-Il brivido dell'Estate

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Mi sveglio in una pozza di sudore sul mio letto mentre cerco di far tornare il mio respiro regolare. Alcune ciocche di capelli sono attaccate sulla mia fronte e sul mio collo.
Scendo dal letto e accendo la luce mentre mi posiziono davanti allo specchio. La mia fronte è bagnata, i miei occhi sono rossi, e delle lacrime innocenti rigano ancora il mio viso. Per ora basta dormire.
Vado verso il bagno dopo aver preso una sigaretta e mi affaccio alla finestra mentre guardo il sole spuntare da dietro i palazzi.
Perfino l'odore dell'estate mi ricorda lui. Ho passato l'inverno a vagare nei ricordi, ma questo profumo mi ricorda ogni attimo che abbiamo trascorso.
Sarà perché eravamo più uniti, più lontani. Ma mi ricorda cosi dannatamente lui da strapparmi la pelle.
Questo profumo che svanì assieme a lui, in quel mese di Settembre. Assieme ai suoi sguardi, il suo profumo, i suoi cappelli, le sue mani..
Il suo sorriso. Il suo sorriso così perfetto che svanì assieme al mio.
Questo è l'ultimo, ciao piccola.
Chiudo gli occhi e ricordo com'era. Mamma che preparava qualcosa di caldo e lui che mi aiutava a preparare la tavola. Papà che arrivava felice dando un bacio in fronte ad entrambi e uno sulle labbra della mamma.
Lei che gli sorrideva.
Il suo "Ah no. Non ti darò un bacio anch'io" e poi me ne dava fino allo svenimento perché mettevo il muso.

Torno in camera con ancora la sigaretta tra le labbra e mi corico sul letto. È passato un anno ormai.. Un anno. Ancora non ci credo. Sapevo di non averlo ancora dimenticato, ma non lo sognavo da mesi ormai. Forse è un "tornerà ma non durerà".
Le lacrime tornano e con loro anche il perdere il fiato. Una fitta al petto. Una allo stomaco. Un altra e un altra ancora. Così forti da farmi urlare, urlare di dolore. Urlare per far andar via qualcosa. I ricordi, i fantasmi.. Me stessa.
Continuo ad urlare senza fermarmi. Non so se sto urlando per davvero o è solo nella mia testa.. Ma tutto intorno a me incomincia a girare.
Cerco di alzarmi senza risultati e tutto gira sempre più veloce. Mi alzo.
Vado verso la porta barcollando e riesco a uscire in corridoio. Una forte luce entra da tutte le finestre e sento delle risate provenire dall'inizio del corridoio. Vedo delle figure correre verso di me e appena capisco chi sono quasi non mi reggo in piedi.
Siamo io e Dean.

<<Ehi, tutto apposto?>> <<Chiamiamo l'ambulanza?>> Cosa? <<Ma tu sei me>> Dico guardando me stessa davanti a me. <<Come?>> <<Piccola io chiamo qualcuno>> Appoggio la testa al muro mentre inizio a vedere sempre più sfuocato. Qualcuno mi tocca il braccio e mi stringe forte, mi spinge verso sé e mi dice qualcosa. <<Angel, Angel mi senti? Angel che succede?!>> Continuo a urlare mentre mi stringo a me stessa nascondendo la testa tra le gambe. <<Angel!>> Smetto di urlare e alleggerisco la presa sui miei cappelli. Continuo a piangere sempre più forte fino a calmarmi e trovare davanti a me mio padre che mi accarezza i capelli e mi guarda negli occhi.
<<Ancora incubi?>> Mi prende in braccio e io mi stringo a lui. Mi porta in cucina appoggiandomi su una sedia e mi porge un bicchiere d'acqua. <<Non ti chiedo chi o cos'hai sognato>> Dice sapendo già la risposta.
<<Voglio solo chiederti cos'hai visto in corridoio>> Dice guardandomi negli occhi. <<Ho visto lui>> Guardo in terra senza avere un punto giusto e lui capisce d'aver chiesto troppo. Si avvicina a me posando le labbra sulla mia fronte e mi stringe a se.
<<Io devo andare a lavoro tesoro.. Vuoi venire con me o resti in casa? Hannah sta per tornare>> Dice mentre prende la sua cartella. <<Non ti preoccupare papà, ho promesso a Ylenia che oggi sarei stata con lei>> Dico passando una mano in mezzo ai miei capelli. Sorride mentre mi lascia un bacio in mezzo ai capelli ed esce di casa.
Rimango seduta per un bel po fino a quando decido di uscire e dopo essere salita in camera e aver finito di truccarmi in meno di venti minuti sono fuori casa. Quasi tutto il vicinato dorme, quindi nessuno potrebbe vedermi. Decido di andare a piedi in un posto non poco lontano da casa dove un tempo era il rifugio mio e di Dean.
Appena arrivo il suono del vento mi prende con sé. La musica degli uccelli che volano, il suono del l'acqua del lago e il suono delle foglie che si scontrano con altre. Tutto questo mi è mancato.
Mi corico sul l'erba verde e fresca di quella campagna beandomi di tutto questo.
Beandomi quasi del dolore.

Promise. [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora