Capitolo ventidue - Errare humanum est

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"Your heart sings like a kettle
And your words, they boil away like steam
And a lie burns long while the truth bites quick
A heart is built for both it seems
You are lonely as a church
Despite the queuing out your door
I am empty as a promise, no more"

Little Bird - Lisa Hannigan
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Il mio cuore batte così forte da spaventarmi. Se mi concentrassi, potrei addirittura riuscire a distinguere e contare i colpi che sento rimbombarmi nel petto. Uno, due, tre, quattro... Credo di essermene persa un paio. O forse una decina.

Ho caldo. Ho caldo, ma sotto le mie dita la pelle di Will è fredda, rigide le spalle che ho ancorato per darmi l'appiglio, solo appena socchiuse le sue labbra, troppo morbide per appartenere ad una statua di marmo. Eppure, in questo momento, mi sento esattamente come se stessi dissacrando una scultura inanimata, a tal punto che, nonostante i miei occhi siano tenacemente chiusi, sento pesare su di me il suo sguardo freddo ed eterno, che altro non fa se non farmi sentire piccola e fugace come una farfalla.

Non so cosa fare. Non so cosa sto facendo. Quando i miei muscoli, sfuggiti dal controllo della ragione, si sono protesi così tanto verso di lui, una parte di me ha quasi pensato che sarebbe stato facile; che sarebbe stato facile resistere finché non fossi stata soddisfatta, che sarebbe stato facile staccarsi nel caso in cui, come ora, non avessi trovato ciò che speravo. E la cosa peggiore di tutto questo è che neanche io so bene cosa credessi di trovare in questo bacio, se il conforto di Will, di Haley, di me stessa o di mio padre. Forse nessuno di questi. Forse tutti. Forse avevo solo bisogno di avere di nuovo la situazione in pugno, di smettere di sentirmi travolta da tutto. Forse volevo semplicemente mandare tutto all'aria.

E lui non si muove. Perché non si muove?

La sua mano è ancora ferma sul mio collo, esattamente dove si trovava prima, mentre il mio cuore sembra quasi voler uscire dal costato per protendersi a sua volta verso di lui. Vorrei solo che facesse qualcosa, quasiasi cosa. Anche solo un suo rifiuto sarebbe meno frustrante e doloroso di questa silenziosa immobilità.

Sposto le mie dita dalle sue spalle al suo collo, incespicando nei movimenti fino a perdere l'equilibrio e finire totalmente schiacciata contro di lui, con le sue mani che ora mi ancorano i fianchi, non so se per sostenermi o allontanarmi. Come invitata da questo gesto, provo ad approfondire ulteriormente il bacio, in un ultimo disperato tentativo di ottenere la sua attenzione. E sono labbra che incontrano denti, lingue che a malapena si sfiorano prima di scappare; desiderio che si mischia alla paura, all'incertezza, non mia, non sua, ma di entrambi. E allora capisco che non funziona; non il bacio, non i nostri corpi che mai sono stati così vicini prima d'ora: siamo noi, insieme come anche separati, che non funzioniamo.

Lentamente lascio che le nostre bocche si separino, aprendo gli occhi solo per puntarli nei suoi, socchiusi e fissi sul mio viso. Le sue iridi sembrano quasi aver assunto una tonalità diversa, ingrigendosi come acqua del mare durante un temporale. Eppure il suo sguardo rimane sempre lo stesso mentre sonda la mia figura, nell'espressione un misto di languore e diffidenza che mi fa girare la testa.

Tutto questo non ha senso. Come lui mi fa sentire non ha senso. Mi sembra di essere finita in qualche strano delirio in cui continuo a sbucare negli stessi corridoi dalla carta da parati strappata e il soffitto pieno di muffa e ragnatele. Eppure la puzza non mi fa storcere il naso né tantomeno i ragni mi terrorizzano, camminandomi invece sulla pelle sotto forma di infiniti brividi.

E le sue mani, nonostante tutto, sono ancora sui miei fianchi.

"Scusa."

È stata la mia voce a dirlo, eppure sembrava provenire da qualcun altro: una persona acquattata oltre la porta che ha confuso il silenzio con il dispetto, qualcuno dentro di me che ha riconosciuto il dispetto nel tentativo. Tutto ciò che è sempre stato semplice mi sembra improvvisamente così complicato.

Haley - In Morte Ultima VeritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora