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Teneva ancora la benda sugli occhi e il mio cuore iniziava a battere sempre più forte.
E se non le fosse piaciuto?

Forse ho esagerato, forse ne rimarrà delusa...

"Allora?" la sua voce mi risveglia dai miei pensieri e mi richiama facendomi girare verso di lei.
Eravamo fermi adesso, stavamo seduti sulla sabbia da circa cinque minuti in silenzio.

"Non ancora, manca poco" dissi sospirando. Non volevo deluderla, volevo semplicemente dimostrarle quanto io ci tengo a lei, quanto mi é mancata... non so di preciso il motivo per cui ho fatto tutto questo.

"Hei?" disse lei girandosi verso di me, anche se non poteva vedermi a causa della benda. Mi girai anche io e cominciai a guardarla, ma non come si guarda un'amica. In quel momento, per la prima volta la vedevo come... non lo so... era diverso. Non la vedevo più come la bambina che mi spinse in piscina per passare quando eravamo piccoli. Non la vedevo come la mia migliore amica. Ma come una ragazza (?)... Non so se riuscite a capirmi, non ci riesco nemmeno io quindi...

"Hei..." risposi io, stava per arrivare il momento ed io non ero pronto. Cosa le avrei detto? Perché ho fatto tutto questo? Io non... non ne ho idea ok?

"Tutto ok?" chiese avvicinandosi a me. Lo aveva notato. No non é tutto ok, ma non so cosa c'è che non va. Sono qui, in una spiaggia, tutto è pronto, i cuscini l, le candele, il cibo, il tramonto... poi ero con lei, con la mia migliore amica...

"Certo!" risposi tirando un sorriso e alzandomi, prendendo le sue mani e facendola alzare da terra.
"Ok, ora é il momento perfetto... o almeno credo... mi scuso in anticipo se questa sorpresa ti farà schifo ok? Non rispondo delle delusioni che avrai e sappi che non ho potuto fare altro che..." stavo per finire la frase quando lei si tolse la benda e inizia ad incamminarsi verso la tenda.

Si guarda attorno, e questo silenzio mi stava uccidendo. Decido di finire la frase, almeno rompevo il silenzio... "Come stavo dicendo, non ho potuto fare altro che questo perché l'idea mi é venuta troppo tardi" dissi abbassando la testa.

"Stai scherzando vero?" mi disse girandosi verso di me, si avvicinava piano e perfettamente in silenzio. Sapete quelle situazioni imbarazzanti quando fai qualcosa di carino per qualcuno e poi te ne penti, perché non sai come continuare? Non sai più cosa dire e in quel momento vorresti solo che finisse tutto, evitando quei minuti di silenzio e sguardi imbarazzati. ECCO. IMBARAZZO PURO. Non sapevo cosa fare, come reagire, cosa dire. Ero pietrificato.

"É semplicemente perfetto" disse infine abbracciandomi... un peso enorme si levò dal mio petto. In effetti non faceva tanto schifo... anzi. Non so perché avessi tanta ansia, in fondo mi ero impegnato, con l'aiuto di qualche amico, certo, ma é il pensiero che cona no?

"Solo una cosa... perché?" chiese lei infine. Ecco qui la domanda che non volevo che dicesse.

Perché?

Beh... non posso di certo dire "no guarda non lo so, mi stavo annoiando quindi ho deciso di costruire un fortino con dei teli come ai vecchi tempi, ma su una spiaggia" e non potevo nemmeno dire "cazzo ne so? Apprezza il gesto perché non so cosa ho appena fatto ma é una cosa carina quindi si...". In effetti però avrei voluto dire tutte e due le cose, entrambe avevano senso... ma no.

"Volevo farlo" dissi alzando le spalle e dirigendomi verso il centro della tenda. "Vieni a mangiare?" chiedo cercando di sorpassare quei momenti imbarazzanti, passando alla fase nutrimento e... ok no sto impazzendo.

"Certo... cosa c'è per..." non finisce la frase che io le mostro le pizze (che aveva gentilmente portato Carter, il mio migliore amico, pochi minuti prima del nostro arrivo).

Rimase a fissare la pizza davanti a lei per circa cinque secondi poi sussurra una cosa del tutto inaspettata... pensavo iniziasse a ridere, pensavo usasse il suo solito sarcasmo o qualche sua battuta... invece si limitò a sorridere e a sussurrare "semplicemente perfetto..."

Ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora