Un sogno che non viene interpretato è come una lettera che non viene letta.
[Talmud]
Correva.A perdifiato, senza una meta, come se qualcuno lo stesse inseguendo.
Col fiatone e la lingua penzoloni.
Alla sua sinistra, l'oceano si sollevava in alte onde schiumose, minacciose, e gli spruzzava la pelliccia di acqua salata.
Alla sua destra, correvo io.
Avevo i capelli più corti, mi arrivavano fino alle spalle. Avevo messo su qualche chilo o un po' di massa muscolare. Cosa più strana, avevo la schiena completamente scoperta, con la cicatrice in bella mostra, resa ancora più bianca dalla luce argentea della luna piena.
Il lupo cambiò bruscamente direzione e si diresse lontano dalla spiaggia, verso la città, inoltrandosi in un angusto vicolo completamente buio.
Poi, all'improvviso, guaì di dolore e si accasciò a terra, morto.
~ • ~
Per la frustrazione tirai un pugno al cuscino.
Era la terza volta che facevo quel sogno, e per la terza volta mi ero svegliata prima di scoprire chi fosse il mannaro, come fosse morto e perché diavolo ci fossi anch'io.
Era lo stesso licantropo della mia visione ricorrente, ne ero certa. Ma neanche la visione mi mostrava cos'avrei voluto sapere sul suo conto, né mi suggeriva un modo per capirlo.
Quel lupo stava diventando ossessivo, opprimente, assillante. Compariva dappertutto, in qualunque momento abbassassi le difese, e non raramente mi sembrava di vederlo per strada o dietro l'angolo.
Ogni giorno mi chiedevo cosa potesse significare. A parte nonno Luke nessun altro licantropo occupava un posto nella mia vita, e sinceramente non comprendevo perché qualcuno che a quanto pareva avrei conosciuto in futuro avrebbe dovuto occuparne uno tanto importante.
Se fosse stato solo un sogno l'avrei interpretato soggettivamente e non oggettivamente, in quanto i miei sogni sono manipolazioni della realtà e non rappresentazioni precise della stessa come invece sono le visioni.
Invece il fatto che quel mannaro fosse presente anche in una visione, peraltro ricorrente, mi dava l'assoluta sicurezza che prima o poi avrei avuto a che fare con lui, e sarebbe stato un rapporto che mi avrebbe portato a provare affetto o quantomeno un cieco rispetto nei suoi confronti.
Tuttavia, quel giorno aveva la precedenza un'altra questione.
La sera prima zio Magnus si era rifiutato di dare un'occhiata al simbolo che avevo disegnato dicendo di avere già troppi pensieri nella testa, dunque aveva rimandato alla mattina seguente.
Perciò a colazione, quando tutti tranne lei eravamo ancora in pigiama e mezzi assonnati, Chrysta gli ficcò in mano il tablet a forza dopo avergli riempito fino all'orlo la tazza di caffè. — Forza, scava nella tua centenaria memoria e illuminaci.
Zio abbassò pigramente lo sguardo sul disegno. — Non è ebraico, questo è certo — affermò sbadigliando. — Non è nemmeno giapponese, cinese o coreano, ma la zona di provenienza è comunque l'Asia. Escluderei Thailandia, Birmania, Indonesia e Filippine, e punterei sul Nepal o sul Tibet. Lì il misticismo è molto diffuso e praticato, e questo simbolo mi dà una sensazione, non so... mistica.
— Meraviglioso, ci sei stato molto d'aiuto! — commentò Chrysta, il tono tagliente come una lama appena affilata.
— Chris — la rimproverò zio Alec meccanicamente. — Però, Magnus, potresti impegnarti di più.
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Shadowhunters ~ Seeing the Future
Fanfiction[Terza storia della "Shadowhunters ~ Past, Present and Future" series] [Sequel di Living the Present] Vedere il futuro. Conoscerlo, comprenderlo, sognarlo. Per la Chiaroveggente Lorianne Herondale, il futuro non è altro che un nuovo presente per fug...