Capitolo 16

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Cercavo di scappare, ma ogni volta che cercavo di liberarmi venino strattonata. Mi portò fuori dal locale, e imboccò la prima stradina. Non c'era nessuno, non passava nemmeno una macchina. Mi strattonò e mi mise con le spalle al muro. Mi strappò, con un rapito movimento, il vestito. Rise di gusto. Iniziò a baciarmi il collo. Volevo gridare, a squarcia gola, ma dalla mia bocca non uscì nulla. Le miei gambe erano come gelatina. Iniziarono a scendermi le lacrime, vedevo tutto annebbiato. Quell'uomo si allontanò dal mio collo e mi trafisse con il suo sguardo gelido. Rise di nuovo, le sue mani erano ormai su di me. Le miei lacrime erano diventati dei veri singhiozzi, ormai. Si allontanò di nuovo <<Sei stata cattiva sai? Ma io sarò buono con te, faremo tutto in fretta. Tranquilla Piccola>> Rise di nuovo -<<Lurido bastardo!>>  Zen si girò e Brendon lo colpì in piena faccia, subito dopo gli diede un altro pugno, nella pancia. A quel punto Zen cadde a terra. Brendon gli diede un calcio. Stava per dargliene un altro quando mi avvicinai a lui e lo presi per mano. Mi guardò e capì subito. <<Non è finita qui,Bastardo! Ah ricorda; solo io posso chiamarla Piccola. Stronzo!>> Brendon mi allontanò da lui, stavamo uscendo dal vicolo quando si bloccò. Non avevo nemmeno la forza di dirli quello che stava facendo, le lacrime continuavano a scendere. Si girò di scatto e mi abbracciò <<Scusami se non sono arrivato prima, scusami se non ti difeso, Scusami,scusami,scusami. Se penso a quello che poteva succederti....>> Le sue parole mi fecero piangere ancora di più. <<Ti prego non piangere, ci sono io. Ti proteggerò io te lo prometto piccola>> Mi strinse ancora di più a lui, dopo tutto quello mi era appena successo mi sentivo sicura e forte tra le sue braccia. Mi cullava dolcemente ed io lo lasciai fare. <<Ehi piccola ma tu tremi>> Si allontanò da me <<Scusami, è solo colpa mia se senti freddo ti ho trattenuta qui>> Mi diede il suo giubbotto, me lo misi e poi mi cinse la spalla con un braccio. <<Grazie. Grazie di tutto>> gli dissi guardandolo negli occhi. <<Su andiamo adesso>> chiamò qualcuno e 5 minuti dopo Lorenzo ci raggiunse con la macchina

Una vita per ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora