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Dormii profondamente quella notte…anzi quella mattina…mi alzai a pomeriggio inoltrato, con un forte cerchio alla testa.  Non era da me ubriacarmi, da quando praticavo yoga cercavo di mantenere sempre l’equilibrio e il controllo di me stessa. Mi feci un the verde per eliminare le tossine e mi sedetti sul divano.

Le tende del salotto svolazzavano, mosse da una tiepida brezza settembrina. Pensai alla sera prima, a Rafael. 

Mi sentivo terribilmente in colpa per il mio comportamento e speravo vivamente che quel ragazzo non si facesse vivo…  chissà Brian che opinione aveva di me adesso? Chissà se pensava che fossi una ragazza facile. Volevo soltanto che le cose non mi scivolassero tutte addosso come mi accadeva ultimamente,,, se ripensavo a quella bollente notte non ricordavo emozioni particolarmente forti… forse era stato tutto attutito dai fumi dell’alcol…

Passai il pomeriggio persa nei miei pensieri e giunse rapidamente sera… e con la sera giunse anche una telefonata di Rafael .

Ero molto imbarazzata mentre lui invece sembrava spigliatissimo. Ebbe il tatto di non menzionare cio’ che era accaduto tra noi e si limitò ad invitarmi a bere qualcosa, per conoscerci meglio. Non so cosa mi spinse ad accettare,,,,forse la paura di passare l’ennesima serata da sola con i miei pensieri!!

Raggiunsi il mio nuovo amico in centro, in un locale abbastanza esclusivo…per la prima volta realizzai che doveva essere molto ricco.

Il suo abbigliamento era più casual rispetto alla sera precedente, ma non c’era un capo che non fosse firmato. Rafael  sembrava uscito da una pubblicità dell’ultimo numero di Vogue. Mi fece accomodare e ordinammo due Long Island. Lo fissavo negli occhi, praticamente per la prima volta…sembravano sinceri ma accesi da una scintilla che rendeva il suo sguardo “furbetto”,,, si era raccolto i capelli stavolta, non stava per niente male. Mi sfiorò la mano. Nessuna scontilla, nessuna emozione da parte mia… semplicemente un tepore appena percettibile. Ad ogni modo non mi diede fastidio.

All’improvviso mi venne in mente la bellezza della ex di Dexter, li visualizzai di nuovo insieme, di nuovo felici, oltretutto in una città che non era poi così distante dalla mia…

Mi sentii stupida….stupida ad attenderlo ancora…stupida a farmi problemi….a tenermi libera per lui, per il suo ritorno.

Resettai il mio cuore e la mia mente, o almeno decisi di provarci. Con rinnovato calore sorrisi a Pelèzzi…fu così che iniziò la nostra storia, una domenica sera, all’ora dell’aperitivo!

Il primo mese di relazione fu abbastanza sereno. Anzi, devo dire che non litigavamo mai, ma allo stesso tempo i nostri discorsi non si facevano mai troppo importanti o impegnati. Rafael era un tipo spensierato, figlio di un grande industriale, che non aveva mai avuto particolari problemi nella sua vita; si era tuttavia impegnato negli studi, laureandosi a pieni voti alla facoltà di economia, e ormai da qualche anno collaborava nell’azienda di famiglia come esperto di marketing. Era un persona eccentrica e creativa e quando uscivo con lui riuscivo a svagarmi e a non pensare a niente. Non ero innamorata,  ma mi ero affezionata a questo inguaribile ottimista.

Dal canto suo, Rafael mi aveva detto sin dall’inizio che non intendeva mettere in piedi una storia seria, poichè era una persona che viveva alla giornata…e quindi decidemmo di frequentarci senza troppo impegno, ma promettendoci comunque fedeltà, perchè entrambi eravamo contrari al concetto di “coppia libera”.

Nel weekend frequentavamo spesso le discoteche della nostra regione, ovviamente le piu’ “in”, nelle quali il mio compagno aveva sempre un posto prenotato nei privè. Il suo cognome era una garanzia ovunque, lo imparai ben presto!!! I suoi amici, al di là di Brian e suo fratello, erano tutti abbastanza simpatici ma parecchio snob, e del loro stile di vita solo una cosa non sopportavo: che ogni tanto facessero uso di cocaina. Rafael lo faceva solo ogni tanto,,,ma io non approvavo questa abitudine…soprattutto dopo aver frequentato un uomo maniaco della salute come Dexter!!!! Del resto non avevo alcun diritto di protestare col mio ragazzo, visto che comunque la nostra storia non era così importante da permettermi di mettergli dei paletti.

Quelle sere mi limitavo a non uscire con lui e lasciavo che si divertisse con i suoi amici.

Facendo un bilancio della mia vita nell’ultimo periodo potevo dire di essere felice a metà. Di certo stavo meglio con Rafael piuttosto che da sola… ma questo bastava per giustificare una relazione? Spesso mi chiedeva di restare a dormire da me ma io non accettavo quasi mai…non ero pronta a una simil-convivenza, nemmeno nel weekend!

Presi a vestirmi meglio…per essere in sintonia con lui e con le compagnie con cui uscivamo.

Mi guardavo allo specchio e mi piacevo molto, mi sentivo più sicura di me rispetto a una volta e iniziai ad amarmi di nuovo.

Era una bella sensazione, tutto sommato.

Novembre era ormai alle porte. Piu’di cinque mesi dalla partenza di LUI. Cercavo di non pensarlo ma non l’avevo ancora dimenticato… Fu proprio in quel periodo che, al supermercato, andai a sbattere con il carrello contro un uomo sbadato…e gli feci cadere tutto ciò che aveva in mano!!! L’uomo si rialzò bestemmiando..ma quando mi vide…perse letteralmente l’uso della parola…e per me fu lo stesso.

Io e il Commissario ci fissammo sbalorditi….quanto tempo era passato dal nostro ultimo incontro!!!!! Tra me e me mi stupii di trovarlo in un posto così comune come un supermercato…avevo sempre pensato che vivesse tappato alla Centrale di Polizia.

In un secondo il mio passato ritornò ad investirmi come un ciclone… e realizzai che volevo sapere.  DOVEVO sapere come stava LUI…se era tornato dalla missione, soprattutto se era VIVO…

LA TESTIMONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora