t h i r t e e n

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Brooklyn's POV

Sento la sveglia suonare.

Maledetta.

Odio svegliarmi presto la mattina, ma devo farlo: oggi si ritorna a scuola.

Che odio.

Menomale che quell'anno avrei avuto in classe i miei nuovi amici, in particolare trovo che alessia sia interessante. È timida si, ed è incapace di far soffrire qualcuno, ma quando vuole tira fuori un caratterino niente male. Non mi piace, ma ha qualcosa che mi attira.

Mi alzo e vado in bagno, cercando di impiegare meno tempo possibile, sistemandomi i capelli e lavandomi i denti.

Appena esco, trovo Alessia e Chiara intente a scendere le scale.

"Buongiorno" saluto educatamente.

"Buongiorno a te" rispondo in coro, sorridendomi.

Quando scendiamo le scale troviamo gli altri intenti a fare colazione.

Luigi chiese di cambiare casa un paio di mesi fa con Andrea, non capii mai il perché e di certo non m'intromisi.

"Ragazzi, purtroppo oggi dovrete prendere il pullman che porterà a scuola. Il nostro autista deve accompagnare noi" spiega mia madre.

"Non è un problema Victoria" parla Alessia.

"Bene, ora andate altrimenti lo perderete. Ci vediamo stasera."

Ci salutiamo.

Anche se i soldi non mi mancano, vado nella scuola pubblica del paese, è stata una mia richiesta, non voglio sentirmi superiore agli altri.

Inoltre adoro prendere l'autobus, anche se è dannatamente confusionario, mi fa sentire una persona normale.

Di pullman ne passano due al mattino, quindi ci dividiamo in gruppi: io, Alessia e Giorgia nel primo mentre Chiara, Francesca, Aaron e Andrea nel secondo.

Quando siamo a scuola non mi preoccupo neanche di mostrargliela, l'hanno già vista quest'estate, bisogna prendere solo gli orari.

Alessia's POV

Questa scuola è immensa, pensavo che le scuole americane fossero le più grandi, ma mi sbagliavo.

"Andiamo a prendere gli orari" esclama Chiara.

Poco dopo confrontiamo le classi ed siamo stati divisi in gruppi da due: io e Brook, Aaron e Andrea mentre Chiara, Giorgia e Francesca sono in tre.

"Alla prima abbiamo inglese, andiamo che quello mette note a tutto spiano" mi dice Brook.

Ci allontaniamo dal gruppo, salutandoli per rivederli all'intervallo.

Brooklyn, da quando ci siamo salutati stamattina, non ha speso molte parole nei miei confronti.

"Brook, ti ho fatto qualcosa?" domando.

Si volta a guardarmi con un cispiglio sul volto.

"Perché dovresti?"

"Beh, è tutta la mattina che non mi parli" rispondo ovvia.

"No, tranquilla. Di mattina sono sempre così. Odio dovermi svegliare presto." Accenna un sorriso.

"Ah okay" ricambio.

Entriamo in classe e Brooklyn mi invita a sedermi accanto a se, finchè non mi sarei trovata qualche amica

Al suono della campanella, entra il professore.

Dopo i saluti chiama me e altri tre nuovi studenti.

Mi presento con un po' di imbarazzo.

"Sono Alessia, ho 15 anni e vengo dall'Italia. Sono qui per uno scambio culturale di due anni, Spero di trovarmi bene con voi."

Passo le restanti ore a ridere e scherzare assieme a Brook, è davvero simpatico.

Al suono della campanella, esco scusandosi per il fatto che non può passare il compleanno con noi.

Semplicemente gli sorrido e gli dico di non preoccuparsi.

Successivamente le ore passarono in fretta e arriva il momento di tornare a casa.

Prendiamo il pullman, tutti insieme questa volta, e torniamo a casa.

Ad aspettarci non ci sono i Beckham, ma i restanti figli.

"Com'è andato il primo giorno?" chiede interessato Thomas, il maggiore.

Thomas ha ventidue anni, Benjamin ne ha venti, Jack diciannove mentre Brooklyn quindici.

"Bene, grazie" risponde Giorgia.

"Vi ho preparato qualcosa da mangiare" dice Hanna, la governante.

Mangiamo e parliamo di quanto sia stato imbarazzante presentarsi davanti a tutti.

* * *

La sera

Sono quasi le 21, mando l'ultimo messaggio a mia mamma, augurandole la buona notte.

Spengo il cellulare e lo metto in carica.

Tutti sono a parlare in salotto, ma mi sento un po' stanca quindi preferisco tornare in camera.

Ad un tratto sento bussare.

"Avanti"

"Disturbo?" chiede Brooklyn

"No, entra pure"

"Che fai?" mi domanda sedendosi sul letto.

"In realtà pensavo di andare a dormire. Sono parecchio stanca e ho un leggero mal di testa"

"Ti faccio compagnia, allora"

Faccio per stendermi sul letto, quando lui mi viene dietro e mi spinge buttandosi sopra di me.

"Brook, ma che fai?" cerco di togliermelo di dosso, con tentativi vani.

Non ascolta nemmeno una parola delle mie e continua a baciarmi e mordicchiarmi il collo.

Nonostante la situazione un po' imbarazzante, sento il cuore battere a mille e del calore nel basso ventre.

Brook non è l'unico che è riuscito a provocarmi del calore, bensì il primo a farmi battere così forte il cuore.

Finisce tutto troppo in fretta, appena smette di farmi il succhiotto, sorride e, dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia, se ne va lasciandomi sola tra mille pensieri ed emozioni.

Spazio me

Hello girls, come vi avevo annunciato sto scrivendo una storia, ma non fan fiction. Ve ne parlerò meglio nel prossimo post, ne pubblicherò uno a parte, perché in questo in voglio parlarne. Mi dispiace sempre di più per la frequenza degli aggiornamenti, ma voglio e devo pubblicare il prossimo entro questa settimana. Comunque sto pensando ad un possibile finale quindi anche allo svolgimento della storia e non so se rendere più lunghi i capitoli o farli più corti quindi allungare la storia. Ditemi che ne pensate, love you all.

PS grazie mille per i 4.2 mila visualizzazione, vi amo immensamente

PERFECT|BROOKLYN BECKHAM|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora