Capitolo cinque - Omnia cum tempore

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"I knock the ice from my bones
Try not to feel the cold
Caught in the thought of that time
When everything was fine, everything was mine
Everything was fine, everything was mine

All the king's horses and all the king's men
Couldn't put me back together again
All the king's horses and all the king's men
Couldn't put me back together again"

All The King's Horses - Karmina
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Quando arriviamo alla stazione di polizia, mi rendo conto di essere fin troppo intorpidita a causa del Demerol per poter essere considerata totalmente sveglia. Lancio un'ultima occhiata a mio padre, che, con le braccia incrociate rigidamente al petto e l'espressione incerta, si sta probabilmente chiedendo se abbia fatto bene a sottostare alla mia richiesta di non entrare, di aspettarmi fuori. Credo che pensi che sia stato più che altro un momentaneo bisogno di indipendenza a farmi prendere una decisione simile, o un astio nei suoi confronti che, anche in una simile situazione, continua a cercare di allontanarlo, quindi ha semplicemente accettato la mia decisione a testa bassa.

Non è mai stato quel tipo di persona che dà troppa importanza ai pensieri e ai sentimenti degli altri, se non presentano analogie con i suoi: diciamo che, secondo lui, se una volta le mie azioni erano giustificate dall'adolescenza, ora che sono cresciuta e mi ritrovo sulla soglia dell'età adulta, queste possono soltanto essere generate o da un comprensibile bisogno di allontanarmi da lui e dalla vita famigliare o dal mio malanimo. Ma, per quanto io abbia realmente bisogno di staccarmi da lui, posso dire con certezza che la mia richiesta non sia nata da questo. Non avrebbe senso. E, in realtà, non sono affatto sicura di poter capire io stessa i ragionamenti che mi stanno vorticando in testa come un tornado. So solo che, se lui entrasse, diventerebbe tutto troppo reale per poter essere sopportato.

Dopo aver seguito gli agenti oltre la porta, incontro un poliziotto in borghese del reparto investigativo, con i capelli castani unti e la tipica pancetta da alcolizzato con una moglie troppo stanca dalla propria vita per riprenderlo. O, in alternativa, addirittura senza. Credo che il suo turno stesse per finire, perché, per il tempo in cui rimaniamo insieme, lui sbuffa così spesso che, se gli chiedessi di lasciarmi da sola e prendersi una pausa-caffè, penso che lo farebbe senza porsi troppi problemi riguardanti le sue mansioni obbligatorie.

Mi porta a farmi scattare una serie di fotografie, quasi per il puro gusto sadico di sbattermi in faccia l'aspetto terribile che devo avere in questo momento, in un mix di vestiti sgualciti, viso pesto e andamento zoppicante, con un pizzico di Demerol per completare il tutto con stile. Le prime pose sembrano andare a catturare ogni singolo livido e graffio, che prima avevo cercato, in qualche modo, di nascondere, mentre l'ultima, in piedi con il numero identificativo, mi fa quasi pensare che, in realtà, tutto questo non sia altro che uno di quei film polizieschi che mi annoiano da morire. Posso solo immaginare quanto debba essere importante la cosmesi di un tentato omicidio per dimostrare la tesi davanti al giudice, e sicuramente il mio abbigliamento aiuta ad avvalere la tesi che mi abbiano malmenata.

Dopo quest'operazione, mi affida al detective Doyle, che, nonostante la sua stazza e il suo sguardo corrucciato, incute ben poca paura, forse a causa del suo modo quasi maniacale di strofinarsi le mani sudate e dei pochissimi capelli spettinati come una vecchia spazzola usata. Mi porta in quella che capisco essere la stanza degli interrogatori, dalla pianta quadrata e i muri bianchi rivestiti da uno strato insonorizzante, deprimenti quasi quanto quelli dell'ospedale, per raccogliere la mia dichiarazione. La stanchezza fisica, però, che fino a questo momento sono riuscita a controllare abbastanza abilmente, inizia a darmi una sensazione agrodolce di intorpidimento alle gambe, rendendo difficile anche solo la semplice operazione di tenere gli occhi aperti. Non sono affatto lucida, me ne rendo conto, e, sinceramente, dubito di riuscire a fornire un resoconto dei fatti abbastanza dettagliato.

Haley - In Morte Ultima VeritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora