescenti arrapati e puzzolenti.

Sto tutto il tempo a pensare a Luigi e al viaggio a Londra: chissà se sarei potuta partire, chissà se lui sarebbe venuto...

Mi auto convinsi che sarebbe andato tutto bene.

Il viaggio nonostante tutto è tranquillo, si battibecca sulle nuove coppie che si formatasi in classe. Dio sono proprio delle pettegole.

Quando scendo dal bus e salgo in macchina, trovo mia madre un po' giù di corda.

"Ciao mamma, tutto bene?" azzardo a chiedere, sapendo che mia madre è un tipo abbastanza chiuso.

"Si" afferma con tono duro come per voler chiudere in fretta la conversazione. Ma questa volta non l'avrebbe vinta.

"Non ci credo. Vuoi dirmi che è successo?" insisto. I momenti in cui eravamo da sole sono rari.

"Alessia non sono affari che ti riguardano!" sputa acida.

"Sì che sono affari miei, okay? Sei mia madre e mi interessa sapere ciò che ti riguarda, anche se non lo dimostro. Siamo molto simili sotto questi punto di vista caratteriale, ma continuare a non parlare o sfogarti con qualcuno non ti aiuterà ti certo. Io ci sono e ci sarò sempre anche perché sono tua figlia e ti voglio un'infinità di bene" quando finisco ho il fiatone ma son anche molto soddisfatta delle mie parole. Non le dimostro spesso quanto le voglio bene, ma di sicuro è infinito.

"Grazie figlia mia, davvero non so che dire. Stai diventando matura in pochissimo tempo" è sull'orlo delle lacrime, perciò mi affretto a cambiare discorso.

"Beh modestamente lo so. Però dai andiamo a casa che altrimenti domani in fisica prendo tre" rido.

"Non ti conviene signorina" cerca di rimanere seria ma non ci riesce, quindi sul suo viso compare una smorfia che fa scoppiare a ridere tutte e due.

Spazio me
Allora spero vi sia piaciuto il capitolo. Se è così commentate e lasciate una stellina. Non so se farò sempre questi spazi autrice, non so li trovo un po' fastidiosi. I capitoli cercherò di farlo sempre più lunghi. Da giovedì ricomincia la scuola, quindi è ovvio che gli aggiornamenti saranno meno frequenti. Ovvero che se ora aggiorno una volta a settimana, dalla prossima volta posso ritardare anche di 1/2 giorni niente di che, dipende tutto dai professori e compiti/verifiche. Spero di non avervi annoiato, baci.

All the love. A

PERFECT|BROOKLYN BECKHAM|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora