Capitolo 30

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Quella sera Emma e Melanie dormirono con me, parlammo tutta la notte del mio bambino, continuavano a dire che Ethan doveva sapere, lui era il padre, e che ci teneva a me, si era vero, Ethan mi amava, o almeno aveva detto così, visto il mio comportamento forse aveva smesso di farlo già da un po', non aveva il diritto di essere trattatato così e ormai, dovevo dirglielo o le cose sarebbero peggiorate, dovevo parlare con lui, con i miei genitori e con mio fratello, dovevo dire a tutti loro che la mia vita era cambiata.

La mattina dopo mi alzai molto tardi, ero davvero stanca, ma quando aprii gli occhi notai che Emma e Melanie non erano più con me, dovevano già essersi alzate, allora mi alzai anche io uscendo dalla mia stanza, mi guardai attorno e poi vidi William uscire dal bagno. «Buongiorno» disse sorpreso. «Ciao» lo salutai stropicciandomi gli occhi. «Non ti fai vedere seriamente da un bel po'» disse avvicinandosi. «Che intendi?» Chiesi confusa. «Quando sei a casa sei in un tuo mondo o stai chiusa in camera tua, cosa ha combinato quello lì?» Domandò riferendosi a Ethan, sospirai e scossi la testa. «Niente...» bisbigliai alzando le spalle. «Dove sono Mel ed Emma?» Cambiai argomento e lui mi informò che erano al piano di sotto, così scesi immediatamente le scale trovandole in salone con un grosso sacchetto accanto a loro sul divano. «Ciao» le salutai scendendo l'ultimo gradino, loro si voltarono e mi sorrisero immediatamente. «Ti sei svegliata» constatò Emma. «Cosa avete fatto? » Chiesi avvicinandomi a loro per poi sedermi proprio in mezzo. «Siamo uscite per fare shopping» continuò Emma e io sorrisi leggermente, era da lei, come sempre trascinava sempre qualcuno a fare spese. «Abbiamo preso una cosa per te» disse Melanie attirando la mia attenzione. «Cosa? Perché?» Lei sorrise e cerco dentro quel grande sacchetto, appena trovò quello che cercava lo uscì, era un piccolo pacchetto, me lo mise sulle ginocchia e mi invitò ad aprirlo. «Diciamo che non è proprio per te in realtà...» disse Emma e io non capii, mentre guardavo quel piccolo pacchetto, ma quando mi dissero di nuovo di aprirlo lo feci sul serio rimanendo davvero stupita: due piccole calzine bianche erano avvolte da una plastica trasparente, la strappai via e toccai il tessuto morbido di quei piccoli calzini semplici, erano piccoli, davvero piccolissimi, li strinsi leggermente e notai che stavano proprio dentro una mano e quasi mi commossi, mio figlio sarebbe stato così piccolo e indifeso, era mio compito proteggerlo, mi sentii davvero responsabile, guardai le mie amiche e poi le abbracciai entrambe stringendole forte. «Grazie... » continuavo a ripetere sentendomi contenta dopo quei giorni passati in confusione. «Adesso però va a conservarli prima che William scenda di sotto e li veda» mi suggerì Mel e io mi alzai di scatto correndo verso le scale, non doveva ancora vederli, salii di sopra e aprii la porta di camera mia, mi avvicinai al letto e aprii il cassetto del comodino lì accanto mettendoli lì, accarezzandoli un'ultima volta, chiusi il cassetto e alzai lo sguardo spostandolo subito sul letto vedendo il display del mio cellulare illuminarsi, così mi avvicinai e guardai meglio, spalancai gli occhi leggendo, non poteva essere, il mio cuore sussultò e le mani cominciarono a tremarmi: Warren mi stava chiamando.

Una ragione per amarti 2 - tornerai?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora