Capitolo 15

221 14 2
                                    

Passarono vari giorni: il trio viveva felicemente la loro vita, lontani dal resto del mondo.
Jane ancora non era tornata normale e quando cercava di mutarsi in qualcuno, falliva.
Yui migliorava a poco a poco la sua magia, con l'aiuto del Creatore e del libro che Jane le aveva dato; a volte piangeva per la morte dell'amata nonna, ma poi la coppia di ragazzi la tirava su di morale.

Ma il quinto giorno arrivò, il giorno della partenza.
Erano sulla soglia della porta. Herobrine indossava uno zaino da viaggio, carico di tutto ciò che gli poteva esser utile.
Le due femmine erano di fronte a lui, un po' tristi e preoccupate.
- Sei sicuro di voler partire da solo? - gli domandò per l'ennesima volta la principessa.
- Jane per l'ultima volta, sì. - sbuffó seccato.
- Torna presto, Hero!- lo avvisó la bimba.
Egli le accarezzó la testa.
- Certo, streghetta. - sorrise.
Jane si sfilò la sua preziosa collana e gliela mise attorno al collo.
- Perché me la dai? - la guardò curioso.
- Quando sarai in pericolo, afferrala per bene e io arriverò. - gli prese il viso e lo baciò con passione.
La rossa si coprì gli occhi, ridacchiando.
Entrambi si staccarono l'un dall'altra.
- Mi raccomando, stai attento. -
- E tu sta' tranquilla. - sorrisero entrambi.
Il Creatore uscì, salutando con la mano la coppia rimasta a casa.
Si alzò da terra e prese a volare verticalmente. In un minuto, era sopra le nuvole bianche.
- Allora... Vediamo un po'... - si concentró per vedere dov'era il portale. Ma la zona non gli era per nulla familiare.
- Huh... - si teletrasportó via di lì.
Si materializzó davanti alla caverna che nascondeva il portale.
Rimase impietrito dalla scena.
La caverna era distrutta e, sulle macerie, spiccavano i pezzi rotti del portale.
- No... No no no! No! - corse a controllare meglio le pietre e i sassi giallastri e verdognoli.
Niente da fare, era tutto distrutto.
- Chi avrà fatto tutto questo...?! - cadde in ginocchio, disperato.
"E ora? Non posso materializzarmi nell'End... È impossibile." mise le mani tra i capelli.
- Guarda guarda... Herobrine. Che piacere rivederti. - una voce femminile e sensuale parlò alle sua spalle.
Il ragazzo non si poté neanche girare che dei filamenti gelatinosi e verdi lo avvolsero. La persona che lo bloccò andò davanti a lui.
- ... Regina Slime, dovevo aspettarmelo. - si lamentò. Non le era mai stata simpatica. Nonché era una delle regnanti anarchiche, non riconosceva il potere di Herobrine o di Notch.
Era una bellissima donna di color verde chiaro, dagli occhi neri e dai capelli lunghi e pomposi; alta e slanciata, indossava un semplice ma elegante vestito verde smeraldo, che finiva alle caviglie e le stringeva perfettamente il corpo.
- Oh Hero, sai che mi puoi chiamarmi Leafie. - sorrise maliziosa, avvicinando il ragazzo a sé.
- Lasciami, non ho tempo da perdere. - la intimó.
- Oh, eddai... Non fare il duro con me. - lo mise a testa in giù. Le loro labbra quasi si sfioravano.
Regina Slime aveva da sempre provato ad ammaliare e sedurre il dio, così da usufruire dei suoi poteri.
- Sai che non ti conviene. - sorrise malvagia per poi dargli un bacio leggero sulle labbra.
Sbattè la testa Creatore per terra, facendogli perdere i sensi.
- Tu verrai con me. -.

Herobrine riaprì gli occhi.
Si guardò freneticamente attorno. Ma la testa gli doleva assai, facendogli serrare le mascelle.
- Ciao, tesooooro~ - Leafie era accanto a lui, chinata per guardarlo negli occhi. Teneva strette le spalle, così che il seno verdognolo fosse ben notabile.
Il ragazzo si dimenó, ma era legato per bene a quello che doveva essere un letto; era solo in boxer mentre l'altra indossava un velo bianco e sotto l'intimo nero di pizzo.
- Come osi farmi un simile affronto?! - la voce del dio era potente, dura e arrabbiata.
- Oso eccome, hehe... - passò col dito sul suo petto, leccandosi le labbra.
- Regina Slime, lasciami subito. Altrimenti ti giustizierò e farò re tuo fratello, è chiaro? - le intimó per l'ultima volta.
Ella si buttò su di lui, tra i volti c'era solo un centimetro di distanza.
- Vedrai che ti piacerà... E poi, so che non saresti mai capace di farlo. - dicendo ciò, lo bació con potenza, anche se l'altro tentava di respingerla. Herobrine alzò di poco la mano, volendo creare una palla di fuoco, ma gli fu impossibile.
Lo lasciò per poi sorridergli maliziosamente.
- Credevi che mi sarei fatta ammazzare così facilmente? Haha~ Vedi... Le catene sono incantate: bloccano ogni tuo potere. In pratica... Sei un normalissimo Umano. -.
Dei tentacoli gelatinosi cominciarono ad avvolgerlo, in modo lento e sinuoso, stringendolo di poco.
- Ma mi piaci comunque... Così come sei.- rinizió a baciarlo, lasciandolo senza fiato.
Il giovane girava la testa a destra e a sinistra, cercando di liberarsi dalla morsa predatoria della donna.
- Oh, che c'è? Non ti piacciono i baci, per caso? - domandò con finto tono triste.
- Sto già con un'altra ragazza, non ho bisogno e né voglio stare con te. - disse fermo, con sguardo truce.
- Oh oh! La cosa è ancor più interessante, alloooora! - ridacchiava divertita.
- Ah! Ecco cos'era quel ciondolo! Era della tua ragazza, eh? -.
Il ciondolo era all'interno delle carni di gelatina della Regina. Ella allungò un braccio e aprì il palmo della mano: la collana percorse tutto il suo corpo per poi uscire fuori dalla mano.
Lo prese bene e lo fece ciondolare davanti agli occhi del Creatore.
- Hehe, se non starai al gioco... Potrai dir addio a questa collanina da quattro soldi. Patto? - il suo sguardo era malvagio e beffardo; sulle sue labbra si allungava un sogghigno.
Al Creatore gli si fermò il cuore in gola.
- Non giocare col fuoco, Regina Slime. Potresti bruciarti. - la avvisó con collera nella voce. Gli occhi erano terrorizzanti.
- Mhm... Aspetta un attimo. - Leafie osservò meglio la collana. Divenne di pietra per poi infuriarsi.
- M-MA QUESTA... È OSSIDIANA!
T-TU - strinse con più forza il ragazzo. Gli alzò la testa prendendolo per i capelli.
Herobrine la guardava col fuoco negli occhi.
- ... TU STAI CON QUELLA PUTTANA DI IBRIDE?! DAVVERO?! - gridò con rabbia, mettendo una mano sulla bocca e sul naso del giovane, bloccandogli la respirazione.
- PREFERISCI LEI A ME?! -.
I suoi capelli e pelle divennero di un intenso verde e gli occhi si illuminarono di rosso.
L'altro provava a parlare, ma diventava solo più bordó.
- ...BENE. ALLORA... SE NON POTRÒ AVERTI IO, NON POTRÀ AVERTI NESSUNO! - scoppiò in una risata isterica.

Diamond HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora