Herobrine si buttò sul letto, scocciato.
Jane, con dolcezza, si sedette accanto a lui, accarezzandogli i capelli lisci.
- Sei stato bravo lì fuori. -.
Il ragazzo sorrise.
- Dovrò pur aiutare coloro che mi apprezzano, o no? -.
La ragazza si stese accanto a lui e si abbracciarono.
- Hai fatto tanto per noi, Herobrine... E tanto ancora farai. - si accoccoló a lui, poggiando la testa sul suo petto.
- Ancora non ho fatto nulla, questo è solo l'inizio. - le diede un bacio sulla testa.
Jane lo lasciò per levarsi i vestiti e mettersi in pigiama. Idem fece il giovane, che però la bloccò quando si stava mettendo la maglia.
- Rimani così... è più bello. - la implorò con lo sguardo. L'altra rise graziosamente per poi girare gli occhi.
- Va bene, va bene... Ma ora mettiti a letto. Ho sonno. - e si infilò sotto le coperte scure.
Anche il compagno si nascose sotto di esse. Tirò la principessa su di lui, così da sembrare un panino umano.
- Coshi è perfeeeetto~ - commentò infantile Herobrine.
Jane cominciò a dargli tanti bacini per tutto il viso, sorridendo. E lui le abbracciò i fianchi, godendoseli.
La ragazza si spostò, così da mettersi accanto a lui per dormire.
E si diedero la buonanotte. Entrambi chiusero gli occhi, addormentandosi.Nel bel mezzo della notte, un odore di bruciato svegliò Jane.
- Ma che...? - si guardò attorno. L'aria della camera stava diventando sempre meno respirabile.
- H-hero... svegliati! - lo percosse, tossendo.
L'altro si svegliò subito.
- Dobbiamo andare... Immediatamente! - continuò la ragazza.
Si alzarono dal letto e scapparono via dalla camera, ma fuori era anche peggio: tutto era in fiamme. Non si riusciva né a respirare né a vedere.
Herobrine prese forte la mano dell'amata e cominciò a correre.
Insieme schivarino travi cadenti e macerie; stranamente, non c'era anima viva a parte loro.
Ad un certo punto, una parte del soffitto cadde: per un pelo non prese in pieno la principessa.
Jane lacrima va per il fumo e per la paura mentre l'altro era bianco e tremante di terrore, ma entrambi erano, o almeno ci provavano, abbastanza lucidi.
Arrivarono all'ingresso del palazzo, ma era tutto distrutto. Non si poteva uscire.
- He-hero... N-non... Respiro... Pi- la giovane svenne per la mancanza di ossigeno.
- Jane! - gridò, prendendola in braccio.
- Oh no... Nonono! - tossì più forte.
Voleva teletrasportarsi fuori di lì, ma se lo avesse fatto... Non avrebbe potuto portare con sé la ragazza.
Dovette fare dietrofront, andando a cercare un'altra via di fuga. Correva a stento, con la ragazza ancora priva di sensi tra le braccia, provando a non respirare troppo i gas tossici.
Ma proprio quando gli parve di vedere un'uscita, una trave cadde... Prendendolo.
Jane era schiacciata dal corpo del Creatore e le gambe di quest'ultimo erano bloccate. Non poteva muoversi.
Le fiamme, il calore e il fumo appannarono la sua vista. I suoi polmoni non riuscivano a funzionare bene.
Provò e riprovò ad alzarsi e togliersi la trave di dosso, ma tutto fu inutile.
Gli tremavano le braccia. Non voleva darsi per vinto, non poteva. Ma la natura ebbe la meglio e lui perse i sensi.- Starà bene? Si riprenderà?- una voce aggraziata ma preoccupata parlò.
- Non lo so... Speriamo di sì. - un'altra voce più vecchia le rispose.
Nella testa di Herobrine regnava il buio totale. La sua fronte era perlata dal sudore ed era corrugata a causa del dolore. Fu asciugata da una delle due persone con un panno fresco.
Accanto a lui c'era Jane.
La pelle era nera e bollente, il petto si muoveva lentamente. Era molto più serena rispetto al compagno, anche se dormiva da molto tempo come lui.
Ella aprì lentamente gli occhi, completamente viola e dalle pupille dilatate.
- D-dove sono...? Ah! HEROBRINE! D-DOV'È?! -.
Un'anziana signora la prese per le spalle, per calmarla.
- Calma, signorina! È qui, è qui. - le indicò il ragazzo addormentato e bendato.
- Per fortuna ti sei svegliata. Come stai, ora? - una bimba di dieci anni appena le prese la mano, sorridendo.
- B-bene... - la voce della ragazza era come "doppia", come se due persone parlassero allo stesso tempo.
- J-jaane... - il Creatore si agitava nel sonno, gemeva e lacrimava.
L'anziana andò a calmarlo, rinfrescandolo e accarezzandogli la testa.
- Quanto... Da quanto siamo... Q-qui? - chiese.
- Tre giorni, Miss Enderman! - la rispose la piccola.
- "Miss Enderman?"- ripeté con dubbio, guardandosi le mani nero pece.
- Bhe, sì! Perché, non lo sei? - le domandò la bambina.
Abbassò la testa senza rispondere, con la vergogna di esser cacciata via.
- Un ibride... ne avevo sentito parlare, ma mai ne avevo visto uno. Si vede che non sei un comune Enderman. - la signora studiò meglio la principessa.
- Voi.... Chi siete? -
- Un'apprendista strega! E lei è la mia nonna e maestra! - la informò con felicità la piccola dai capelli rossi e ricci.
- Pfiu... per fortuna non siete Umani... - mormorò a bassa voce la ragazza.
- Se lo fossimo ti avremmo già uccisa, non credi? - spiegò la donna.
- E-e che mi dite di Herobrine... Si sveglierà?- chiese prendendo la mano dell'amato.
- Questo è da vedere: sarà pure un dio, ma se è stato suo fratello a fargli del male... Non so quanto potrà resistere.
Non solo è ferito ed ustionato, ma sembrerebbe anche... Avvelenato. - la informò con preoccupazione la signora dalle vesti nere.
La bimba si prendeva cura del giovane come meglio poteva.
- Avvelenato...? - fissò il vuoto, ricollegando tutti i fatti accaduti.
- L'incendio... È stato doloso! Qualcuno ha tentato di ucciderci! - ringhiò di collera, e le pupille divennero minuscole e i denti neri e aguzzi.
Le due streghe indietreggiarono.
- Calmati, signorina... Ti fa male agitarti, adesso. - cercò di calmarla la vecchia strega.
Jane si immobilizzò per poi sospirare.
- ... Potete lasciarmi da sola? Vi prego... - abbassò lo sguardo, triste. Sospirò nuovamente.
- Va bene... Se ti serve qualcosa, chiamaci. - rispose la bimba. Entrambe se ne andarono.
La ragazza guardò Herobrine e poi si mise accanto a lui, tenendogli la mano.
- Su... Svegliati... Devi guarire... - lo supplicava invano.
Gli diede un bacio leggero.
- Ti prego... Non lasciarmi sola... Non ora...-.
Pose la testa accanto a quella del Creatore. Gli occhi erano lucidi e le labbra tremanti.
Li chiuse e si addormentò, con le lacrime che scorrevano sul suo viso malinconico.
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Diamond Heart
FanfictionHerobrine è uno dei due creatori dell'Universo di Minecraft, ma è considerato da tutti un mostro senza cuore. Tutti lo vogliono morto, eccetto Jane, una ragazza dai mille segreti e talenti. Il famoso cattivo del mondo di Minecraft, il secondo creato...