Qunando ti manca una persona soffri.
É una cosa che ho scoperto in questi mesi. No, non sono stupido, potevo immaginarlo anche prima, ma non lo avevo mai provato sulla mia pelle.
Mi spiego meglio. Nessuno se ne é mai andato davvero dalla mia vita. Mia madre c'è, mio padre, anche se sta via la maggior parte del tempo per lavoro, c'è, i miei amici ci sono, Kendall... lei c'era. Poi se ne é andata e semplicemente non immaginavo che si potesse soffrire così tanto. É come se una parte di me non c'era più.Ci sono due casi, ben diversi, due possibilità, due scelte, quando una persona se ne va:
La prima, non torna mai più. É uno schifo, e purtroppo é la più comune. In questo caso quando una persona se ne va, dovresti andartene anche tu. Non intendo fisicamente, semplicemente non cercarla più. Non pensare più a lei. Non sperare che torni. Molto probabilmente non lo farà. Posso sembrarvi duro, ma é la verità.
Se una persona decide di andarsene dalla tua vita tu non puoi costringerla a rimanere, e se non sei entrato nel suo cuore la prima volta non succederà la seconda. Puoi cercarla quanto ti pare, attraversare il mare, montagne, camminare sotto la pioggia, la neve. Affrontare l'inverno o l'estate. Ma quando arriverai da lei, ti renderai conto che è stato tutto inutile, e che magari sarebbe stato meglio rimanere a casa, sul tuo letto, forse a deprimerti mangiando gelato. Staresti male, vero, ma presto passerà. L'unica cosa é che rimarresti con una domanda a cui non avresti mai davvero voluto una risposta. E fidati, é la scelta migliore.Poi c'è la seconda possibilità.
Lei torna.
Nel momento in cui avevi deciso di lasciarti tutto alle spalle, quando volevi semplicemente dimenticare, lei torna, riportando con se tutti i ricordi.
É una bella cosa, starete dicendo. É la scelta migliore. Ma ne siete davvero così sicuri?
Appena uno se ne va, tu inizi a pensare dove hai sbagliato. Desideri con tutto il cuore che questa persona torni da te, te lo immagini la notte, tutti i giorni, lo sogni. Poi quando succede veramente, rimani spiazzato. Non sai cosa fare, come comportarti, come reagire.
"Cosa ho fatto?"
Ecco l'unica cosa che ti chiedi.
Cosa ho fatto io di male per essermi meritato il dolore che ho sofferto in questi mesi?
Cosa ho fatto io per essere così facile da dimenticare?
Cosa ho fatto io adesso, in questo momento, per tornare nella tua mente, da un giorno all'altro? Per farti ricordare della mia presenza?Non ragioni più appena la vedi davanti a te, dopo che se ne é andata.
Spesso, in questi momenti, ti arrabbi. E fai bene, fai la scelta migliore, ma che presto ti sembrerà una cazzata.
NON LO É.
Chiaro?
Hai il diritto di essere arrabbiato. Perché se ne é andata? Cosa le ho fatto? Cosa é successo?
Hai bisogno di risposte.Ora sono qui, davanti a lei, alle quattro del mattino, sento dentro di me una grandissima rabbia, ma non solo. Dovrei dirglielo? Lei non sa quanto ho sofferto, e non sa cosa provo nei suoi confronti.
Forse dovrei dirle che la amo.
"Che cazzo ti é saltato in mente?" dico cercando di rimanere calmo, ma senza avere successo. Chiunque si sarebbe accorto di cosa provavo in quel momento. Eppure noi stavamo ancora nella stessa posizione, abbracciati sotto al finestra di casa sua.
"Kendall mi hai sentito? Cosa cazzo ti é venuto in mente quando te ne sei andata?" ripeto allontanandomi un po da lei, in modo da avere una visuale più chiara di ciò che stava succedendo. Ma lei continuava ad osservarmi in silenzio.
Mi avvicino e prendo la borsa che ancora teneva sulle spalle e la posiziono qualche metro dietro di me, poi mi rigiro guardandola in faccia. Non può scappare senza la sua roba, penso."Cosa..." riinizio la frase, faccio un passo verso di lei;
"Avevi..." prendo un respiro, non devo urlare, un'altro passo;
"In quella..." la fisso negli occhi, non indietreggia, ma ha paura, non so di cosa, di sicuro non di me;
"Fottuta..." ultimo passo;
"Testa?" Scandisco bene le parole, forse così mi capisce.
Siamo a pochi centimetri di distanza, e riesco a sentire il suo profumo."Non posso dirtelo Alex" sussurra lei.
Rido, non é una risata vera. É piena di odio. O forse é rabbia. Io non la odio, ma sono profondamente arrabbiato con lei.
"Non puoi?" chiedo ridacchiando, non é una vera domanda, ma mi sembra la risposta più stupida che si possa dare.
"Mi dispiace..." risponde abbassando lo sguardo.
Sto cazzo.
"No, non ti dispiace." dico smettendo di ridere di colpo, questa situazione inizia a stancarmi. "Se ti fosse dispiaciuto davvero, non te ne saresti andata, o perlomeno saresti tornata prima. Se ti fosse dispiaciuto non ti saresti nascosta da me, o da chiunque altro. Perché sei venuta nel bel mezzo della notte?"
"Volevo evitare una cosa simile." risponde lei, sembra quasi offesa per tutto questo. Ma cazzo io non ti ho visto per mesi, non puoi pretendere che ora venga ad abbracciarti e baciarti non credi?"Fottiti"
"Mi sei mancato anche tu alex" continua a rispondermi con il sorriso e gli occhi lucidi. Lo amo quel sorriso, ma ora le tirerei volentieri qualcosa sulla faccia per toglierglielo.
"SONO ANDATO FUORI DI TESTA IO CAZZO" urlo. Chi se ne frega se qualcuno mi sente.
"E non hai neanche ampliato il tuo vocabolario vedo"
CONTINUI A SCHERZARE KENDALL? DAVVERO?"Non sto scherzando ken"
"Neanche io alex, non sai perché me ne sono andata, non sai perché é successo quel che é successo, tu non sai nulla" torna improvvisamente seria, e fa un passo verso di me. Siamo di nuovo a pochi centimetri di distanza.
"hai ragione... io non so nulla."
subito mi giro e afferro la borsa nera, probabilmente piena di vestiti o cibo o altro, e mi avvio verso casa mia.
"quella roba é mia, e mi dispiace ma non credo che ti stiamo poi così bene i miei vestiti" sbuffa lei incrociando le braccia, facendomi fermare. Lo so bene, in questo momento vorrei correre ad abbracciarla. Dirle che mi é mancata.
"tu non te ne andrai una seconda volta" rispondo.
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Ricordati di me
RomanceHai presente quando hai il bisogno di stare insieme ad una persona? Non intendo "insieme" come fidanzati, no. Intendo semplicemente avere la sua presenza vicino a te. Sentire il suo profumo, il suo respiro. Vedere il suo sorriso, sentire il suono de...