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Logan era inginocchiato di fronte ad Anya; i suoi polpastrelli accarezzarono delicatamente le cosce e le sue labbra si posarono sul ginocchio sinistro.
«Non sei qui per una festa, vero?»
«Vero... ma non potevo dire ad un tuo collega che volevo scopare con te.»
Anya ridacchiò.
«Ho una domanda... Tu hai detto di voler solo una notte con me, perché sei qui?»
«Ho una proposta per te.»
«Ovvero?»
«Voglio una relazione sessuale con te.»
«Non ci pensare.» disse risoluta.
Lui si allontanò, appoggiandosi sui talloni.
«Perché?»
Anya si alzò dalla sedia e andò a tirare le tende. Vista l'ora sapeva che i dipendenti sarebbero arrivati da lì a pochi minuti. Si girò verso Logan mettendo le braccia conserte e incrociando le caviglie.
«Perché non sono così. Non sono come tutte le ragazze che vedono in Christian un adone e in Anastasia una donna fortunata.»
«Quindi ho fatto un viaggio a vuoto...»
Lei sollevò le spalle e tornò alla scrivania, arrivando davanti al giocatore che le mise la mano destra in vita e quella sinistra sul collo. Le si avvicinò e la baciò nuovamente.
«Non cambio idea.»
«Non importa. Adoro baciarti.»
Tornò con le labbra su quelle della ragazza.
«No, okay... Stanno per tornare tutti, quindi non mi tolgo il vestito. Devi fare in fretta.» disse lei mentre armeggiava con la cintura dei pantaloni di Logan, poi si sedette sulla scrivania allontanando le ginocchia tra di loro. Il quarterback si calò i pantaloni e infilò i pollici sotto l'elastico dei boxer, facendo qualche passo in avanti, arrivando tra le gambe di Anya.
Ripresero a baciarsi, più passionalmente, mentre lui sfilava gli slip di Anya, finchè il membro di Logan non si indurì. A quel punto si tolse i boxer, recuperò un preservativo dalla tasca dei pantaloni, lo infilò e si spinse nel corpo della wedding planner, la quale gli mise una mano sulla spalla guardandolo in viso mentre gli occhi di lui erano concentrati sulle proprie azioni.
«Adoro stare così.»
«Se lo dici tu...»
Lui sorrise e portò le anche indietro, per poi dare un colpo secco in avanti, e continuò così mentre il suo sguardo rimase fisso in quello di Anya.
«Mi piace il colore dei tuoi occhi.» disse lei con il fiato che iniziava a farsi corto.
«Davvero... in questo momento ti concentri... sui miei occhi?» chiese Logan mettendo le mani sotto le ginocchia di Anya e tirandosele contro.
Lei si appoggiò indietro con i gomiti, socchiuse gli occhi e lasciò andare la testa. Lui, invece, mise le mani sul piano del tavolo, avvicinando il petto a quello di Anya e aumentò la velocità.
Proprio mentre Logan stava per raggiungere l'apice del piacere, qualcuno bussò alla porta in vetro. Lui spalancò gli occhi guardando la ragazza.
«Continua.» gli sussurrò prima di tossire «Chi è?»
«Taraj e Tiffany. Possiamo entrare?»
Anya fu distratta dal rallentamento dei fianchi di Logan.
«No, sto lavorando. Che vole-» il fiato le si spezzò quando la punta del membro di Logan toccò quel punto, lui ghignò soddisfatto e continuò, spingendo imperterrito in quella direzione.
«Stai bene?!» urlò Tiffany.
«Sì. Il cliente è molto esigente, quindi se ve ne andate e mi fate lavorare... Dovete incontrare la signora Linzay dal pasticcere. Andare o vi licenzio!»
Dall'altra parte della tenda e del vetro, le due amiche si guardarono stranite.
«Va bene, ma quando torniamo ci parli di questa commissione.»
«Mh mh.»
Neanche Anya capì se quello fosse un suono di approvazione diretto alle socie o un mugolio di piacere nei confronti di Logan.
Taraj e Tiffany salutarono il capo e presero l'ascensore, lasciando lo studio.
Qualche minuto dopo, quando anche Anya raggiunse l'orgasmo, si trovava sdraiata sulla scrivania e con le gambe intorno al bacino del quarterback.
«Wow, è stato magnifico.» soffiò lui, tenendo le mani ai lati del busto della wedding planner.
«Già...» acconsentì lei.
Logan si sfilò dal corpo di Anya e si tolse il profilattico, buttandolo nel cestino sotto la scrivania.
«Continui ad essere sicura sulla tua decisione?» chiese allacciandosi la cintura.
«Sicurissima.» rispose legandosi i capelli «Hai impegni oggi?»
«No, perché?»
«Dobbiamo organizzare una festa.»
Logan si accigliò.

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