Capitolo 19

306 15 1
                                    

La mattina seguente mi svegliai presto, volevo dormire un altro pò, ma sapevo che non ci sarei riuscita. Decisi di fare una bella doccia calda, mi alzai e lasciai Brendon ancora addormentato nel mio letto. Il getto di acqua calda mi sciolse i muscoli, ero davvero in ansia, non sapevo cosa aspettarmi quella mattina, non sapevo cosa sarebbe successo, l'unica cosa certa; era che quello che stavo per fare era giusto! Zen avrebbe pagato per tutto quello che mi aveva fatto! non gliela avrei fatta passare liscia!!

Qundo finì di asciugarmi i capelli erano già le 08.30, così decisi di svegliarlo, era così bello mentre dormiva... Mi misi accanto a lui e iniziai a toccare i suoi capelli, erano morbidi come seta. -<<Brendon, su alzati è tardi>> -<<mm>>-<<dai Brendon, dobbiamo andare in caserma ricordi?>> gli stavo toccando ancora i capelli quando aprì gli occhi e mi rivolse un sorriso a 32 denti <<Buongiorno piccola, dormito bene?>>- <<si grazie>> gli sorrisi anch'io- <<ti ricordi che dobbiamo andare in caserma vero?>>- <<Si, certo. Che ore sono?>>- <<le 08.30 perchè?>> - Mi tirò giù accanto a lui, mi diede un bacio sulla fronte e poi mi sussurrò all'orecchio, <<è  presto, abbiamo ancora un pò di tempo quindi rillassati>>- sorrise di nuovo- ma questo era un sorriso di conforto- <<è cosi evidente>>- chiesi- <<che sei nervosa? si abbastanza direi>>- Mi incupì ancora di più, lui mi strinse più forte -<<hai un buon odore>> -<<mm grazie>> -diventai subito paonazza -<<Usi lo shampoo alla fragola?>> <<Si indovinato, amo le fragole>> <<sai, ci avrei scommesso>>-scoppiammo a ridere entrambi. Rimanemmo li, non so per quanto, ma non volevo staccarmi da lui, mi sentivo così rassicurata, così protetta tra le sue braccia.

Alle 09.00 andò nel suo appartamento per farsi una doccia e cambiarsi, io nel fra tempo preparai la colazione, quando tornò decisi di chiamare Lorenzo, per unirsi a noi. Non mangiai nulla, ero troppo nervosa. Ne Brendon, ne Lorenzo insistetterò, sapevano che era una partita persa, non avrei mangiato nulla, anche se mi avessero forzato..

Alle 10 eravamo in macchina, diretti al comando dei carabinieri. Arrivammo poco dopo, Lorenzo lasciò me e Brendon all'entrata mentre lui andò a cercare parcheggio. -<<non ti lascerò da sola, puoi contare su di me>>- Brendon mi prese la mano e la strinse forte.... Era così strano, fino a un giorno fa io e lui non ci parlavamo affatto, se non in casi necessari, e adesso eccolo qui, accanto a me pronto ad aiutarmi e a sorregermi.... 

Una vita per ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora