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La signora Linzay giunse alla pasticceria con mezz'ora di ritardo. Anya sbuffò guardando l'ora e si mise in piedi.
«No, stia pure tranquilla, signora, tanto non ho altri impegni oggi.» disse acidamente Anya facendo ridacchiare Michael.
«Menomale.»
«Qual è il problema, adesso?»
«I pasticcini... Mia figlia li vuole rossi.»
«E non poteva chiamare?»
«Tua nonna sarebbe stata più disponibile...»
«Lo sono anche io, ma non dopo mezz'ora che aspetto per il colore dei pasticcini.»
Yoga, la pasticcera, se ne stava dietro al bancone, stringendo tra le mani uno strofinaccio: probabilmente avrebbe ucciso la signora Linzay dopo il matrimonio.
«Sei sfacciata, signorina.»
«Ha ragione...» disse per concludere lì il discorso «Che ne direbbe di Red Velvet?»
«Non voglio una torta.» disse infastidita.
«Intendeva per i pasticcini. Preparo degli ottimi cupcake con la stessa ricetta della torta classica.» parlò Yoga.
«Oh, va bene... Voglio assaggiarne uno adesso.»
La pasticcera annuì e prese un cupcake rosso dalla vetrina e mettendolo su un piattino. La signora Linzay lo prese e gli diede un morso.
«Ottimo. Voglio questi.»
«Perfetto.» disse Anya «Ora, visto che sono le otto di sera, direi che posso andarmene. Ci sentiamo lunedì pomeriggio per le decorazioni.»
Salutò con una stretta di mano la signora, e con un cenno della testa la pasticcera, poi uscì dal negozio con dietro Michael.
«Dove abiti?» chiese lui aprendole la portiera della propria auto.
Lei entrò nel veicolo e aspettò che anche Mike vi salì.
«Momentaneamente sopra lo studio, il mio appartamento è in ristrutturazione per un guasto all'impianto di illuminazione.»
«Se vuoi posso ospitarti da me. Da qui è più vicina casa mia che il tuo ufficio.»
«D'accordo.»
Lui partì sgommando verso la casa che i suoi genitori gli avevano regalato per il college e che Anya aveva visto tante volte, soprattutto dopo le feste che l'amico organizzava.

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