42.

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Elodie.
TI LASCERÒ VIVERE.》
TI LASCERÓ SCEGLIERE》
《TI LASCERÒ》
Mi svegliai con le voci di Gabriele e Daniele,che cantavano a squarciagola e alzai la testa da sotto la coperta non rendendomi conto neanche di dove fossi.
Mi guardai intorno.
Ah,la casetta.
Guardai nel letto addicente al mio e vidi Lele,con la testa coperta dal lenzuolo e dal cuscino,tanto che si vedeva soltanto una sagoma in mezzo alle coperte.
Mi avvicinai al comodino e guardai l'ora sul cellulare di produzione.
9:35
Tardino.
《Lele.》lo chiamai alzandomi.
《Lele.》lo richiamai aumentando il volume della voce.
Niente.Era in un semi stato di coma.
Senza preavviso,presi la rincorsa e mi buttai sul suo letto,e facendolo sobbalzare dal sonno in cui si trovava.
《Oh cazzo.》urlò quasi alzando mezzo busto e guardandosi intorno.
《Lè,siamo in ritardo.》lo informai,alzandomi velocemente dal suo letto.《Me l-》lo bloccai subito capendo cosa volesse e lanciai uno sguardo verso le telecamere,per far intendergli tutto.
《Andiamo dai.》incanzò,scendendo dal letto e prendendo la felpa per andarsi a cambiare in bagno.《Vuoi il caffè?》gli chiesi entrando in cucina《Si,Grazie.》mi rispose,sempre con quella vena di dolcezza che lo caratterizzava,ma con un tono stanco e affaticato.Che aveva?
Guardai verso il divano e l'unica cosa che notai fu,l'immane casino che c'era per terra e quelle due scimmie,Gabriele e Daniele,che ballavano davanti al televisore,che in quel momento riproduceva,Russian Roulette di Rihanna.
Urlai cercando di sovrastare la musica,ma non mi sentivano.Afferrai una pantofola,che si trovava sull'ammasso di vestiti accomulato in un angolo della stanza e la lanciai addosso a Daniele che subito spense a tv e si girò verso di me,seguito da Gabriele che mimò con le labbra un mo si incazza.
Sapeva,quanto odiassi il disordine.
Forse era una delle cose che mi faceva imbestialire di più al mondo.Dovevamo viverci li dentro,quindi ci doveva essere sistemazione e organizzazione.
Mi guardai intorno alla ricerca di Alessio,ma non lo trovai,sicuramente era giá a lezione,dato che la Celentano,programmava le in orari assurdi.
《Ora.》cominciai《Voi due,che non avete un cazzo da fare fino ad oggi pomeriggio.》presi le tazze per me e Lele,del caffè e continuai《Pulite sto casino,che avete combinato,dato che gli unici due disordinati in sta casa siete voi.》
《Ma Lele?》escalmò Gab.
《Gab,non rompergli il cazzo.》lo interruppi《Lele è di un ordine maniacale.》gli feci notare ridacchiando.《Il casino potete averlo fatto solo vuoi due,visto che Alessio non c'è,e Lele è ordinato come me.》
In quel momento entrò in cucina quest'ultimo sbadigliando e guardandosi intorno.《ma è scoppiata una Bomba?》domandò grattandosi il mento e sedendosi al tavolo.《Tieni.》gli porsi la tazza.《No è che sti due deficienti.》indicai i due che stavano sistemando.《Non sistemando la loro roba per un paio di giorni hanno dato inizio a una vera e propria guerra.》lo informai.
《Ma a che ora sei rientrato?》sorseggiai il mio caffè,prendendo qualche biscotto che si trovava nel piatto che ci aveva lasciato Alessio.
《Alle 4 come al solito.》rispose semplicemente sbadigliando.《però non possono sempre farmi i permessi per svegliarmi più tardi.》
《Lè,tu ti ucciderai,così,te ne rendi conto?》osservai a bassa voce.《devi chiedere almeno una giornata di stop.》continuai,ma fui bloccata da un suo colpo di tosse,molto grande.《e ti ammalerai anche.》
Aveva gli occhi lucidi e di riflesso gli poggiai la mano sulla fronte.
Bollente.
《Le,cazzo.》lo rimproverai.《Sei bollente.》
Si alzò《ma sto ben-》 perse l'equilibio e fu afferrato al volo da Dan che intanto gli disse《No,tu non stai benissimo.》
《Vatti a mettere a letto,siamo a martedì,puoi recuperare per sabato.》
《Elo,devo provare.》disse lui,preoccupato.《Te le porto io le assegnazioni.》lo rassicurai,《qui,hai piano e tutto,faccio venire venire Elisa,qui e risolviamo il problema.》gli accarezzai il ciuffo.《Vatti a riposare.》
Mi sorrise e mimò con le Labbra ti amo.
Anche io risposi allo stesso modo.
Presi il giubotto e mi diressi alla porta《Voi due continuate a pulire.》urlai ai due che si trovavano in salotto e mi chiusi la porta alle spalle.
Lele.
《Dov'è il mio malaticcio preferito?》la voce di Elisa si sentì per tutta la casa,procurandomi un sorriso,mentre ero ancora steso sul letto,in casetta,da solo.
Quella casetta era stranamente silenziosa e il fatto mi inquietava non poco.
Entrò in camera da letto e notai che aveva in mano un vassoio con della carta stagnola sopra.Mi lo poggiò sulle gambe e mi lasciò un bacio in fronte,come una mamma.
Sorrisi a quel pensiero.
Mi ero affezionato moltissimo a lei.
《È per te.》sorrise《Gab mi ha detto che li adori.》levai dal vassoietto la carta e vidi una cosa che non mangiavo da mesi,ma che io amavo.I Donuts.
《Nooo》risi sconvolto.《non ci credo》
《Fatte con le mie manine,e sei stato fortunato》scherzò perchè 《è una delle poche cose dolci che so fare.》
《Bene.》risi prendendone una alla glassa bianca e assaggiandola.
《Non hai mangiato a pranzo vero?》domandò.《No,ho provato.》la informai《ma appena mettevo qualcosa in bocca vomitavo,ora è la prima cosa che mangio senza vomitare da Ieri sera.》
Erano buonissime e dolcissime.
《Madò Ely,so buonissime.》
《Lo so.》rise.
《Modesta eh?》
《Lele?》sentii urlare il mio nome essere urlato dal salotto.
《Elo,siamo in stanza.》rispose la coach,ridacchiando.
Entrò in stanza dicendo《Mi sono fatta liberare da Emma,il prima possibile.》arrossì.《Stavo in pensiero.》
Le sorrisi e le porsi il vassoio.
《Non hai vomitato?》domandò leggermente stranita.《No no.》dissi io.
Guardò il vassoio e scoppiò a ridere.
《Ora ho capito perchè non hai vomitato.》scherzò.
《Dai prova.》la esortò Elisa.
In quel momento sentimmo il tic della chiusura delle telecamere visto che erano le sette passate.《Io vi lascerei,visto che ho un marito e due figli da nutrire.》rise e uscii dalla stanza《Salutami Andrea.》urlai e lei rispose《Sará fatto.》
Il marito mi aveva aiutato molto con la chitarra in questo periodo e si era rivelato una persona eccezionale.
Appena sentimmo la porta chiudersi,sorrisi alla ragazza di fronte a me.
《Ehi,Didì.》
Un sorriso si stese sulle sue labbra e si buttò tra le mie braccia.

Stay||Lele Esposito & Elodie Di PatriziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora