Forse è per questo che Dio ci fa prima piccoli e vicini al suolo. Forse è perché sa che dovremo cadere spesso e sanguinare molto prima di imparare quell'unica, semplice lezione. Si paga per quel che si ottiene, si ottiene ciò per cui si paga... E prima o poi quel che ti appartiene torna a te.
[Stephen King, It]
Zio Magnus allungò per l'ennesima volta lo sguardo sull'orologio del tizio seduto al divanetto accanto per guardare l'ora.Eravamo lì ormai da quaranta minuti, lui era già al secondo piattino di noccioline e Camille non si era ancora fatta vedere né sentire. Dai suoi sbuffi capii che stava pensando di alzare i tacchi ed andarsene, soprattutto perché Chrysta stava visibilmente per esplodere dalla tensione e zio Alec stava consumando l'arco a furia di passarvi continuamente le mani.
Quando finalmente Camille entrò nel locale, fermandosi per il tempo necessario affinché gli uomini notassero la sua presenza, vidi che il suo sguardo corse allo stesso orologio poco prima consultato da zio Magnus. Più tardi zio mi disse che quarantadue minuti di ritardo erano troppi persino per lei, che al massimo aveva ritardato di un paio di minuti.
La vampira tornò a guardare davanti a sé, studiando rapidamente l'ambiente. Deglutì e si passò la lingua sulle labbra, come se non avesse mangiato per giorni e avesse intenzione di assaggiare il sangue di ogni singola persona presente nel locale. Ma resistette alla tentazione e si diresse verso zio Magnus.
I suoi passi erano calcolati alla perfezione, i capelli gettati dietro le spalle in modo che la scollatura fosse messa ben in risalto. Ostentava un sorriso candido, innocente.
— Magnus — lo salutò, lasciandosi cadere con eleganza sul divanetto, di fronte a lui. Accavallò le gambe e il lungo cappotto smeraldo scese a scoprire lo spacco generoso della gonna nera.
L'unica cosa che mi passò per la testa dopo aver osservato l'abbigliamento di Camille e i suoi atteggiamenti da femme fatale fu: "Che zoccola." Ma sicuramente il mio giudizio era offuscato da ciò che avevo sentito dire su quella donna e dalle circostanze del momento che mettevano a dura prova la mia pazienza.
— Camille — ricambiò zio, chiaramente sollevato che la vampira lo avesse degnato della sua presenza e al contempo spaventato di come avrebbe potuto evolversi la situazione, essendo a conoscenza del vero motivo per cui l'incontro era stato richiesto. — Allora, come hai trascorso questi diciassette anni? A tramare nell'ombra preparando la tua vendetta?
— I miei passatempi sono più vari, lo sai bene — rispose lei e si sistemò una ciocca ribelle che le ricadeva sulla fronte. — La vendetta è un contorno a cui mi dedico ogni tanto, in certi periodi. Credo anche tu sia d'accordo, se dico che entrambi conosciamo passatempi di gran lunga più divertenti.
Allargò il sorriso, inclinando leggermente la testa, e appoggiò gli avambracci pallidi sul tavolo sporgendosi verso zio. — Anzi, sono piuttosto certa che tu ti diverta persino più di me, in quel modo.
— Mmm, di questo puoi esserne più che certa — sussurrò zio con un sorriso compiaciuto. — Sai, anche se a volte mi capita di ripensare a quelle meravigliose, intense, passionali notti ottocentesche, tu non mi hai mai dato ciò che invece mi dà Alec.
Al diretto interessato sfuggì un piccolo sospiro. Staccò le mani dall'arco e si sedette a gambe incrociate sul freddo pavimento della terrazza esterna del Plunge, con maggiore rilassatezza rispetto a pochi secondi prima. Si concesse addirittura un secondo per ammirare il magnifico panorama che si estendeva a perdita d'occhio, con l'Empire State Building proprio di fronte a noi.
STAI LEGGENDO
Shadowhunters ~ Seeing the Future
Fanfiction[Terza storia della "Shadowhunters ~ Past, Present and Future" series] [Sequel di Living the Present] Vedere il futuro. Conoscerlo, comprenderlo, sognarlo. Per la Chiaroveggente Lorianne Herondale, il futuro non è altro che un nuovo presente per fug...