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La serata volò via veloce come un battito d’ali… ci eravamo ritrovati a pieno… l’intesa non si era mai spenta nemmeno dal lato fisico, pensai… peccato per quel “conto alla rovescia”… peccato per quel “noi” che era sempre più complicato tenere in vita… ero gia’ nostalgica ancora prima che partisse.

Giorno dopo giorno Dex divenne sempre più scontroso e mancava da casa sempre più spesso; evidentemente al Commissariato lo stavano istruendo sulla nuova missione e, ovviamente, a me non era dato sapere nulla… gli chiesi parecchie volte la Nazione in cui l’avrebbero mandato ma fece sempre finta di non sentire le mie domande… Di notte lo sentii spesso sospirare e alzarsi dal letto, convinto che io stessi dormendo. Non mi aveva mai detto esplicitamente di amarmi… ma io speravo che prima o poi quelle due parole sarebbero uscite dalle sue splendide labbra.

Giunse anche quel maledetto giorno… un uggioso lunedì di inizio maggio… la borsa con i suoi (pochi) effetti personali era pronta, lui pure. L’unica a non essere pronta ero io. L’unica a soffrire, probabilmente, ero io. Quanto sarebbe stato via? Mi avrebbe tradita? Sarebbe mai tornato da me???

Non c’era bisogno di parole quando ci dovemmo separare. Lui era sull’uscio di casa, io di fronte a lui lo cingevo per la vita, per sentire ancora una volta quel corpo perfetto e per convincermi che lui non era stato un sogno. Gli dissi che l’avevo amato più della mia stessa vita e che ancora lo amavo…gli rinnovai la mia promessa di volerlo aspettare e di ripendere la storia a ogni suo ritorno.. Lui aveva gia’ lo sguardo e la mente altrove mentre mi diede un bacio leggero; tentai di trattenerlo per la camicia ma mi scostò gentilmente la mano..

° Non rendiamo le cose ancora più difficili, Pam.. sapevi…sapevamo…

- Vorrei tanto che tu restassi qui…

°Abbi cura di te…e grazie per tutto…

Dopo queste parole se ne andò, spezzandomi il cuore ancora una volta. La porta si chiuse dietro alle sue spalle e io non potei fare altro che buttarmi sul letto e lasciarmi andare ad un pianto liberatorio. Era finita. Game over. Settimane.. mesi… anni… quanto sarebbe passato ancora prima di rivederlo?

Stremata, mi addormentai senza accorgermi che sul pavimento della camera da letto c’era un foglio stampato a caratteri fitti, su carta intestata del Commissariato.

Mi risvegliai alcune ore dopo…mi sentivo anestetizzata. Per fortuna al lavoro avevo chiesto, in previsione del mio dolore, due giorni di ferie. Mi guardavo attorno e ogni angolo della mia casa mi ricordava lui… mi sembrava quasi di vederlo..e di sentire ancora il suo odore aleggiare nell’aria… temevo il momento in cui sarebbe svanito…temevo di dimenticare, col passare dei giorni, i suoi lineamenti.. Dovevo essere consapevole che avevo scelto un uomo con un lavoro complicato.. ma avevo come la sensazione che il suo fosse stato, questa volta, un addio. Che uscendo da quella porta, lui considerasse la nostra storia (se cosi’ si poteva chiamare..), finita. Forse avevo io per prima poca fiducia in noi,,,del resto lui di certezze me ne aveva date ben poche. Parlare di amore con lui era quasi impossibile…eppure sentivo che era (o era stato?) legato a me in maniera speciale..

Mentre facevo questi ragionamenti dolorosi lo sguardo cadde su quel foglio appoggiato al pavimento…dapprima pensai ad una lettera d’amore… nemmeno conoscevo la sua calligrafia. Mi rattristai…quante cose dovevamo ancora scoprire l’uno dell’altra, e forse non ne avremmo mai avuto l’occasione. Non era da lui lasciarmi un messaggio…almeno su questo lo conoscevo bene. Mi incuriosii e con mano tremante lo presi… restai allibita. Era la circolare con la quale il Commissariato spiegava nei dettagli la nuova missione di Dexter..c’era scritto tutto. Il luogo…la sua copertura…il nome e fotografia della persona da proteggere.

Ero sbalordita perche’ tempo prima Dex mi aveva spiegato che ogni volta dopo aver letto la circolare di un nuovo caso la doveva distruggere per motivi di sicurezza… Possibile che se ne fosse dimenticato? Una sbadataggine che non si confaceva al suo modo di essere.. Pensai che avesse voluto lasciarmi un segno, una traccia di dove rintracciarlo..ma mi ricredetti subito. Piu’ di una volta aveva sostenuto che io non dovessi assolutamente sapere nulla delle sue missioni. Come in catalessi, imparai tutti i dati a memoria dopodiche’ bruciai il foglio. Non potevo ne’ volevo mettere in pericolo l’uomo che amavo!

Ripetevo incessantemente quei nomi, quegli indirizzi…e a forza di ripetermeli realizzai all’improvviso che la donna che lui doveva proteggere era nientemeno che Crystal..la sua ex. L’ombra di lei aveva spesso aleggiato nel mio cuore. Il destino mi aveva giocato un tiro crudele… Rivedendola, Dex avrebbe ritrovato il suo Vero amore. Ne ero certa. E dalla foto la ragazza era bellissima… niente a che vedere con me. Mi rattristai ulteriormente.

L’avevo perso…si’, ne ero certa ora piu’ che mai. O forse non l’avevo avuto mai.. Avrei potuto andarlo a cercare..conoscevo tutto ora. Ma a che pro? Per farmi ancora piu male? Per mettere a repentaglio la sua vita e la mia? No,,non potevo.

Decisi di arrendermi all’impossibilita’ di questo amore. Maledissi il giorno in cui l’avevo conosciuto.. le ondate di dolore mi assalirono una dopo l’altra, sempre piu’ forti, mano a mano che rivivevo ogni attimo di “Noi”… i suoi occhi grigi che mi entravano nel cuore.. la sua voce, il suo corpo..tutto di lui.. quell’uomo era la mia droga.

Ma era giunto il momento di disintossicarmi…

LA TESTIMONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora