Capitolo 16

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Leafie strinse in mano il ciondolo con così tanta forza che lo distrusse.
Herobrine si impietrí guardando i pezzetti della collana cadere a terra.
Il cuore gli si era come fermato in petto e gli occhi erano spalancati al loro massimo.
- UCCIDERÒ QUELLA STRONZA COSÌ STAREMO PER SEMPRE INSIEME, CONTENTO?! - rise ancora, baciandolo e lasciandolo a se stesso, uscì dalla stanza come una tempesta.
- Oh, merda... Me la pagherà cara! - si dimenava come un dannato, provando in tutti i modi di liberarsi.
Doveva salvare la sua amata. Doveva!
Annaspava nel tentativo. Anche se aveva capito che non sarebbe riuscito a far nulla, continuava a provarci: la determinazione e la speranza erano le sue uniche alleate.
Ma un attimo dopo tornò la regina.
- Un' ultima cosa. - Leafie lo colpì in mezzo la fronte con un tentacolo di slime indurito fino a essere pietra.
Herobrine sgranò gli occhi, vide bianco e nero e svenne.

Molto lontano da lì, Jane e Yuiya stavano rincorrendo delle pecore per rinchiuderle nel loro nuovo recinto.
- DAI! PRENDIAMOLE! - gridava la bambina gioiosamente.
Alla fine riuscirono a catturare tre pecore.
Si sedettero a terra, ai piedi di uno dei tanti alberoni del posto; la neve quasi non c'era ed era fresca, non fredda.
- Visto? Ce l'abbiamo fatta! - esultó la ibride.
- Già! Siamo una super squadra! - continuò esuberante l'altra. Si diedero il cinque, sorridendo l'una all'altra.
Jane alzò lo sguardo al cielo: stava divenendo sempre più scuro e si era alzato un forte vento.
- Meglio rientrare, altrimenti ci ammaleremo. - disse, prendendo per mano la piccola ed entrando in casa.
- Jane? -
- Sì? -
- Secondo te, Hero l'ha trovato il portale? - domandò.
Le due entrarono in casa e si buttarono sul divano, nel mentre si prepararono del thè. Fuori aveva iniziato a piovere a dirotto.
- Non lo so... Spero di sì. E spero anche stia al riparo: con quest'acquazzone si bagnerebbe dalla testa ai piedi. - le spiegò.

Era calata la sera, la pioggia si era fermata. Purtroppo, non aveva nevicato ma faceva comunque freddo.
Entrambe erano sedute a tavola a cenare. In alcuni momenti si scambiavano quattro chiacchiere, ma per quasi tutta la cena non si parlarono.
Ma non finirono mai quella cena.
Qualcuno bussó alla porta e la bimba andò ad aprire.
- Sì? - chiese alla donna davanti a lei. Ma ella si materializzó in liquido verde e strisció velocissima verso la principessa.
- J-jane? - la rossa era spaventata.
La sostanza riprese la sua forma davanti alla corvina.
- Tu! - ringhió, afferrando la ragazza coi filamenti gelatinosi.
- Come hai potuto portarmi via il MIO Herobrine?! - quasi la soffocava.
- Ma di cosa stai blaterando, Gelatina?! - si arrabbiò l'altra. Le mostrò i denti con fare minaccioso.
- LASCIALA STARE! - gridò Yuiya. Impugnava con ambe mani una pozione multicolore.
Leafie girò la testa verso la streghetta per poi rivolgersi nuovamente alla ragazza.
- ... A-avete anche... UNA FIGLIA?! - la sbattè a terra, in preda all'ira.
Jane conficcava le mani artigliate nella gelatina, ma queste rimanevano incollate nel corpo.
- SCHIFEZZA DI SLIME, LASCIAMI! - le ordinò.
- NON SI DANNO ORDINI AD UNA REGINA, PRINCIPESSINA DEL CAZZO! - stavolta la prese per il collo.
Jane guardò la bambina. Sorrise beffarda.
- YUI, ORA! -.
L'altra lanciò contro la regina verde l'ampolla contenente la pozione.
Questa si ruppe ai piedi di Leafie.
- Gh...ghhhaaaaaaaa! - cadde sulle ginocchia, prendendosi la testa e urlando di dolore.
- CHE COSA MI AVETE FATTO?! - era nel panico mentre i suoi tessuti di gelatina si bruciavano man mano.
- Oh nulla...-  Jane si massaggió il collo.
- È solo... Una magia. -.
La donna di gelatina bruciò interamente, gridando nel modo più agonizzante possibile.
Di lei rimase solo il diadema con lo smeraldo che portava sul capo e un po' del suo slime sul pavimento di coblestone.
Jane prese il diadema, lo osservò e poi lo poggió sulla testolina di Yuiya.
- Questa, ora, è tua: te la meriti. Ottimo lavoro! - le sorrise.
Ma la bambina era terrorizzata: tremava come una foglia, era bianca cadaverica e aveva gli occhi spalancati che guardavano il liquido verde sul pavimento.
- Oh Yui, non fare così... - la principessa la prese in braccio, cullandola.
- Hai fatto la cosa giusta, credimi. -
- M-ma... Lei era la fidanzata di Hero? E-e tu glielo hai portato v-via? - balbettó.
- Nonono! No, piccina! Lei non era la sua fidanzata, né tanto meno gliel'ho preso: lui ama solo me e io amo solo lui. Non abbiamo bisogno di amanti. - affermò, abbracciandola e rimettendola a terra.
- A-allora lei era pazza? - domandò ancora.
- Bhe... sì: matta da legare. - commentò la giovane, osservando con odio lo slime rimasto appiccicato sulla pietra.
- Mhm... Ma se lei è qui... - la ibride si chinó sullo slime, studiandolo.
Qualcosa brilló: un luccichio di color viola catturò l'attenzione di entrambe.
- Oh no... Il mio ciondolo...
HEROBRINE! - esclamò spaventata.
- J-jane?! È successo qualcosa di brutto a Hero? S-STA BENE?! - stava per piangere la povera piccolina.
- ... Vieni con me. - la principessa la prese in braccio e la strinse forte a sé.
" Fai che funzioni... " pensò, chiudendo gli occhi.
- Voglio andare da Herobrine... Da Herobrine... devo andare da lui... - si concentrava sulla frase che ripeteva, con la curiosità della bimba a guardarla. Lo ripeteva come un mantra, mormorando tra sé e sé.
- ...VOGLIO. ANDARE. DA. HEROBRINE! - le due sparirono in una nuvoletta di fumo viola.
Le due si ritrovarono in una stanza ombrosa, davanti al ragazzo privo di forze e ancora incatenato: aveva gli occhi chiusi e le guance rigate dalle lacrime.
- ...Hero? - la bambina scese dalle braccia della ragazza per andare dal giovane
- M-mi senti? -.
Egli aprì lentamente gli occhi, senza capir nulla: aveva la vista offuscata.
- Hey! Rispondi! Stai bene? Sei ferito? - la ragazza lo scosse con forza.
- C-che... - aprì bene gli occhi, ma ancora non vedeva nulla.
- Yui...? Jane? C-come avete fatto ad arrivare fin qui?! - la respirazione e il battito cardiaco gli aumentarono frettolosamente.
- Questo non è importante, ora ci importa solo che tu stia bene! -.
La ibride spezzò le catene con le sue possenti zanne da Enderman e prese a sé l'amato.
- Va tutto bene... - lo confortó.
Ma lui ancora si agitava.
- J-jane, sono bendato? P-perchè non ci vedo... Non v-vedo nulla...! - disse preoccupato.
Yuiya frugó nel suo inventario, alla ricerca di qualche pozione che facesse al caso suo, ma nulla.
- Scusami, ma... Non ho più pozioni... -.
La coppia si abbracció con forza: ora, né l'uno né l'altra poteva esser più d'aiuto per crescere Yuiya e scoprire che fine avesse fatto il regno dell'End.
Entrambi iniziarono a lacrimare in silenzio.
- N-non piangete...! Sistemeró tutto io! Vedrete! - la rossa li abbracció con un sorriso di conforto: i due ragazzi smisero di piangere e le sorrisero.
Yuiya prese per mano Jane e Herobrine.
- Andiamo a casa... Mamma e papà. -.

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