Ex Mangiamorte

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Correvo. I piedi pesanti. Un corridoio grigio. Pavimento e pareti in pietra. Tutto era buio. "Avada Kedavra!".

Mi svegliai urlando. Il cuore a mille. I capelli attaccati al volto.

"Runa!"

"Era...era solo un sogno"

"Non mi piacciono questi tuoi sogni"

"Ci sono novità?" dissi cambiando discorso.

"No, non molte, ma a breve avremo visite"

"Ma...Ethan"

"Dimmi"

"Dove siamo?"

"Questa è la Stanza delle Necessità"

"La...cosa?"

"È una stanza magica: se ci passi tre volte davanti, riflettendo sulla tua necessità, comparirà. Una volta Albus Silente stesso, dovendo andare in bagno, la trovò piena di tazze. Gazza ci trovò invece dei detersivi."

"E come fai a passarci davanti se non sai nemmeno dove sia?"

"Settimo piano, di fronte al dipinto di Barnaba" disse con un sorriso fiero.

"Ma invece...riguardo a ieri sera?"

"Non so cosa sia successo stanotte" disse abbassando lo sguardo su dei laccetti di cuoio che si stava rigirando tra le dita "ma non era del tutto un evento inaspettato"

"Come no?"

"Era già da un po' che avevamo notato che qualche studente sgattaiolava fuori senza alcun apparente motivo. E diventavano tutti misteriosamente più bravi negli incantesimi. La cosa ci puzzava e abbiamo deciso di fare qualche ricerca."

"Il risultato?"

"Il risultato è che sono tutti figli di ex Mangiamorte"

"Ma...lui...è stato sconfitto"

"Lui sì, il suo esercito no"

"E perché dovrebbero avercela con me?"

"Anche tu sei una figlia di ex Mangiamorte. Un ex Mangiamorte pentito però."

Mi guardò dritta negli occhi. Aveva capito perfettamente come mi sentivo. Ero fiera di mio padre. Odiavo mio nonno per tutto quello che gli aveva fatto, lo odiavo per tutto quello che, adesso, stava facendo a me.

Sentii bussare alla porta. Ethan si girò e con un movimento della bacchetta aprì la porta. La McGranitt. Qualche passo più indietro Sibilla e altri professori.

"Dariush Falloware è stato a lungo interrogato e per tutto il tempo si è completamente rifiutato di dare noi delle spiegazioni in merito. Ma i chiarimenti da dare in proposito, non sono poi molti. Signorina Malfoy" disse guardandomi con la sua espressione tanto austera quanto materna "lei è in serio pericolo. Lei e la sua famiglia tutta".

Pensai a mio padre e mia madre. Mia nonna. Chissà dov'erano, come stavano.

"C'è dell'altro" aggiunse scostandosi appena, giusto per aprire un varco tra me e la porta della Stanza.

"Mamma! Nonna!"

Corsi verso di loro, buttandomi tra le loro braccia con gli occhi lucidi.

"Che bello rivedervi, stavo giusto pensando a voi"

"Anche noi ti pensiamo sempre" disse la nonna.

"Ogni giorno" sussurrò mia madre stringendomi forte a lei.

"Ma dov'è papà?"

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