Il mio cuore iniziò a battere furiosamente.
Lionel era lì di fronte a me, sorrideva beffardo e mi fissava con odio. Era giunta l’ora della mia fine. Il mio angelo custode dopo il nostro litigio sarebbe probabilmente ricomparso non prima dell’ora di cena ed io ero sola,,,sola in balìa di quel pazzo.
Come aveva fatto ad entrare? Lo guardai a mia volta. Aveva una felpa con il cappuccio alzato e degli occhiali da sole nella mano destra…per la prima volta mi accorsi di quanto i due fratelli si somigliassero. Così vestito doveva essere stato facile scambiarlo per Dexter…anche per gli occhi attenti di quella Leila.
* Pamela. [la sua voce rimbombò nella stanza vuota ed io rabbrividi..la sua voce era sgradevole...]
- Mpfmpfm… [non riuscivo a parlare...il terrore mi permetteva di emettere solamente suoni senza senso...]
* Pamela. Finalmente ci ritroviamo faccia a faccia. Lo sai che oggi ti ucciderò, vero?
- S..si.
* Tu non hai idea, Pamela. Di tutto il dolore che ho provato in prigione per colpa tua…le torture, le umiliazioni, le offese…la mancanza della libertà. Te la farò pagare…la sofferenza sarà atroce…non pretenderai di cavartela in pochi secondi?
- T..ti prego…
Con un balzo Lionel mi fu addosso…caddi a terra…mi stava tirando i capelli così forte da farmi urlare. Lo graffiai ma le mie unghie insanguinate non riuscivano a fermarlo anzi sembrava che il mio lottare gli desse più forza: con un calcio secco mi ruppe un braccio…
Il mio rantolo di dolore raddoppiò quando lo vidi estrarre un coltello ed infierire sul mio braccio offeso sul quale iniziò a praticarmi dei taglietti..non profondi ma sufficienti a farmi sanguinare copiosamente. Sentii che la fine era prossima.
La mia mente stava per diventare un enorme buco nero…pensai a Dexter. Al mio amore per lui…ai suoi occhi grigioverdi che brillavano di (falso?) amore…e di passione…pensai alle sue spalle, al suo profilo regolare…alle sue mani morbide e forti allo stesso tempo…e mi sembrò di sentire veramente la sua voce che urlava il nome di suo fratello.
Sogno e realtà si confusero mentre perdevo i sensi, inghiottita da una voragine nera da cui riemersi due giorni più tardi.
Il ronzio di una lampada al neon fu la prima cosa che avvertii quando rinvenni; dedussi che mi trovavo in un’asettica stanza di ospedale e piano piano misi a fuoco ciò che mi stava intorno: una poltrona spartana, un mazzo di fiori lilla, i miei effetti personali e, poco distante dal letto, il Commissario, appisolato su una sedia in legno.
Provai a parlare ma avevo la gola in fiamme e mi sentivo molto debole.. tentai di ricostruire gli accadimenti dei giorni appena trascorsi…all’improvviso riaffiorò il ricordo della colluttazione con l’assassino e la voce di Dexter in sottofondo…ma era veramente sopraggiunto a salvarmi? E se così era stato, dove si trovava adesso?
Avevo bisogno di risposte... ma mi sentivo ancora debolissima e non emisi alcun suono.
Ripiombai quasi subito nel sonno e ci vollero altri tre giorni prima che io potessi sedermi sul letto e sentire di nuovo il suono della mia voce…
Il Commissario mi spiegò gentilmente che grazie all’azione coordinata dei suoi collaboratori e di "Hugh" ero stata salvata e l’assassino era deceduto nella colluttazione con uno degli uomini della squadra speciale. L’incubo era dunque finito… ma che fine aveva fatto l’uomo che – ora ne ero certa – amavo?
Ogni domanda che rivolgevo al Commissario riceveva una risposta evasiva…e non riuscii a sapere nulla nemmeno dopo che fui dimessa dall’ospedale.
Ero libera, sì..ma non riuscivo ad essere felice al cento per cento. Tornando nel mio vecchio appartamento riaffiorarono vecchie paure (anche se ormai infondate) e così decisi di trasferirmi in un bilocale che arredai in stile orientale…mi stavo appassionando anch’io agli interessi di Dexter…e forse era anche un modo per averlo ancora con me.
Passarono due mesi e nessuno si mise in contatto con me…ma non riuscivo a rassegnarmi all’idea che lui fosse…morto. Sì: ormai era l’unica spiegazione plausibile. Ero passata più volte davanti a casa sua ma sembrava sempre deserta… Essendo lui solo al mondo e vivendo in incognito da anni non potevo chiedere sue notizie a nessuno…così alla sera cercavo di ricordare ogni dettaglio del suo viso…del suo corpo…e questi dolci e strazianti pensieri accompagnavano i miei sogni. Saremmo potuti essere felici insieme…anche se lui non mi amava…avrebbe potuto imparare ad apprezzarmi…
Rimuginavo spesso le sue parole…quel discorso che mi aveva fatto in riva al mare ormai quasi tre mesi prima…avevo creduto all’istante alle sue parole. Del resto, cosa poteva trovare un uomo così bello in una come me?
Presi l’abitudine, al sabato sera, di fare delle lunghe passeggiate: una sera in cui il mio umore era più cupo del solito, mi sedetti su una panchina al parco cittadino.
Guardavo le famigliole che portavano a spasso i cani, le coppiette innamorate, i bambini che vociavano…ma la mia attenzione fu catturata da una figura che passeggiava in lontananza…quelle spalle larghe,,, quella camminata sicura,,,poteva essere solo di una persona…
Mi alzai velocemente…dovevo raggiungere quella persona…se c’era anche una minima possibilità che si trattasse di Dexter…del MIO Dexter…dovevo sincerarmene di persona…ne sentivo il bisogno…rivederlo sarebbe stata la prova che quell’avventura di mesi prima non era stata frutto della mia immaginazione ma si trattava di una cosa reale,,,di sentimenti reali…avevo bisogno di dare un senso a tutto ciò che stavo provando da tempo…
Iniziai a correre affannosamente e quella sagoma in lontananza sembrava accelerare volutamente, per sfuggirmi…girai un angolo e fu troppo tardi, non la vidi più. Lacrime di sconforto mi rigarono il viso; ma si trattava veramente di lui? Oppure la mia immaginazione mi stava giocando un brutto scherzo?
Stavo forse impazzendo?
Quella sera non riuscii a prendere sonno…sarebbe stato bello avere almeno una Sua foto, da baciare prima di addormentarmi…no: Dexter non poteva essere morto…lo speravo…lo sentivo.
Il giorno seguente tornai al parco, sperando di rivedere quell’ombra… Attesi invano per più di un’ora, dopodichè persi le speranze; inizava a fare buio e decisi di incamminarmi verso casa, con la mente piena di interrogativi e di nostalgia. Il tempo passava ma il ricordo di Dexter non sbiadiva, anzi si faceva più doloroso, più tagliente…a volte sognavo di poterlo dimenticare, per mettere fine a quella lenta agonia…avrei mai amato di nuovo?
Avrei mai provato di nuovo quelle sensazioni inebrianti? Stavo ricordando il suo profumo con tale nostalgia che mi sembrò di sentirlo nell’aria…
Lo stavo sentendo nell’aria.
Uscii da quella specie di trance e la mia vista si fece attenta,,,qualcuno era lì vicino a me.
Percepivo la presenza di qualcosa alle mie spalle. Qualcosa che profumava di zenzero, di Oriente, di LUI…ma avevo paura…paura che, giratami, avrei visto una persona qualsiasi o, addirittura, che non ci fosse nulla. L’autosuggestione ha un potere fortissimo…mi ripetevo all’infinito questa frase mentre lentamente mi voltavo per scoprire la verità.
Dexter stava in piedi, immobile, dietro di me.
La felpa grigia con il cappuccio tirato su, i pantaloni bianchi della tuta, gli occhi di ghiaccio che mai mi erano parsi più luminosi. Mi fissava senza aprire bocca,,,lo fissai a mia volta. Incredula. Spaventata. Preoccupata che da un momento all’altro quella visione sparisse dalla mia vista facendomi ripiombare nella solitudine e nella disperazione… Era molto in forma. Come mesi prima…anzi di più. Vicino al sopracciglio, dei punti di sutura. Una cicatrice che era comunque in via di guarigione. Come se l’era procurata? Era davvero lui? Esclusi la teoria che lui potesse avere altri fratelli.
Morivo dal desiderio di gettarmi tra le sue braccia…ma allo stesso tempo non riuscivo a muovermi…ero come incollata al terreno…ricordavo per l’ennesima volta le sue parole di rifiuto, su quella spiaggia…
Di colpo Dexter fece due passi verso di me e mi fece una lieve carezza sulla guancia.
Quel tocco leggero fece esplodere in me le emozioni che avevo represso per mesi…Mi lasciai andare tra le sue braccia, piangendo…mentre lui mi accarezzava delicatamente i capelli…
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LA TESTIMONE
RomanceLa vita di una ragazza di provincia viene stravolta completamente dopo che lei assiste ad una rapina a mano armata. Dopo aver ripreso lentamente a vivere, la notizia dell'evasione del malvivente che lei stessa contribui' tre anni prima a far arrest...