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12 novembre
Sono già passati tre mesi, non riesco a crederci. E per di più domani é lunedì, non credo di poter più sopportare quella scuola. Non credo di poter più sopportare nulla.
Mia madre dice che mi farebbe bene cambiare aria, andare a casa di mia zia, a New York.
Esatto, in quella casa, la casa dei sogni, come la chiamano in molti. Chi non desidererebbe una casa come quella? Due piani, una vetrata enorme, salotto con televisore a schermo piatto, quattro camere da letto, cucina che neanche ne parlo, si può solo immaginare. Vista da fuori é bellissima, elegante, completamente nera e bianca. No, non é triste come potrebbe sembrare, è proprio la casa dei nostri sogni. Nel centro di New York City, La Grande Mela, Gotham City, come la vuoi chiamare. L'unico difetto? Per me rimarrà comunque uno schifo. Troppo poco tempo é passato. Troppi ricordi.
Sono qui a scrivere da circa tre ore. Scrivo, rileggo, cancello, butto il foglio, ricomincio. Scrivo, rileggo, cancello, butto il foglio, ricomincio. Ma ora basta, mi sono stancato. Non cancellerò più una singola cosa. Tutto rimarrà esattamente com'é ora.
Conserverò queste lettere in eterno, dicono che é un ottimo modo per sfogarsi, anche se nessuno le leggerà. Se devo essere sincero vorrei davvero che qualcuno le leggesse, ma non si può. Non più.
Non ho detto a nessuno di questa cosa. Che ho iniziato a scrivere così intendo. Se lo dicessi allo psicologo, o peggio a mia madre, di sicuro le vorranno leggere, e fidati é l'ultima cosa che voglio. Odio quel tizio, e odio mia madre perché mi costringe ad andarci. Mette ansia in una maniera assurda, sembra sempre pronto ad ucciderti. Sembra che ti legge la mente. Mi vengono i brividi ogni volta. Neanche immagini...
Ho deciso che seguirò un corso d'arte. Amavi l'arte, e sinceramente sono anche abbastanza bravo, quindi... perché no? Almeno avrò qualcos'altro per distrarmi da tutto ciò che é successo. Da tutto ciò che sta succedendo, nel mondo, fuori di qui. Da ciò che succede nella mia testa.
Ho trovato un modo, per dimenticarti. Non vorrei, ma devo.
Non ti dimenticherò del tutto, non credo sia possibile. Anzi, ne sono certo.
Più che altro non voglio. Semplicemente non devo pensare. Devo fare qualcosa, ad ogni ora. Ogni minuto. Che sia disegnare, scrivere, guardare un film, studiare. Non devo mai fermarmi. Non posso nemmeno più addormentarmi nel silenzio. Si sa no? Il silenzio ti fa riflettere. Se inizio a pensare é la fine.
Mia madre si é abituata, fortunatamente, ha capito. Ogni sera accendo la musica sul telefono, la metto a tutto volume, poi spengo le luci e, canticchiando il testo, mi addormento.

Non é così male.
No. Se non fosse che mi sento uno schifo da giorni.
Non fa così male, dai.
Per niente. Se non fosse che ogni cosa che faccio, mi torna in mente quella notte.
Passerà, vedrai.
Lo so. Se non fosse che oramai si é impresso il ricordo nella mia mente.
Starai bene.
Lo spero. Ma non voglio dimenticare.
Dimenticherai.
Questo mai.

É tutto perfetto no? Tutto come sempre, tranne per quel piccolo dettaglio. Così insignificante che gli altri già ci sono abituati. Ma io no. Non accadrà.
Da quella notte la mia vita é diventata un incubo.

Alex.

Ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora