capitolo 13

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Sono al bar vicino scuola ad aspettare Maverick. Indosso un vestito turchese con uno scollo a cuore che lascia la schiena molto scoperta e delle scarpe col tacco , il trucco è un semplice: ombretto grigio perla, mascara e rossetto rosso.
Mi sento un po' inadeguata, al bar della scuola non si va vestiti così, piuttosto con un jeans e un maglione. Oh cavolo, si sta alzando un po' di vento ed ho dimenticato il soprabito.
Il clima qui è diverso rispetto a quello di Sira...WOW! Maverick compare all'improvviso indossa un paio di jeans una camicia azzurro chiaro quasi bianco ed una giacca blu ed è davvero carino...*Layla sei fidanzata, RICORDA*
"Ehi!" mi saluta con un cenno della mano "Ciao" rispondo imponendomi di smettere di fissarlo, insomma Maverick è bello, ma MAI quanto Dylan: lui è semplicemente UNICO!
"WOW" esclama spalancando gli occhi "sei stupenda!" sta osservando ogni millimetro del mio corpo e questo non mi piace per niente! "Anche tu stai bene" ammetto
"Allora... Vogliamo andare? Domanda con un sorriso malizioso "Andare? E dove?" avevamo detto che ci saremmo incontrati qua "Sarà una sorpresa!" non so se mi va di andare, però voglio scoprire cosa nasconde, perciò..."OK" rispondo con un sorriso forzato
Dopo 20 lunghi, ma piacevoli,minuti di macchina arriviamo a destinazione. Quando scendo dalla macchina rimango a bocca aperta siamo in un agriturismo fantastico!
"Maverick!"
"Ti piace?"chiede venendo verso di me mentre io gli do le spalle, sono talmente affascinata che non riesco neanche a formulare una frase, perciò mi limito ad annuire.
Entriamo ed una cameriera di circa 20 anni con due splendidi occhi color nocciola e dei lunghi capelli rossi naturali e ricci, raccolti in una coda ordinata ci viene incontro e ci mostra il nostro tavolo, sfoggiando il suo sorriso perfetto ci chiede cosa desideriamo ordinare io prendo un risotto al radicchio, mentre Maverick le pennette con le verdure. Mi piace che abbia scelto un posto italiano.
A soli 15 minuti da quando abbiamo ordinato i piatti arrivano fumanti e davvero invitanti. Iniziamo a mangiare ed è buonissimo.
Però voglio sapere cosa aveva da dirmi. Non ci credo che quella volta al bar mi ha salutato mentre baciavo Dylan solo perché mi aveva vista, ci deve essere dell'altro.
"Allora?"domando impaziente e con un tono brusco, forse un po' troppo.
"Beh la pasta è buona, e molto gustosa"
"No. Quello che voglio sapere è: cosa c'è tra te e Dylan." Cerco di essere seria, ma c'è una punta di agitazione nella mia richiesta.
Maverick cambia espressione, si rabbuia, i suoi grandi occhi castani diventano lucidi, è tanto grave da piangere?
"Te lo dico in macchina" la sua voce è strana, credo sia... preoccupazione?
Dopo aver pagato,ci precipitiamo in macchina. Dal momento che lui non si decide a parlare lo faccio io
"Voglio sapere qual è il problema con Dylan"
I suoi occhi già tristi, se possibile, lo diventano ancora di più. Un po' mi dispiace, quando è venuto al bar era così contento, i suoi occhi luccicavano ed ora è come se qualcuno avesse spento la luce e quello che mi fa più male è che quel 'qualcuno' sono io.
"Lui cosa ti ha detto?"
"Nulla, l'ho sentito parlare con Sharon di una ragazza a cui, stando a quello che ho sentito, se ho capito bene, tu avresti fatto del male o non so cosa, fatto sta che Dylan vuole che io ti stia lontano." Adesso i suoi occhi dapprima tristi diventano rabbiosi e spaventati. Una lacrima si fa strada lungo il suo viso. Vedo le sue nocche diventare bianche, a causa della forza con cui stringe il volante.
Poi, si decide a parlare
"Avevo solo 18 anni, Layla. Ero spaventato. Io non volevo." Un altra lacrima gli riga il volto e poi un'altra ed un'altra ancora, seguite da tante altre .
Non ci posso credere.
"Mio Dio Maverick! Tu hai ucciso quella ragazza?" sono scioccata e mi pento di quello che ho appena detto, dev'essere stato un incidente.

"No." un silenzio imbarazzante si crea nell'abitacolo, poi però Maverick prende coraggio e fa un respiro profondo, poi senza smettere di piangere ricomincia a parlare. "Lei... Lei si chiamava Taylor ed era bellissima. Aveva dei lunghi capelli rossi che le arrivavano fino all'ombelico erano sempre morbidi e mossi. I suoi occhi erano verde smeraldo, luccicavano sempre. Per non parlare del suo corpo sembrava una dea. Sempre piena di vita."
Fa una pausa per riprendere fiato.
Lo guardo, attenta a non perdere nessun particolare, come fosse un film.
"Poi, un giorno, non si è sentita bene, continuava a dimagrire, era pallida e sempre stanca. Pensavamo fosse solo stress, ma per sicurezza si è recata da uno specialista. Aveva bisogno di un rene, e poi tutti avremmo continuato a fare la vita di prima. Fra i tre io ero l'unico ad essere maggiorenne, Dylan avrebbe compiuto diciotto anni esattamente 4 mesi dopo, ed ero compatibile, così mi offrì come donatore.
Il giorno dell'operazione io mi ritirai,
insomma era troppo un un ragazzino."

"E nessun parente era compatibile?." lo interrompo. Lui scuote la testa in senso negativo
"La madre di Taylor è morta a soli 20 anni durante il parto ed il padre era un alcolizzato che non ha mai voluto conoscere la figlia. È stata la nonna che, con tanti sacrifici, l'ha cresciuta, purtroppo era morta un anno prima. Lei non aveva nessuno.
Nessuno che potesse salvarla. Nessuno a parte me. Io avrei potuto salvarla, Layla ma non l'ho fatto. Ripensandoci ...Sì l'ho uccisa io, l'ho sempre saputo, solo che non mi piace ammetterlo.
A causa mia dopo soli 4 mesi morì, due giorni prima il compleanno di Dylan, che dopo la sua morte mi ha allontanato giudicandomi colpevole della morte della sua amata."
Per tutto il racconto Maverick non ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi. È la storia più triste che abbia mai sentito e senza accorgermene comincio a singhiozzare con una mano sulla bocca.

Arrivata a casa non riesco a dormire, quando chiudo gli occhi vedo comparire due grandi ed innocenti occhi verde smeraldo.
Questa dichiarazione mi ha distrutta. È troppo per me.

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