Capitolo 10

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Dentro la grotta faceva fresco, magari un pochettino freddo.
Mentre avanzavano, Jane si guardava attorno: qualcosa non le quadrava affatto.
- Hero... -.
Il ragazzo girò la testa verso di lei.
- Sì? -
- Hai notato che... non abbiamo incontrato un singolo mob? Da quando sto con te, non li ho visti più. Perché? -
- Hehe, bhe perché... hanno paura del nostro super duo, ovvio! - si diede le arie per divertirla.
- Haha, certo certo! Però, davvero... perché non ce ne sono più? Hanno paura... di te? -
- Immagino di sì. Insomma, io non li incontro quasi mai e quando li incontro... scappano via. Si vede che loro mi riconoscono come entità superiore.
Invece gli umani non l'hanno ancora capito... - sbuffó piuttosto seccato.
- Uhm... capisco. -.
Camminarono per un altro po', senza mai fermarsi.
- ECCOCI! CI SIAMO! - annunciò gioiosa la principessa.
- E già. Non vedo l'ora di incontrare il re... è da molto che non lo sento. - commentò nostalgico Herobrine.
- Uhm? Conosci mio padre? -
- Certamente. Tutti i mob reali li ho creati io. - spiegò con fierezza.
- Wow... se tu non lo avessi creato... io non sarei qui! - ma la meraviglia si dissolse quasi subito.
- È inquietante a pensarci. -
- Boom. Effetto farfalla. - aggiunse l'altro.
- Ma ora ANDIAMO! Voglio vedere la mia famiglia! Andiamo, andiamo! - non smetteva di comportarsi come una bimba di 6 anni.
Il ragazzo ridacchiava divertito.
- E va bene, va bene. - le prese la mano e si posizionó davanti al portale.
- Pronta? -
- Prontissima! -
Si preparò, muovendosi e scaldandosi i muscoli.
- ... GERONIMOOO! - prese la rincorsa e si tuffó nel portale, con la ragazza che lo seguì mano nella mano.
Atterrarono malamente al suolo.
- Atterraggio morbido! - esclamò la ragazza seduta sopra la schiena di lui.
- Non... per... meeee... - sbattè il viso sul terreno spugnoso.
- Ops! Hehe... scusa~ - si alzò e aiutò il dio ad alzarsi.
Il giovane si sistemò i vestiti.
- Allora... dove dobbiamo andare, ora? -
- Hehe, guarda! - allargò il colletto della maglia e tirò fuori un ciondolo di ossidiana. Ci passò sopra l'indice e il ciondolo si illuminò.
- A che serve? - chiese Herobrine che non riusciva a capire come avesse fatto a brillare.
- Mio padre me l'ha dato. Ha detto di fare così appena rientravo nel regno. Così subito sarebbe venuto a prendermi! - ne era entusiasta.
- Interessante... Eeee ora che si fa? -
- Bhe... si aspetta! Non possiamo far altro... - rise imbarazzata.
Anche lui ridacchió.
- Posso aspettare un po', finché sono qui con te... - la abbracció da dietro la schiena. Poggió la testa sulla sua spalla.
Jane divenne rossa, tanto da fischiare come una teiera sul fuoco.
- Non vuoi mica che ci trovino così?! -
- Come vuoi. Sei tu che vai a perdere~ - si staccò dando poi un pizzico all'altra.
Gli fece la linguaccia.
- Girati che è meglio. - le consigliò il giovane, incrociando le braccia e guardandola con volto beffardo.
La ragazza si girò. Divenne di pietra.
- Ciao... Papà...! - salutò imbarazzata, guardando l'altissimo Enderman con addosso un lungo mantello viola imperiale e avente due corna possenti ai lati della testa.
Si abbassò all'altezza della figlia.
- Ciao, figliola. Vedo che sei riuscita nel tuo intento. Sono fiero di te. - l'abbraccio. La voce profonda e distorta lo rendeva ancor più innaturale.
- Ehm ehm. Signore. - si fece notare il Creatore.
L'Enderman lo guardò per poi sorridere e andare da lui.
- Herobrine, è un onore rincontrarla. - si strinsero la mano in segno di saluto.
- La prego, re Enderman, mi dia del tu.- sorrise.
- Anche tu lo puoi fare, allora. -.
La principessa, per farsi notare, corse dietro all'amato e gli strinse il braccio.
- Andiamo? - li guardava con gli occhi da cucciolo.
- Va bene, andiamo. - il re li prese a sé e li teletrasportó nel castello.
Si materializzarono in una delle camere reali. Li lasciò.
- Eccoci qui. Questa è la tua camera, Herobrine. -.
Il giovane si guardò attorno: la camera era enorme e di varie tonalità tra il viola, il nero e il giallo pallido. C'era un grande letto al centro, dei comodini ai lati, un armadio alla sua destra, la balconata a sinistra ed una scrivania dietro di lui.
- Vi lasciò un po' di tempo da soli... ci vediamo alle sette nel salone da pranzo. Ci vediamo a cena. -
- Ti ringrazio. - abbassò il capo il Creatore.
- Ah, un ultima cosa... non sporcate il letto~ - si teletrasportó via di tutta fretta.
- PAPÀ! - gridò Jane, gridando anche dentro il suo cuore.
Herobrine si limitò a coprirsi la fronte con una mano e a guardare a terra.
- Che figuraccia... - commentò la principessa ambasciatrice.
- No comment. - l'altro si voltò per buttarsi sul letto.
- Io dormo un po', ti unisci a me? - la guardava con sguardo persuasivo mentre si nascondeva sotto le coperte.
- Accetto volentieri. - si lanciò su di lui, prendendolo in pieno.
- Morto. - e fece il finto morto.
- Allora, io ti riporto in vita. -.
Gli diede un bacio sulle labbra, delicato e sincero.
- Hehe... baci gratis. La miglior cosa della mia vita~ - se la strinse forte a sé.
- Cretino, mi devi pagare!- esclamò scherzosa e con una punta di malizia.
- Pardon? -
- In futuro, ovviamente. - la ragazza ridacchiò e appoggiò la testa sulla schiena del Creatore ed intrecció le dita con le sue. Si addormentarono entrambi in quel che pareva il paradiso in Terra.
Un paio di ore dopo, qualcuno bussó alla loro porta.
- Principessa, Creatore, possiamo entrare? - disse una delle tre cameriere che aspettavano una risposta.
Jane aprì gli occhi pigramente.
- Ehm... siiiiii? - la voce sonnolenta faceva capire che era ancora assonnata.
- Noi entriamo. - le cameriere entrarono e trovarono i due abbracciati e dormienti.
Ridacchiarono.
- Non sapevo che la principessa fosse la fidanzatina del Creatore! -
- Sono adorabili! -
- Awww~ - le tre erano come incantate da quella scena tanto graziosa.
- Signore, se avete finito di fare il commentary, vi pregherei di fare il vostro dovere e uscire. - tuonò infastidito Herobrine. Le guardava in cagnesco con un solo occhio aperto: lo avevano svegliato dal suo sonno di bellezza.
- C-ci scusi tanto! N-non volevamo infastidirla! -
- Eravamo venute solo p-per portarvi i v-vestiti puliti! -
L'altra enderman mise i loro vestiti sulla scrivania.
- Avete finito, ora? - domandò Herobrine.
- S-sì! - risposero all'unisono.
- Allora potete andare. -
- C-certamente. - tutte tre uscitono di fretta e furia, a testa china, dalla stanza e chiusero la porta.
- Pff... ficcanaso. - richiuse gli occhi e proprio quando si stava per riaddormentare...
- Hey, alzati! Dobbiamo prepararci. - lo svegliò Jane, alzandosi dal letto.
- ... Odio tutto... E tutti. - si nascose sotto le coperte.
- E alzatiiiii! - lo tirava per il braccio.
- Ma io non voglioooo! - si lamentava assonnato.
- E va bene, vuol dire che mi farò il bagno da sola~ - lo lasciò per andare in bagno coi vestiti puliti.
- Ehm ehm! Dicevi? - il dio si mise seduto sul letto con lo sguardo d'un bambino che aspetta di aprire i regali di Natale.
- Hehe, funziona sempre. -.
Andò in bagno e chiuse la porta.
- Hey! Non chiudermi fuori! - protestó l'altro, alzandosi di scatto e battendo sulla porta.
- Mi spiace per te, caro. Sei troppo lento~ - rise la ragazza prendendolo in giro.
- Cattivaaa! - cantilenó in modo infantile Herobrine.
- Sì, lo so. - Jane prese a spogliarsi.
Il giovane si stava per arrendere, ma poi gli venne in mente un'idea.
Ribussó alla porta.
- Che vuoi?-
- Do you wanna build a snowmaaan?~ -
- HERO! -.
Il ragazzo rise. Bussó di nuovo.
- Cosa vuoi, ancora? -
- Hello, it's me~ -
- Non. Ti. Azzardare. -
- HELLO FROM THE OTHER SIIIDE!~ -
- TI ODIO. -.
Herobrine rideva a crepapelle.
- Mi amo da solo! - e rise ancora.
L'amante aprì la porta, coperta solo da una asciugamano.
Il giovane rimase a guardarla, sgranando gli occhi.
Ma la principessa gli lanciò appesso i suoi calzini per poi richiudere la porta.
- OH, ANDIAMO! -
- Vendetta, mio caro. - aprì l'acqua della vasca da bagno.
- Altro che enderman, tu sei una strega. Uffa. - sbuffó il Creatore sedendosi davanti alla porta.
- Chi lo dice lo è~ -.
Sbuffó si più per risposta.

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