Capitolo 4

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La notte era calata e aveva portato con se il gelo , faceva un freddo da cani lì sotto e io avevo solo un vestitino che lasciava scoperte le gambe e la schiena. I denti iniziarono a tremare e così anche le mani , mi alzai andando avanti e dietro nella cella e sfregandomi le mani sulla pelle nuda per dare un po di calore. Ma niente , qualcosa si mosse nell'ombra e io mi avvicinai ancora di più alla cella per vedere nel buio cosa fosse quando un viso mi venì vicino io indietreggiai e urlai di terrore. Era un fantasma, le sue orbite erano nere , le mani cercavano di prendermi e aveva la bocca aperta anch'essa nera.
Si avvicinava sempre di più , e per un attimo pensai allora è così che devo morire uccisa da un fantasma , fino a pochi giorni fa credevo che fossero storie per spaventare i bambini ma ora eccolo qui ed è reale.
Subito dietro di lui vedo due occhi rossi e poi quando guardò verso il fantasma e come se si fosse volatilizzato. Stava urlando di dolore come se qualcosa l'abbia ferito. Si disintegrò come cenere ai miei piedi e poi entrò lui , Brando.
"Hey bambolina tutto ok?"
"Che cos'er?"
"Era uno spirito della notte , si impossessa dei corpi e poi li soffoca quando è dentro di lui. Ce ne sono molti in questo palazzo"
"Bene" dico con sarcasmo che è proprio quello che mi manca.
Si avvicinò e si sedette accanto a me sul pavimento freddo e umido.
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Sei tu la prescelta ?"
"Ve l'ho ripeto ancora una volta io non ho poteri , sono solo una semplice umana"
Mi guardava con quei suoi occhi verdi e quasi mi squagliavo sotto il suo sguardo. Una ciocca di capelli mi ricadde sul viso , lui alzò la mano e me la miss dietro l'orecchio sfiorandomi la
Guancia. "Sei congelata"
"Protesi dire lo stesso di te"
Lui si mise a ridere " Già, tu hai un non so che di speciale"
Lo guardai dritto negli occhi , era davvero stupendo e alla luce della luna la sua pelle diventava ancora più chiara.
Mi poggiò una mano sulla guancia e si avvicinò piano piano , quando un suono interruppe l'aria , era come un corno.
"Devo andare a caccia"
"A caccia?"
"Si , sono metà stregone e metà vampiro devo pur nutrirmi di sangue" si alzò e si girò per andarsene quando si voltò verso di me facendomi un sorriso , si staccò il mantello che teneva dietro la schiena e me lo poggiò sulla schiena "tieni questo ti dovrà tenere al caldo"
Me lo strinsi attorno al coperto , sapeva di fuori di lavanda quel mantello ed era davvero davvero caldissimo.
"Grazie" dissi con un filo di voce prima che lui se ne andasse.
La mattina dopo mi svegliai, il sole che entrava dalla finestra ,rendeva visibili le altre celle , non avevo mai visto le donne accanto a me in viso visto che si nascondevano sempre nell'ombra .
A terra c'era ancora la cenere del fantasma , dopo che Brando mi aveva dato il suo mantello avevo dormito bene , era davvero caldo.
La cella si aprì e lì davanti c'era il signore oscuro.
"Allora?"
"Ma allora cosa" dissi io alzandomi e facendo cadere il mantello dalle spalle.
I suoi occhi che prima erano concentrati su di me ora erano concentrati sul mantello a terra , che c'è gli dava fastidio forse?
"Dove l'hai preso quello?" Urlò
Io non sapevo che fRe se dire tutta la verità oppure mentire.
Lui mi fulminava con i suoi occhi celesti quando ad un tratto una voce dietro di lui lo fece girare.
"Gliel'ho dato io" disse Brando che era apparso come nel nulla.
"Tu?" Ora gli occhi erano puntati su Brando che aveva sempre un comportamento da re.
Io tirai un tiro di sollievo.
"Avevo sentito un urlo ieri notte quando sono venuto qui uno spirito della notte stava per entrare dentro di lei" e continuò dicendo "stava gelando qui sotto e perciò gli ho dato il mio mantello. Perché c'è qualche problema?"
Lui si voltò verso di me e mi squadrò da testa a piedi , il vestito nero che aveva indossato per andare a ballare era tutto sporco , ed era rovinato. Si era rotto in più punti e lasciava scoperto un bel po' di pelle. Brando e Daniel mi stavano fissando. Brando mi sorrise e si leccò le labbra, Daniel aveva uno sguardo impassibile , non riuscivo mai a capire cosa stesse pensando.
"Ti serviranno dei vestiti puliti , sta sera ci sarà la luna piena e così vedremo se sei davvero tu colei che cerco"
"Altrimenti?"
"Altrimenti ti ucciderò , nessuno torna nel mondo degli umani dopo aver visto questo mondo. Il mio mondo"
"Quindi non tornerò mai più a casa?"
"Che c'è vuoi tornare dal tuo amico Derek?"
"Coma fai a sapere che era mio amico?"
"Sono un bravo indovino. Forza andiamo"
Uscii dalla cella e cercai di vedere le donne accanto a me ma non c'era nessuno forse erano state portate via.
Daniel camminava avanti , chissà cosa mi avrebbe fatto se avesse sentito i miei pensieri.
Branco era accanto a me , e ogni volta si girava a guardarmi e mi faceva uno dei suoi spettacolari sorrisi.
Eravamo nel grande salone ora , Katarina e Allison erano sedute attorno ad un grande tavolo eleganti come sempre , Katarina indossava un vestito nero stretto a sirena mentre Allison un vestito verde speranza che le lasciava scoperti i piedi.
In quel momento irruppe una guardie dicendo " mio signore i genitori della ragazza sono qui"
Io mi voltai verso la guardia e poi subito verso di lui , lui che ora stava sorridendo.
"Portateli qui" aveva un ghigno sul viso che faceva spavento , so che gli avrebbe fatto del male lo sapevo voleva farla pagare a me.
Brando era dietro di me e mi mise una mano sulla spalla , Daniel se ne accorse e distolse subito lo sguardo.
Le grandi porte si aprirono , ne uscì prima una guardia e poi due persone , una donna è un uomo , i miei genitori.
Il signore oscuro si alzò in piedi e andò verso di loro.
I miei genitori come se sapessero già cosa fare si inchinarono.
"Signore oscuro" disse mia madre tenendo il capo basso "vi scongiuro in ginocchio" e si piegò sulle sue ginocchia. "Ridatemi mia figlia, vi prego"
Lei alzò il capo verso di me e mi mandò un bacio , volevo correre verso di lei ma Brando aveva le sue mani avvolte alla mia vita.
"Cosa vi fa pensare che ve la ridarò?"
"La vostra clemenza mio signore" fece mio padre, lui si pavoneggiava in quel salone mi guardava i suoi occhi non si distaccavano dalle braccia di Brando avvolte alla mia vita.
"Voi entrate senza il mio permesso nel mio regno , pretendete di aver una cosa indietro e vorreste clemenza da me. No, lei rimane qui con me"
"Vi prego mio signore" era mio padre era in lacrime non l'avevo mai visto così " è nostra figlia"
"Non lo è mai stata" disse Katarina.
La fulminai con lo sguardo , non doveva dire niente del genere no. Mi morsi il labbro fino a sentire il sangue venirmi in gola.
Io avevo gli occhi pieni di lacrime perché c'è aveva con me perché doveva dire quelle cose.
"Oh non glielo avete detto ancora giusto?"
I miei genitori ora rimasero in silenzio , senza dire niente guardavano persi nel vuoto.
"Beh peccato , non avrete più tempo per dirglielo se non ora , non la rivedrete mai più"
Si girò e si avviò verso il trono , quando mio padre estrasse da dietro la maglietta un paletto era interamente d'oro , glielo ficco dietro la schiena e il signore oscuro emise un urlo straziante di dolore. I suoi occhi ora erano rossi come il sangue si voltò verso mio padre , quei minuti sembrarono passare a rallentatore , vidi il signore oscuro prendergli la testa e spezzargli il collo , il corpo inerme di mio padre cadde a terra. In quel momento sentii uno strano rumore , come qualcosa che andava in frantumi e il cuore iniziò a battere in modo lento come se non riuscisse a sopportare quella vista.
Un urlo straziante uscì dalla mia bocca , cercai di raggiungere mio padre lì a terra ma Brando mi avvolgeva con le sue braccia e mi stava stringendo a se , io stavo piangendo sul suo petto bagnandogli la maglietta nera , lui aveva una mano sulla mia testa e guardava fisso quello che successe dopo.
"Guardie" urlo il signore oscuro " prendetela e portatela in esilio nelle terre solitarie".
Mia mamma corse venne vicino a me Brando scosse la testa allontanandomi.
"Lasciami!!" Scalciavo , lo graffiavo ma niente era come una pietra.
"Ti ho sempre voluto bene , perché tu sei stata e sarai sempre mia figlia"
Aveva in mano qualcosa di lucente e di appuntito era un coltello. Lo prese e si pugnalò. Togliendosi la vita.
Cercai di afferrarla ma Brando già mi aveva portato fuori e mi spingeva in un angolo del palazzo e mi bloccava con il suo corpo.
"Calmati " diceva " calmati lei si è tolta la vita da sola non puoi dargli la colpa"
Mi ero piegata in quell'angolino e piangevo le parole di Brando non Le sentivo più sentivo solo la voce di mia madre e basta.

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