"Please don't float too high
The sun will burn your wings
And you are everything
Please just run away
The headlights they will catch you
Your mother, she will miss you"And She Will Miss You - Gracie Abrams
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Dicono che il tempo voli quando ci si diverte. Magari è così, non lo so. So solo che, per tutto il tempo impiegato a percorrere la strada fino a casa mia con Will, il mio cervello ha scandito e pesato ogni singolo secondo. Non come uno scorrere lento, no. È stato più un dare importanza a qualcosa di superfluo e ordinario, ma anche imperdibile. Nessuno dei due si è lasciato sfuggire nulla, né una parola, né un respiro troppo rumoroso, ma andava bene così, perché quel silenzio appena colorato da una strana serenità ha influito su di noi come un sedativo. Così siamo arrivati davanti a casa mia privi del minimo pensiero ostile, svuotati di poco dal veleno che ama corrodere le nostre conversazioni.È una sensazione assurda quella che sento adesso, però. Non è felicità, non è tristezza, non è nulla a cui si possa attribuire un nome o una spiegazione concreta. È quella strana complicità che potresti provare quando sei insieme ad una persona così simile e così diversa da te che non riesci ad approcciarti, perché sai che certe parole sarebbero di troppo, mentre tutte le altre sarebbero troppe poche per farti capire.
Quindi, mentre ora guardo il suo viso, non posso impedirmi di boccheggiare in modo ridicolo. Come dovrei salutarlo? Non siamo amici, non siamo nulla. Forse dovrei semplicemente girarmi, entrare e chiudermi la porta alle spalle come se non ci fossimo mai incontrati. Magari potrei salutarlo con la mano o, anche meglio, fargli un cenno con la testa. Come si saluta una persona che ha mollato il lavoro solo per accompagnarti a casa, ma che continua a guardarti come se non ti vedesse nemmeno?
"Sono arrivata" decido infine di dire, passando la palla a lui con titubanza.
"Sei arrivata" ripete, sorridendo divertito.
Ma perché parlare con lui è così difficile?
"Lo so, l'ho appena detto io."
"So che l'hai detto, ti ho sentita" continua, sempre più divertito.
Dev'essere sicuramente andato male qualcosa durante la sua nascita, ne sono sicura. Magari aveva una rara malformazione che causa la crescita di una parte di cervello nel cordone ombelicale, ma il dottore, non essendone a conoscenza, gliel'ha tagliato come avrebbe fatto con un bambino normale. Sì, dev'essere sicuramente successo qualcosa del genere.
Alzo gli occhi al cielo, perdendo tutta la calma che avevo prima. "Tu mi manderai al manicomio prima o poi, ne sono certa" mi limito a dire, decidendo infine di seguire la prima opzione e abbandonarlo davanti alla porta senza una parola. Che la prenda come una punizione per essere così fastidioso.
Nel gesto di chiudere la porta riesco ancora a sentire lo sprazzo di una sua piccola risata, ma, appena questa si chiude, l'unica cosa che mi accoglie in casa è il silenzio. Un silenzio pesante e rumoroso che impregna gli angoli e le pareti come una ragnatela. Mi dirigo svogliatamente verso il salotto, concentrandomi sul sottile rumore di due voci che conversano. Che mio padre si sia finalmente deciso a levare quella spazzatura inutile che guarda solitamente in televisione per sostituirla con qualcosa di, non dico costruttivo, ma minimamente più interessante? La sola idea è totalmente assurda, eppure sembra proprio che sia così.
Tuttavia, appena varco l'entrata della stanza, la situazione che mi accoglie è decisamente più inaspettata, tanto che non posso fare a meno di bloccarmi per rivolgere uno sguardo stupito e inorridito all'ospite fin troppo conosciuto che ora spazia sul mio divano con una tranquillità inimmaginabile.
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Haley - In Morte Ultima Veritas
Mystery / ThrillerCara non sa molte cose: quale sia il vero viso di sua madre, ad esempio, o se quella in cui vive ora sia davvero casa sua o soltanto l'ennesima sosta di pochi mesi prima che suo padre la costringa a fare le valigie e partire di nuovo, verso mete sem...