22) All is Well...

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22) All is Well...

Aspirai avidamente l'ultimo tiro di sigaretta e rimasi appoggiato alla mia fedele moto. Erano dieci minuti abbondanti che mi trovavo in quella posizione e la mia quarta sigaretta adesso faceva compagnia ai mozziconi delle altre tre sul marciapiede. Non ricordo di essere mai stato così fortuitamente su di giri come oggi. Avevo lasciato quell'angelo che aveva deciso di perdonarmi e di riprendermi nella sua vita a scuola ed ero venuto qua senza nemmeno pensarci un momento. Non c'era niente a cui pensare, così come non c'era nulla che potessi fare per farle capire che sarebbe andato tutto bene.

Per Riley l'opinione di suo fratello era molto importante e anche se non me lo dava a vedere, sapevo bene che soffriva per questa situazione. Eravamo tornati insieme da una settimana e l'avevo capito. Cercava in ogni momento di non farmi capire che questa situazione la stava uccidendo dentro. Si dimostrava sempre gentile e affettuosa. Certo, quando il discorso cadeva su suo fratello diventata un cubetto di ghiaccio e si irrigidiva al solo pensiero, ma mascherava la situazione e cercava di farmi capire che la sua vita era perfetta così com'è. Sapevo che le pesava la situazione.

Per questo ero qua.

Immobile.

Appoggiato alla mia fidata moto cercando di trovare il coraggio di affrontare il fratello della mia ragazza. Non mi ero mai trovato ad affrontare una situazione del genere. Era tutto completamente nuovo per me è questo mi spaventava non poco. Avevo paura che il mio carattere di merda mi avrebbe messo in una qualche situazione spiacevole. Non sarebbe stata la prima volta che mandavo a fanculo qualcuno senza nemmeno conoscerlo. Dovevo mantenere la calma. Lo dovevo fare per Riley e per la nostra relazione.

Già non sapeva del mio ingegnoso piano per cercare di farle fare pace con suo fratello, non potevo rischiare di mandare tutto a puttane. Dovevo farcela e sopratutto dovevo ingoiare una montagna di bocconi amari. Ero certo che quel ragazzo non mi avrebbe lasciato vita facile.

Mi accesi la quinta sigaretta nel giro di dieci minuti e la tirai velocemente. Cazzo mi sentivo un quindicenne che era stato beccato a comprare erba dalla madre. Anzi no. Quando mia madre mi aveva beccato a comprare erba era andata meglio. Ricordo ancora le sue urla, ma fortunatamente per lei, non era arrivata nessuna botta. Quella donna le avrebbe riprese se solo si fosse degnata di alzare un dito contro di me. Smettila di fare il bambino coglione Malik. Ripensare a quella merda del tuo passato non ti farà sopravvivere a questa situazione.

Buttai a terra il mozzicone di sigaretta e mi staccai dalla moto. Probabilmente sbagliavo a volergli parlare mentre era a lavoro, ma sapere che c'erano un centinaio di persone oltre a me e a lui, mi aiutava non poco. Sapevo che era una missione suicida, e avevo il bisogno di sapere che intorno avevo abbastanza persone da potermi fermare in caso i miei nervi andassero a puttane. Era una garanzia per me è un assicurazione sulla vita per lui.

Avanzai a passo spedito verso l'ingresso di quella grande azienda. Il grattacielo si levava in cielo, segno di essere uno degli edifici più imponenti di tutta Londra. Quel ragazzo doveva essere davvero in gamba per essere entrato subito dopo la maturità in un luogo del genere.

Riley quando mi parlava di lui, aveva un luccichio di orgoglio negli occhi che mi faceva capire il bene che provava per quel ragazzo. Mi aveva raccontato la sua vita e a dispetto delle apparenze, ero grato a quel ragazzo che aveva avuto le palle di prendere in mano la sua vita e quella della sua famiglia. Se non fosse stato per lui, chissà che fine avrebbe fatto la mia Riley.

Entrai dentro l'edificio e mi guardai intorno, cercando di capire come fare per riuscire a trovare la mia preda. Avevo ingranato la marcia e non vedevo l'ora di poterlo trovare per potermi liberare del peso che avevo sullo stomaco.

Free Fall {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora