È passata una settimana.
Io e Brooklyn non ci rivolgiamo la parola da quella sera.
Lui continua ad essere spavaldo con tutte le ragazze al di fuori di me, ridendo e baciandole solo quando sono presente, me lo ha confermato anche Giorgia.
Non ci sono stati neanche momenti più 'intimi' prima di quella sera, quindi non riesco a capire il suo comportamento.
Passo le mie giornate tra amici, studio e famiglia. A scuola hanno già iniziato a darci dei compiti, nulla di che. Inoltre continuo a sedermi vicino a Brooklyn, ma non ci parliamo. Ho conosciuto una mia compagna di classe, ma ancora non me la sento di sedermici affianco.
Aaron rimane sempre il mio migliore amico, non essendo in classe insieme la mattina non ci vediamo quasi mai, per questo alcune volte usiamo il cellulare di nascosto in classe.
Scendo a cena e mi siedo in mezzo a Chiara e Aaron.
"Ale, dopo devo parlarti" mi dice Chiara sottovoce.
Aggrotto le sopracciglia non capendo.
Non faccio nessuna domanda, aspetto fino alla fine della cena.
Mangiamo tranquilli, David e Victoria sono sempre molto stanchi a quest'ora. Non li invidio, devono avere delle giornate impegnative.
Appena finito di sparecchiare, Chiara mi trascina un camera e chiude la porta.
"Mi sto preoccupando" dico.
Comincia a girare per la camera, decido di fermarla.
"Mi spieghi che succede?"
"Mi piace un ragazzo" dice agitata.
Rilascio uno sbuffo, pensavo fosse qualcosa di più serio.
"Tu non capisci, come glielo dico a Nicholas?" Comincia ad agitare le braccia, segno che sta andando in panico.
Addolcisco lo sguardo e la racchiudo in un caloroso abbraccio.
"Chiara, prima di tutto pensa a te stessa, staresti meglio con Nicholas o con questo ragazzo?" Domando
"Non so, con Nicho sono sempre stata bene, ma le cose ultimamente sono cambiate, non c'è più l'affiatamento di prima, in più non ci vediamo mai ora che abitiamo qui"
"Segui il tuo cuore, se ti piace di più questo ragazzo non esitare a lasciare Nicho" le sorrido.
"Grazie Ale" mi abbraccia.
Non appena ci stacchiamo, entrano Francesca e Giorgia.
"Che è successo?" Domanda Giorgia.
"Nulla, le ho solo dato un consiglio" rispondo guardando Chiara che mi sorride.
Oggi è sabato, domani non si va a scuola quindi decidiamo di rimanere sveglie fino a tardi per parlare e scherzare.
Indosso il pigiama, che consiste in una maglietta bianca a maniche corte, in cui entro tre volte, un paio di leggina neri e le mie adorate calze con le ciambelle, visto che fa fresco la sera.
Decidiamo di giocare a obbligo o verità.
I primi dieci minuti passano tranquilli, tra un bacio a stampo fra Giorgia e Francesca e vari racconti imbarazzanti, passiamo il tempo.
Non sto pensando a Brook e questo mi fa sorridere.
"Ale, obbligo o verità?" Chiede maliziosa Chiara.
"Obbligo" rispondo senza pensarci.
"Vai dai ragazzi e falli venire a giocare con noi"
Il mio sorriso si spegne subito, ma senza tante pretese, faccio ugualmente ciò che mi è stato chiesto.
Busso alla porta di Aaron e Andrea e dopo un 'avanti' entro.
Appena apro la porta, trovo i due ragazzi insieme ai fratelli Beckham.
"Noi giochiamo a obbligo o verità, volete unirvi a noi?" Domando sul ciglio della porta.
Dopo qualche secondo di consultazione, accettano.
Entrano e si siedono assieme a noi, allargando il cerchio già formato.
"Brook, obbligo o verità?" Chiede Dylan.
"Obbligo" risponde indifferente.
"Ti obbligo a stare in camera con una ragazza a tua scelta per dieci minuti."
Cosa? Il mio cuore accelera senza motivo.
Abbasso la testa per non guardare chi sarà la ragazza che sceglierà.
Brook si alza e pochi secondi dopo mi sento tirare per un braccio e quasi cado per l'improvviso gesto.
Ho il tempo di guardare Aaron due secondi, che vengo tirata in una camera maschile.
Senza dire una parola mi siedo sul pavimento e mi guardo attorno.
Ci sono un'infinità di CD, videogiochi, una televisione enorme con la Playstation e un computer di ultima generazione con le Beats appoggiate affianco.
Un giorno anche io avrò quelle dannatissime cuffie.
Per il resto era una camera abbastanza semplice con le pareti addobbate da centinaia di fotografie. Le guardo meglio: sono tutte bellissime.
Il letto ha una coperta nera con sopra molti cuscini bianchi.
Per essere la camera di un ragazzo, è bellissima e ordinata.
"Puoi anche sederti sul letto, se vuoi" interrompe il silenzio.
Faccio come mi ha detto.
Nonostante sia ancora incazzata con lui, la mia curiosità prende il sopravvento.
"Le hai scattate tu quelle foto?" Indico le foto appese al muro.
"Si, ti piacciono?"
"Molto"
"Vieni qui"
Mi affianco a lui e mi mostra una mensola che non avevo notato prima.
"Ci saranno circa una decina di macchine fotografiche qui!" Osservo le macchine. Sono tutte Canon, Hasselblad e Polaroid.
"La mia passione è la fotografia, vorrei diventare un fotografo da grande"
Lo guardo e la rabbia che provavo prima sembra svanita tutta d'un tratto.
"Ci riuscirai, ne sono sicura" gli sorrido.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e poi per la prima volta le mie labbra toccarono le sue, morbide e carnose.
Mi morde il labbro e mi accarezza la spalla.
Mentre le nostre lingue si toccano, gli tiro leggermente i capelli, facendolo mugolare.
Ci stacchiamo e sorridiamo.
I dieci minuti sono passati, così Brook apre la porta facendo cadere i nostri amici che vi erano aggrappati.
Li guardo malissimo, per poi notare Aaron che si chiude in camera sua.
Ho combinato un casino.
Spazio me
Hii, ce l'ho fatta, ho aggiornato in settimana. Oggi sono 7 anni dei oned, piango. Vi voglio bene, al prossimo aggiornamento.
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PERFECT|BROOKLYN BECKHAM|
FanfictionSotto il cielo stellato, è da lì che è cominciato tutto. ||•Copertina gentilmente realizzata da @Aurora-m-88