Primo giorno

3.3K 136 3
                                    

I raggi del sole filtrati dall'acqua del lago riuscivano a malapena a raggiungere l'interno del dormitorio ed era difficile capire che ora fosse. Guardai l'orologio ed erano passate da poco le cinque. Sul comodino trovai un biglietto di Ethan:"Ci vediamo domani mattina alle 5.30 in Sala Comune." Aveva una calligrafia impeccabile. Ma non era il momento adatto per parlare di bella scrittura e stupidaggini simili, ero in ritardo! Andai di corsa nei bagni e feci una doccia, mi vestii di fretta e nel farlo svegliai una mia compagna di stanza che mi fulminò con lo sguardo prima di ritornare a russare. Sarei dovuta essere io a guardarla in cagnesco per quanto russa! Uno sguardo alla sveglia: 5.34. In ritardo e non ho neanche messo niente sotto i denti, meglio di così! Ethan era ovviamente già lì da un pezzo, appoggiato alla parete con le braccia conserte mentre ascoltava le mie patetiche scuse, dette con la voce ancora impastata dal sonno. Lui tacque. Molto imbarazzante. Si massaggiò le tempie. "Seguimi". Camminammo per cinque minuti prima di arrivare a destinazione. Si trattava di una stanza non molto grande e dalle pareti grigie. Mi indicò un banco e io mi sedetti rumorosamente. Lui andò alla cattedra, prese dei gessetti e scrisse alla vecchia lavagna:"Incantesimi". Riecco la stessa impeccabile calligrafia. "Che incantesimi sai fare?" chiese serio "Duro, Descendo, Colloportus, Aguamenti, cose così" risposi "Beh in duello potrebbero sempre servire, ma avresti pochi benefici con una fontanella d'acqua se qualcuno volesse farti male" e rise. Ero diventata completamente rossa. Ma ero anche irritata, in fin dei conti si stava prendendo gioco di me! "Certo hai ragione e tocca a te insegnarmi, quindi forza che tra qualche ora c'è la colazione e poi le altre lezioni". La sua espressione cambiò e ci misimo a lavoro.

La colazione era servita nella Sala Grande, dove Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero sedevano suddivisi in grandi tavoli riccamente imbanditi di pietanze mai viste. "Hey è stato duro il mio fratellino?" era Layle. Si sedette accanto a me. "No è un bravo insegnante" le dissi freddamente. Lei scoppiò in una fragorosa risata, giusto per attirare un altro paio di sguardi. "Che fai dopo le lezioni?" "Ho altre lezioni". Effettivamente era vero. "E dopo le altre lezioni?" "Dormo e poi ancora lezioni" "Così finirai per impazzire! Fratellino lasciale un po' di fiato!" perfetto ora mi fissava anche lui. Avrei dovuto farmi insegnare un incantesimo per sparire, sarebbe tornato comodo in momenti come quelli. Però Layle era l'unica che mi aveva rivolto la parola finora. Il mio cognome spaventava. Beh fortunatamente si era fatto tardi ed era ora della lezione di volo. Ci dirigemmo nel cortile interno dove ognuno di noi aveva una scopa vecchia di almeno cent'anni ad aspettarlo. Mio padre mi aveva accennato qualcosa sulle lezioni di volo, sapevo già cos'avrei dovuto fare e per me fu un gioco da ragazzi, ma non mi aveva avvertita su una cosa: il resto della classe. Avevo appena afferato la mia scopa quando ne vidi una a distanza molto ravvicinata. Quella fu l'ultima immagine, poi buio.

Quando aprii gli occhi ero in una sorta di infermeria enorme con tanto di corridoio centrale e lettini. "Si è svegliata" urlò Layle. Un ragazzo dall'aria stralunata mi corse incontro implorando chissà quale perdono divino. Io sentivo solo un forte mal di testa. "Sono un idiota! Un idiota dico! Ma uno vero! L'ho quasi ammazzata!" e si buttò in ginocchio con fare molto teatrale "ti ho colpita con la mia scopa! Dritta in testa!" "Fa niente" dissi fingendo di sentirmi meglio di quanto mi sentissi in realtà. "Fa invece! Neanche mi sono presentato! Io sono Liam" nome conosciuto...poi vidi lo stemma Grifondoro e lo riconobbi, era quello prima di me alla cerimonia di smistamento. "Che ore sono?" "Le otto" mi sentì rispondere. Niente male davvero come primo giorno di scuola, pensai. I ragazzi si congedarono e mi lasciarono sola in quell'enorme stanzone. Le lunghe tende alle pareti conferivano alla stanza un'aria lugubre. Tuttavia mi feci forza, chiusi gli occhi e mi addormentai.

Sangue SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora