*è tutto così tranquillo qui, mi trovo in un bellissimo prato, i raggi del sole mi illuminano il viso. Il vestito bianco in pizzo accarezza le mie forme e si ferma all'incirca 5cm sopra il ginocchio, i capelli ricadono in morbide onde sulle spalle fino ad arrivare a metà ombelico e ad impreziosirli c'è una coroncina di fiori rosa chiaro, i piedi calpestano l'erba che è di un verde brillante. La magia del momento viene interrotta da un pianto, sembrerebbe un bambino. Inizio a guardarmi intorno, ma non capisco da dove provenga. Mi gira la testa, il suono riecheggia nelle mie orecchie, le tappo con le mani, cerco di ignorarlo, ma non ci riesco cado in ginocchio piangendo esasperata, sono confusa, non posso fare niente. Adesso dei nuvoloni coprono il sole minacciando la tempesta. Il rumore del pianto si affievolisce, come se il bambino da cui credo che provenga il rumore si sia allontanato, alzo la testa, asciugo le lacrime e a circa 10 metri da me trovo una porta, mi avvicino a passi lenti e più la distanza si restringe, più diventa assordante il pianto del bambino. Apro la porta di scatto, il ragazzino mi guarda ed è strano, è come se lo conoscessi e lui conoscesse me, come se stesse studiando attentamente la mia anima. Non riesco a reggere lo sguardo, così abbasso il capo. Lui inizia a correre ed io lo inseguo, ad un tratto, non so come, ci ritroviamo intrappolati tra decine e decine di specchi. Guardo per la prima volta attentamente il bambino, questa volta sono io che cerco di leggergli dentro, mi soffermo sui suoi grandi occhi verdi, mi avvicino a lui, sebbene la distanza sia ancora molta riesco a distinguere tra il gonfiore e le lacrime delle sfumature azzurre,ed è come se il tempo si fosse fermato. "Non ci credo" penso tra me e me "com'è possibile?" mi avvicino ancora di più, l'innocenza nei sui occhi e allo stesso tempo la sofferenza "Dylan" dico in un bisbiglio strozzato. Mi getto a terra, poggiando la schiena contro uno specchio con le gambe al petto e piango. piango incessantemente dondolandomi con la testa nascosta. "Layla" adesso è la voce di un ragazzo, sollevo leggermente il capo, mentre vedo svanire la figura di Dylan, il Dylan ventunenne che ho amato tanto sta sparendo. Corro verso di lui e vado a sbattere contro qualcuno. Un odore di... Gelsomino (?) mi invade le narici, non è
Dylan, lui profuma di latte e miele. Indietreggio per osservare bene la figura "Layla"dice Maverick...Maverick? No, no,no. Mi giro e Inizio a rompere gli specchi, a frantumarli in milioni di pezzi, fino a renderli dei piccoli cristalli taglienti. Uno specchio. È rimasto uno specchio. Mi avvicino ad esso ed inizio a colpirlo ancora e ancora, ma non riporta neanche un graffio. Intatto. Osservo la mia figura sanguinante rimanere immobile, gli do un pugno, poi un calcio e un altro ancora, ma nulla. Il mio riflesso rimane immobile. Mi muovo verso di esso e cado in ginocchio proprio di fronte a questo urlando con tutto il fiato che ho nei polmoni. La figura si abbassa verso di me, sta per dirmi qualcosa*Mi sveglio di soprassalto, col fiatone in un bagno di sudore. Grado l'ora: 06:10 sab 17/12/2015.
Domani sarò con la mia famiglia e i miei amici, lontani da tutti i problemi e da tutte le persone con cui ho trascorso gli ultimi tre mesi.
Alzo il sedere dal letto contro voglia, per farmi una doccia.
Percorro il corridoio ed apro la porta del bagno svelando un Maverick tutto bagnato e completamente nudo che tenta inutilmente di avvolgersi un asciugamano in vita
"Maverick, per l'amor di Dio, copriti!"grido chiudendo la porta e coprendomi gli occhi
"Cosa ci fai qui?" che domanda stupida "ci vivo" afferma ovvio "intendevo in bagno"aggiungo quasi scocciata "eh,eh curiosona!" risponde, ma perché i maschi pensano sempre me? "Oh, Maverick! Che schifo!" o mio dio. La porta si apre, adesso indossa un paio di pantaloncini ed ha tutti i capelli bagnati e in disordine. Come faceva ad essere il più sfigato della scuola? Osservo la sua schiena mentre cammina. Ogni muscolo si muove i modo fluido ed elegante, rimanendo comunque molto "da uomo".
"Pancake?" domanda "Grazie" evvivaaaa io amo i pancake, ma sono troppo pigra per prepararli di mattina presto. "Vado a lavarmi" annuncio
"Aspetta,aspetta" dice correndo verso di me sporco di farina, vorrei ridere, ma mi trattengo, "non mi dai un bacio?" chiede speranzoso "no, devo lavarmi i denti"lui mette su una faccia da cucciolo, ma io indifferente entro in bagno.Dopo quella meravigliosa colazione ed un doccia rilassante e qualche video su YouTube chiamo Sharon "ehi Shashi! Sai, mi stavo chiedendo, non è che ti andrebbe un po' di shopping?" come se dovessi chiedere. Quella ragazza muore per lo shopping! "Ovvio, vengo a prenderti tra un'ora" un'ora? Guardo l'ora sul telefono: 9:47 a.m.
"D'accordo a dopo"
Raggiungo la cucina e trovo Maverick seduto al tavolo che sta fumando una sigaretta e bevendo latte e menta. "Che c'è?" sta guardando un punto fisso "credevo che avremmo passato l'ultimo giorno insieme" è arrabbiato? "Devo comprati il regalo, come faccio se ci sei anche tu?" mento "a Sharon niente regalo?"
"1. Fatti i cavoli tuoi
2. Gliel'ho già comprato
3. Non ti devo chiedere il permesso per uscire con un'amica"
Detto questo vado a cambiarmi i vestiti. Indosso dei jeans neri con un body a maniche lunghe, sopra metto un maglioncino grigio, metto la mia maxi sciarpa a quadri rossi e gli stivaletti col tacco neri. Prendo il cappotto nero con le sfumature grigie, il cappello alla francese. Ed esco di casa
"Oh cavolo!" esclamo, sono proprio stupida
1. Devo aspettare che venga Sharon, perché io qui non ho la macchina (a Siracusa usavo ancora la macchina 50 o la macchina di mia madre)
2. Sono senza borsa
3. Non mi sono truccata
Più sbadata di così!
Suono il campanello scocciata, togliendomi il cappello
"Ti sei ricordata che mi devi salutare?" domanda sarcastico, ma quanto è permaloso? Chiudo la porta e lo bacio dolcemente "in realtà, non sono rientrata per questo. Mi sono solo ricordata che..devo truccarmi, aspettare che venga Sharon e poi sono uscita senza borsa e quindi senza soldi, però mi fa piacere che tu mi abbia ricordato di salutarti.
Vado in bagno ed inizio a truccarmi: matita color petrolio nella rima inferiore interna dell'occhio, eyeliner nero, mascara abbondante, un po' di blash e rossetto rosso.
Prendo la borsa nera e ci metto salviettine, fazzoletti, soldi e tutto ciò che potrebbe servirmi, tutto ciò mentre squilla il telefono "pronto?"
"Sono giù" urla Sharon come se fossimo in due stanze diverse della stessa casa
"Sto scendendo" do un breve bacio a Maverick e scendo le scale, pronta ad affrontare una stancante giornata di spese folli.
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Il Mio Sogno Più Grande
RomanceLayla è una ragazza di quasi diciotto anni, frequenta il quinto anno di liceo linguistico nella sua amata e bellissima Siracusa. Coltiva la sua più grande passione, la danza, da quando aveva solamente tre anni. Lei, infatti, lavora sodo per raggiung...