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Tra poco iniziano le vacanze di natale.
Di solito sarei felice, ma adesso non è che mi faccia tanta differenza stare a casa e non fare nulla o stare a scuola e non fare nulla comunque.
L'unica differenza? Kendall.
Non so cosa sia successo a settembre, o perché lo abbia fatto. Devo chiederglielo, solo che adesso non è il momento. Ieri sera dopo che abbiamo avuto quella piccola discussione sono tornato a casa mia, e l'ho praticamente costretta a venire con me e perciò ora é sul mio letto che dorme tranquilla, mentre io sono seduto sulla poltrona a fissarla.

Posso sembrare inquietante ma no, non lo sono. Cioè si, ma ho le mie buone ragioni. Questa ragazza é imprevedibile, non la puoi controllare, non puoi neanche provare ad immaginare quello che sta per succedere, perché lei farà sempre la cosa più impensabile.
Avevo paura che scappasse.
Ancora una volta.
Ma questa volta non sarei stato in grado di sopportarlo.

Per questo non ho dormito questa notte. Oggi é sabato, quindi pochi problemi. Oggi andremo a casa sua, per dire alla madre che lei é tornata. Quella donna era distrutta. Ho sempre avuto l'impressione che lei sapesse tutto, che ci stesse nascondendo la verità in qualche modo, ma non ne sono sicuro.

Sono le 9:21.
E lei dorme.
Lei é nel mio letto.
Mi sembra un sogno, ecco un'altro motivo per cui io non voglio andare a letto. Ho paura che se mi svegliassi, mi renderei conto che tutto ciò é solo frutto della mia immaginazione. Non voglio perderla ancora.

Non sembra che abbia intenzione di svegliarsi, quindi decido di fare qualcosa per tenermi sveglio. Mi guardo un po attorno, in effetti avrei una marea di compiti da fare, e, anche se la voglia di farli é pari a zero decido di andare verso la scrivania e iniziare a studiare chimica.
Non mi é mai dispiaciuta come materia, anche se inizia a diventare davvero difficile memorizzare tutto.

Stavo aprendo il computer quando i miei occhi cadono su un borsone nero. Potrei vedere cosa tiene Kendall in quel borsone...
Questo é il mio primo pensiero.
Mi avvicino e apro la zip, ma subito me ne pento.

Quando stavo per chiudere la borsa un diario ha attirato la mia attenzione. Completamente nero, sembra un'album da disegno. Sfoglio le prime pagine, sono tutti disegni in bianco e nero, fatti con la penna, tutti tranne uno. Un ragazzo, non capisco chi é, c'é come un pezzo di carta nera attaccato sopra che gli copre il viso. Ha una felpa, chiusa per metà e il cappuccio tirato su, appoggiato sulla testa. Non é molto colorato, ci sono come dei riflessi arancioni sulla sua felpa, nella parte in alto, a destra. Tiene le mani in tasca, la testa china. La parte in basso dello sfondo, dall'angolo in basso a sinistra, é completamente nera, poi va a schiarirsi, fino ad essere completamente bianco. C'é un'appunto fatto in matita in quell'angolo.
"Sopra o sotto? É tua la scelta."

Mi vengono i brividi.
É dannatamente brava a disegnare, come facevo a non saperlo?
Vorrei continuare a vedere i suoi disegni ma, purtroppo, si é svegliata, e non sembra affatto felice di vedermi frugare tra la sua roba.

"Che cazzo stai facendo?" mi chiede mettendosi seduta a gambe incrociate sul letto.
"Ben svegliata" dico io infilando le ultime cose dentro la borsa e richiudendola. Sbuffa rumorosamente mentre si strofina gli occhi, macchiandosi di trucco le mani e le guance.

"Ti ho chiesto una cosa Alex" dice questa volta con più calma, alzandosi dal letto e mettendosi in piedi di fronte a me. Si é appena svegliata, ha gli occhi assonnati e il trucco spalmato un po su tutta la faccia.
I capelli arruffati, leggermente mossi, sono più chiari dell'ultima volta. Ma é rimasta comunque bassa.
Indossa ancora la mia maglietta bianca, e si muove impacciata per tutta la stanza, cercando di non inciampare in qualcosa che si trova sul mio pavimento. Solo quando arriva davanti a me mi rendo conto di essere ancora seduto per terra. Mi alzo e incrocio le braccia al petto, continuando a guardarla. È bellissima.

Mi osserva per un paio di secondi, poi si mette nella mai stessa posizione, cercando di imitarmi. La guardo un po stranito, ma voglio vedere dove vuole arrivare. Lei viene verso di me e prende la borsa nera poggiata vicino la scrivania poi si rigira, torna indietro e la appoggia sul letto. Rimane girata un paio di secondi , con le mani sul borsone, indecisa sull'aprirlo o continuare quello che stava facendo. Poi si rigira e torna verso di me, rimettendosi nella posizione di prima.
Mi scappa un sorriso.
Sorride anche lei.
Un passo, l'ho fatto io.
Non dovrei cedere adesso.
Un'altro passo, devo smetterla.
La distanza, non ce ne é più molta, forse non dovrei avvicinarmi più di tanto.

Il suo profumo di vaniglia mi entra nelle narici appena mi abbraccia.
E io mi rendo conto di quanto in realtà mi fosse mancata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2016 ⏰

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