Capitolo 3

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«Non provare a cambiare, lo sai che adoro questa canzone» mi mise in guardia Warren e io alzai le mani, lasciai perdere la radio e tirai fuori il cellulare,avevo un messaggio da parte di Emma, mi chiedeva di vederci quel pomeriggio, accettai e la invitai da me.
«Quasi arrivati» mi ricordò Warren a un certo punto, sorrisi e alzai lo sguardo, riuscivo a vedere il mare.
Quella sensazione mi faceva sempre sentire bene.
Un attimo dopo posteggiò e io cominciai a correre verso la spiaggia seguita da Warren.
Poggiai la mia borsa sulla sabbia calda e cominciai a spogliarmi rimanendo solo in costume, mi voltai e guardai Warren che si sbarazzava della sua maglietta, poi afferrai la sua mano e cominciai a correre verso il mare.
Arrivammo finalmente in acqua,mi staccai da lui e cominciai a nuotare fino a quando sentii Warren prendermi dai fianchi e attirarmi a se, mi baciò e io gli accarezzai i capelli bagnandoli, lo senti grugnire e poi mordermi leggermente il collo, risi e mi staccai di nuovo da lui, lo guardai e poi mi immersi di nuovo nell'acqua fresca del mare, anche Warren lo fece, e poi mi afferrò la mano. «Hai lasciato la tua borsa incustodita» mi fece ricordare, aveva ragione. «Andiamo» dissi controvoglia cominciando a nuotare verso la riva seguita da lui.
Quando uscimmo dall' acqua la borsa era ancora dove l'avevo lasciata per fortuna, così tirai un sospiro di sollievo, corsi verso di lei sentendo il vento colpirmi la pelle provocandomi dei brividi di freddo, tremai e tirai fuori un asciugamano avvolgendomi del tutto, Warren sorrise e poi si sedette sulla sabbia con la testa rivolta verso il sole, mi chiesi come faceva a non sentire freddo, il sole, che fino a qualche minuto fa era caldo adesso stava per essere coperto dalle nuvole, mi avvolsi meglio nella mia asciugamano e mi sedetti accanto a lui, sfiorando le mie ginocchia con le sue, appoggiai la mia testa sulla sua spalla e tornai a guardare il mare, pieno di gente che si divertiva. «Guarda lì» disse a un certo punto Warren distraendomi, guardai dove mi stava indicando e sorrisi. «Vado a chiamarli» si alzò e cominciò a correre verso i suoi amici, li incontravamo spesso a mare.
Continuai a guardarli, Warren li raggiunse velocemente, li vidi parlare, poi sorridere e poi cominciare a camminare verso di me, sorrisi guardandoli e poi ripensai a quanto fosse strano che noi fossimo loro amici.
Quando Warren si era trasferito nella mia città e aveva comprato insieme alla sua famiglia la casa di Ethan, non aveva nessun amico, per lui era tutto nuovo in questa città, anche se, ben presto al liceo cominciò ad essere conosciuto da tutti.
Poi verso la fine dell'anno scolastico avevamo cominciato ad uscire insieme come una coppia,mi aveva presentato gli amici che si era fatto e lì avevo conosciuto loro, persone davvero simpatiche, frequentavano la nostra scuola ma, nonostante li avessi sempre visti non ci eravamo mai parlati, avvicinati e considerati amici, non erano il mio genere ma poi mi ero dovuta ricredere.
«Ehi Maggie» mi salutò Luke, mi alzai in piedi e gli scombinai i capelli chiari facendolo sorridere. «Da quanto siete qui?» Chiese Georgia. «Da poco» rispose Warren venendo accanto a me e abbracciandomi.

Passammo tutto il resto della mattina con loro, e verso l'ora di pranzo li salutammo e tornammo alla macchina.

Una ragione per amarti 2 - tornerai?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora